VIOLA CARICA LA RUSTICA: “POSSIAMO RIPETERE L’IMPRESA DEL LA SABINA”

VIOLA CARICA LA RUSTICA: “POSSIAMO RIPETERE L’IMPRESA DEL LA SABINA”

Ogni settimana intervisteremo i due calciatori di Eccellenza e Promozione che si sono aggiudicati il premio di “Top Player“.

Una piccola, ma sincera, soddisfazione che desideriamo tributare a coloro che consideriamo i reali protagonisti del calcio che tanto amiamo.

Il martedì sarà dunque giornata da consacrare a loro, alle loro storie ed ai loro sentimenti.

Il vincitore della prima tappa settimanale dedicata alla Promozione è Davide Viola, centrocampista con il vizio del gol che ha fatto bene ovunque sia stato.

Un percorso lungo, quello di Davide: dagli esordi nel calcio giovanile con la maglia del Savio (di cui fu anche capitano e con cui vinse un titolo con i Giovanissimi e poi un altro con gli Allievi) all’attualità che fa rima con La Rustica, dove è approdato dopo una pausa di alcuni mesi per motivi di studio (adesso è Avvocato).

 

 

Davide, sei stato giudicato il migliore della scorsa settimana.

Cosa ti senti di dire?

“Beh, innanzitutto provo molta soddisfazione e ringrazio tutti coloro che hanno deciso di votare per me, inclusi parenti ed amici (ride).

La gioia principale risiede nel fatto di essere stato selezionato e poi votato nonostante venissi da un lungo periodo di inattività”.

Ora sei a La Rustica.

Come ti trovi in via Galatea?

“Sono lì da un mese e mi trovo benissimo.

Tutti, dai compagni al mister, mi hanno accolto a braccia aperte”.

In squadra hai ritrovato Bocchini ed Urbani, gente con cui avevi condiviso anche le esperienze di Fiano Romano e Poggio Mirteto.

Quanto ha influito la loro presenza nella tua scelta?

“Molto, non posso negarlo.

Il pallone per me è principalmente una passione.

 

bocchini violaL’amicizia la metto davanti a qualsiasi cosa: con Bocchini siamo amici da quindici anni, con Urbani da cinque.

Li ringrazio per aver perorato la mia causa anche con chi non mi conosceva qui, anche se non nascondo che a La Rustica sono venuto anche per motivi di logistica”.

Quanto ti è pesato dover lasciare La Sabina dopo la strepitosa cavalcata della passata stagione?

“Quello rappresenta un enorme rimpianto, perchè avevamo costruito un gruppo eccezionale e ci frequentavamo assiduamente anche al di fuori del campo.

 

la sabina 2014-15Quelli che sento con maggiore frequenza tra i ragazzi che sono rimasti lì sono Prioteasa, Delle Monache ed Amoroso e sono tutt’ora in ottimi rapporti con mister Gentili.

Purtroppo durante l’estate avrei dovuto sostenere gli esami di stato per accedere alla professione legale e mi sarebbe stato impossibile sostenere due sedute giornaliere ad agosto”.

Cosa resta di quell’esperienza?

“Resta il ricordo di un ambiente fantastico, di un gruppo che riuscì a compiere un’impresa vincendo un campionato, la cui grande favorita era una squadra, la Valle del Tevere, che aveva un organico da Eccellenza.

E invece ad arrivare primi fummo noi che non venivamo presi in considerazione da nessuno”.

E’ vero che per arrivare a grandi traguardi, in certi casi, conta più la compattezza del gruppo piuttosto che disporre di risorse maggiori?

“Sì, concordo pienamente.

Una squadra ha bisogno di un buon tasso tecnico, ma se non fa gruppo, è finita.

Se ci sono troppi galli nel pollaio, non si fa mai giorno…”.

Attualmente siete quarti nel B di Promozione.

Credete nelle possibilità di rimonta?

“Certo che sì.

Siamo in serie positiva da otto giornate e dobbiamo continuare così.

Io penso che poche squadre in categoria dispongano di un reparto offensivo pari al nostro, dunque perchè non crederci?

E’ vero, forse qualche squadra è complessivamente più attrezzata, ma noi vogliamo e possiamo restare agganciati al treno delle prime per giocarci il nostro obiettivo: i play-off”.

L’anno solare sta per chiudersi.

Che voto daresti al tuo 2015?

“Gli darei un otto.

Nella passata stagione, fino al mese di gennaio, ero andato molto bene ed avevo trovato anche la via del gol con una certa frequenza, poi per un paio di mesi ho avuto una flessione per riprendermi negli ultimi due mesi del campionato.

Qui le cose sono andate bene fin dal primo momento ed onestamente non ci speravo, vista la lunga inattività.

Merito anche a mister Bonanni che ha avuto subito fiducia in me”.

Cosa ti aspetti dal 2016?

“Vincere aiuta a vincere, quindi il mio sogno è di ripetere qui a La Rustica quanto riuscimmo a fare a Poggio Mirteto l’anno scorso, senza tralasciare la Coppa Italia, una manifestazione che mi piace moltissimo e nella quale sarebbe splendido arrivare fino in fondo”.