Villalba Ocres Moca, prove tecniche di ripartenza. Leone: “Difficile dire come stiamo, lavoriamo sulla testa”

Villalba Ocres Moca, prove tecniche di ripartenza. Leone: “Difficile dire come stiamo, lavoriamo sulla testa”

Costretto dagli eventi ad uno stop forzato e prolungato, il Villalba Ocres Moca si accinge finalmente a tornare in campo.

L’ultima esibizione dei tiburtini risale allo scorso 27 settembre, data in cui Petrangeli (oggi è il suo compleanno, auguri!) e compagni persero in via della Camilluccia contro la Boreale Don Orione.

Da allora, la squadra cara al presidente Pietro Scrocca ha dovuto incassare i rinvii in serie delle sfide con Real Monterotondo Scalo, Tivoli 1919 e Lupa Frascati con tutte le conseguenze psicofisiche del caso.

In attesa dei tre recuperi che verranno disputati nelle prossime settimane congestionando come la tangenziale all’ora di punta il calendario dei biancorossoblu, la testa va all’impegno di domenica nella tana dell’UniPomezia, test tutt’altro che morbido per tornare all’agognata quotidianità di campo.

Ma qual è la condizione attuale del Villalba Ocres Moca?

In molti se lo chiedono e noi, di riflesso lo abbiamo chiesto a mister Diego Leone.

“Partendo dal presupposto fondamentale che stiamo vivendo una fase delicatissima e che dunque le dinamiche del nostro microcosmo sono assai relative, questa situazione di stallo ci ha disturbato molto ed è inutile negarlo – esordisce sereno ma deciso il tecnico dei tiburtini – Sotto certi aspetti, sembra quasi che il destino abbia scelto noi come cavie per testare la tenuta di una squadra dilettantistica in regime di pandemia…”.

Dopo la positività di un proprio atleta, il Villalba Ocres Moca è stato costretto ad interrompere le sedute di allenamento per una decina di giorni, saltando le sfide con le formazioni di Gregori e Paris, ed al termine della settimana successiva il medesimo problema accusato da un calciatore della Lupa Frascati ha impedito alla squadra di scendere in campo per la terza volta consecutiva.

“Ora come ora è davvero difficile stabilire con certezza come stiano i ragazzi – riflette Leone – Per la squadra questa è stata una “botta” e dentro di noi dobbiamo fare appello alla nostra forza mentale per sopperire ai limiti di una condizione che, oggettivamente, non può essere al top.

In questi giorni stiamo lavorando prevalentemente sulla testa.

Quando ti alleni per una settimana intera e poi alla vigilia di una gara ti piomba addosso la notizia che non potrai giocare, non è semplice.

Quando non hai certezza di cosa potrebbe accadere il giorno dopo, in un giocatore può subentrare timore inconscio, scattano mille dubbi”.

Specie se, al sospirato rientro in campo, ti trovi di fronte una corazzata come l’UniPomezia di Solimina.

“Loro hanno una rosa completa in ogni reparto e possono concedersi il lusso di tenere in panchina gente che sarebbe titolare in ogni altra squadra – sottolinea l’allenatore – Credo che insieme alla Tivoli 1919 ed al Real Monterotondo Scalo siano loro i favoriti principali nella corsa al titolo.

Per noi sarà un massacro affrontare un calendario che nelle prossime settimane ci costringerà ad affrontare impegni in rapida sequenza senza poterci allenare e recuperare dal punto di vista fisico.

Domenica tornerà in convocazione D’Astolfo, mentre per Ventura, che si è operato al menisco, ci vorrà ancora un po’ di tempo”.

Il regolamento in vigore nell’attuale stagione è piuttosto articolato ma, sotto certi aspetti, anche affascinante.

“Sotto certi aspetti, potrebbe anche funzionare riproporlo in futuro, perché costringe le squadre a rimanere sul pezzo fino alla fine, evitando così le classiche partite da fine stagione – dice Leone – Però, non è affatto semplice riuscire a piazzarsi tra le prime sette, evitando così lo spettro di un play-out che è sempre pericolosissimo”.

Diego Leone è comunque uno che mai si è tirato indietro di fronte alle proprie responsabilità.

Era così quando giocava e tale ha continuato ad essere vestendo i panni dell’allenatore.

Ormai a Villalba è un’istituzione.

“La caratteristiche di questo club che sento più affine alla mia mentalità è la passione – sottolinea con orgoglio il tecnico – Il presidente Scrocca e la dirigenza tutta vedono in questa squadra una sorta di figlia ed investono in questa creatura un’enorme passione, componente essenziale anche per il sottoscritto che ha sempre anteposto la passione alla razionalità per superare gli ostacoli della vita”.

La chiosa finale è rivolta a tutte le componenti del nostro mondo calcistico: “Desidero rivolgere un caloroso in bocca al lupo a tutte le società che hanno compiuto immensi sacrifici per ripartire dopo la chiusura della passata stagione e che adesso si trovano come sospese.

Posso immaginare che, in alcuni momenti, possa balenare l’idea di mollare tutto perché le difficoltà sembrano insormontabili, ma dobbiamo resistere.

Sono convinto che, dando ciascuno il proprio contributo di buonsenso, riusciremo a superare questa prova durissima”.