Vis Artena-Campolo, il lavoro dà i suoi frutti: “Non dobbiamo accontentarci mai”

Vis Artena-Campolo, il lavoro dà i suoi frutti: “Non dobbiamo accontentarci mai”

Di Alessandro Bastianelli.

Quattro vittorie consecutive non le fai mai per caso, specialmente se sei partito per salvarti e con una squadra tutta nuova. Aggiungici un pizzico di inesperienza, che in molti casi fa rima con sfrontatezza, e avrete la Vis Artena di Stefano Campolo. Ma l’allenatore ciociaro ha aggiunto molti altri ingredienti alla favola rossoverde: umiltà, intensità e temperamento, quello che li porta a non mollare mai.

Testimonianza dell’attitudine guerriera della Vis Artena è la vittoria ottenuta sul fil di lana, all’ottantottesimo, contro il Budoni domenica scorsa grazie ai gol di Cericola e Cerbara.

“I ragazzi non mollano mai e hanno creduto alla vittoria fino alla fine, siamo una squadra che non molla mai, i ragazzi hanno delle doti speciali, importanti”.

E’ un lavoro che parte da lontano, quello della Vis. Lo dice con cognizione di causa Campolo, nell’intervista rilasciata alla nostra redazione: “Siamo settimi a 33 punti, molto più vicini alla zona play off che a quella salvezza. Credo che risultati del genere non si facciano per caso.

Il merito è ovviamente dei ragazzi, ma anche di chi li ha scelti: Angelucci e Matrigiani hanno guardato prima l’uomo e poi il calciatore, quando quest’estate hanno allestito la rosa.

Anche scegliere me era un rischio, perché sono un esordiente nella categoria. Loro hanno creduto in me ma più in generale in un lavoro più ampio che stiamo portando avanti con umiltà e determinazione”.

La Vis Artena è un gruppo decisamente giovane: oltre agli under, obbligatori per regolamento, ci sono tanti ragazzi fra il ’94 e il ’98, condotti da due eccellenze del nostro calcio laziale come Paolacci e Delgado.

Campolo sa della loro importanza dentro e fuori dal campo “Marco e Roberto sono due ragazzi unici. Marco è un leader nato, Roberto è più giocherellone ma sa trainare i compagni dalla propria parte positivamente. Entrambi hanno un modo particolare di comunicare con i più giovani: ‘prima ti faccio vedere come si fa, poi te lo spiego’, potremmo riassumere così il loro rapporto con i giovani.

Io metto poche, ma chiare regole, ed entro di rado nello spogliatoio perché lo rispetto. Avere Roberto e Marco lì dentro mi lascia tranquillo perché so che sono rispettati e danno giusti consigli ed esempi ai calciatori”.

Sui giovani: “noi abbiamo tanti ragazzi non più in età di lega, ma che possono imporsi. Penso a Sabelli, D’Alessandris, Sakaj, Montesi, Cataldi, Cericola e a tutti gli altri, sino ai giovani di lega, hanno tutti caratteristiche importanti, sono di prospettiva e possono crescere ancora.

A loro dico sempre che, se vogliono andare avanti e tentare la strada del calciatore, devono capire l’importanza dell’allenamento e del non accontentarsi mai. Stiamo facendo questi risultati perché i ragazzi vanno sempre a 200 all’ora e si esprimono con grande continuità durante la settimana. Adesso abbiamo preso continuità grazie a questo piccolo scatto mentale che i ragazzi stanno facendo, e che ovviamente deve essere mantenuto sino a fine stagione”.

Spesso Campolo, a microfoni spenti, mi ha rivelato che i calciatori gli insegnano molto. Sorprendente sentire parlare un allenatore così, parole che rispecchiano grande umiltà, ma soprattutto una sensibilità diversa: “Io sono abbastanza democratico e poco autoritario nello spogliatoio, provo a spiegare le cose invece che ad imporle. Ovvio che sulle regole non posso trasgredire, ma il dialogo con i calciatori ti accresce moltissimo.

Capire le difficoltà dei ragazzi è fondamentale, arrivarci prima che emergano i problemi è importante sia per la squadra che per la mia crescita. Cerco sempre di parlare con loro, abbiamo un rapporto dialettico incentrato sul lavoro e sul rispetto delle regole”.

Domenica a Lariano, casa stagionale della Vis Artena, arriva il Lanusei di Aldo Gardini. Una squadra molto simile ai rossoverdi, non solo cromaticamente, come riconosciuto dallo stesso Campolo: “Gardini è un grande allenatore, lo stimo molto perché imposta squadre aggressive senza rinunciare a farle giocare bene. Troveremo contro un avversario determinato a cui manca qualche punto, un avversario difficile da penetrare anche se segna poco. Sarà una partita maschia e dovremo mettere in campo la stessa intensità ed aggressività dell’ultimo mese per ottenere un buon risultato”.