Villalba Ocres Moca, Luca Ferranti: “Alle giovanili del Villalba niente schemi, ma ragazzi che si divertono”

Villalba Ocres Moca, Luca Ferranti: “Alle giovanili del Villalba niente schemi, ma ragazzi che si divertono”

L’Eccellenza del Villalba Ocres Moca 1952 passa anche e soprattutto da un settore giovanile organizzato e scrupolosamente seguito da tecnici appassionati e professionali.

Luca Ferranti veste i panni del direttore tecnico dei ragazzi, seguendo una personale ricetta che sembra congeniale al divertimento e alla pratica agonistica: “Gli allenamenti dei nostri piccoli calciatori sono sempre fatti con leggerezza – esordisce sicuro – perché non dimentichiamo mai che parliamo di un gioco e di ragazzi che devono divertirsi; ma al contempo sono seguiti tutti seriamente, perché cresciamo bambini e adolescenti con responsabilità e rispetto del ruolo. E i più meritevoli sono destinati a prendere il posto in prima squadra, a giocare insieme ai grandi, in qualità di giovani di Lega o nella nostra Juniores Elite”. 
Sulla querelle stranieri e vivai mister Ferranti ha le idee chiare: “Non è questione di pochi o troppi stranieri, ma di qualità dei calciatori. Non condivido la presenza di procuratori e agenzie che nei settori giovanili promettono sogni a ragazzi che non arriveranno mai. A livello di selezioni giovanili devono essere lasciati liberi di sbagliare per progredire e fare bene in futuro. Ad esempio, lo sfogo del tecnico della Juventus, per dirne una, Massimiliano Allegri, che ha denunciato proprio la mancanza di attenzione ai vivai delle società italiane, teoricamente mi trova d’accordo, e’ molto giusto; in pratica molto complicato, perché il rapporto spazio in campo-qualità dell’atleta in serie A e’ superiore che nelle società dilettantistiche. Noi abbiamo minori selezioni rispetto a loro. Probabilmente, meritandolo, Allegri ha avuto la fortuna di vedere giovani cresciuti nel Pescara, nel Milan e nella Juventus, scelti tra i migliori nei settori dilettantistici. I nostri incontrano oggi maggiori problemi perché devono iniziare dal basso. A volte abbiamo a che fare con bambini che sono tornati a giocare a calcio dopo due anni di nuoto o altro, seguendo giustamente la loro indole ludica e non certo velleità di professionismo”. 
Per quanto riguarda le scuole calcio, non voglio neanche sentir parlare di schemi – afferma deciso Ferrantie’ aberrante sentire di allenatori che insegnano le diagonali a bambini del 2009 o 2010. In agonistica, lo schema giusto e’ quello congeniale ai ragazzi, non alle idee dell’allenatore. Se, ad esempio, ho un attaccante solo, non posso fare il 4-3-3, snaturando i ruoli o le predisposizioni dei ragazzi in campo. I protagonisti sono loro, non gli allenatori, sia chiaro. Poi da direttore tecnico ho un rapporto diretto e leale con tutti i mister, con i quali mi sono sempre trovato bene, visto che accettano il confronto. Solo così lo scorso anno abbiamo potuto fare molto bene, consolidando le categorie ad ogni livello e ottenendo la promozione in Eccellenza con la prima squadra”.
Poi Luca Ferranti dedica un pensiero anche alla sua dirigenza e alle famiglie dei bambini: “Alla società Villalba devo tutto – conclude – perché ho iniziato questo ruolo con entusiasmo con l’arrivo del responsabile Fabrizio Scrocca. Sono felicissimo di fare il direttore tecnico, anche se, in realtà, sono stato sempre un uomo di campo. Mi sento molto responsabile nei confronti di bambini che iniziano dai 2005, che hanno 13 anni, quindi, e che magari si trovano davanti a mancate convocazioni e piangono. Si, abbiamo certamente una grande responsabilità. Ogni bambino perso che non vuole più giocare, non è una sconfitta del ragazzo, ma della Società. Le famiglie devono essere intelligenti: i figli vanno incoraggiati, non redarguiti”.

(Ufficio Stampa Villalba Ocres Moca)

banner lancio sport in oro