VIGOR PERCONTI JUNIORES: BORGIA “NIENTE LIMITI, PENSIAMO AL PRIMO POSTO”

VIGOR PERCONTI JUNIORES: BORGIA “NIENTE LIMITI, PENSIAMO AL PRIMO POSTO”

La grinta ed il temperamento fanno parte del bagaglio sportivo di Alessio Borgia, mediano anche quest’anno della Vigor Perconti scudettata di Mister Francesco Bellinati. Dopo aver agganciato giusto una settimana fa il terzo posto  nel gruppo B della Juniores Elite al termine di una rincorsa lunghissima che è corrisposta a ben 7 vittorie consecutive da parte dei blaugrana di Via Igino Giordani, ora il più è confermarsi a quelle latitudini altissime. Sabato c’è la supersfida contro l’Atletico 2000 e noi lo abbiamo intervistato partendo proprio da là.

BORGIA
Il centrocampista centrale della Vigor Perconti Alessio Borgia, classe 1994, alla sua sesta stagione consecutiva con la divisa dei blaugrana, solitamente indossa la maglia numero 6

A cura di Giovanni Crocè

 

Alessio, come vi sentite a rivivere l’emozione della vigilia dopo aver finalmente agganciato il terzo posto?

Effettivamente fa tutto un altro effetto a dire la verità. Da parte nostra c’è tanta soddisfazione per aver agganciato la posizione che oggi varrebbe l’accesso ai playoff per le finali regionali, ma dall’altra ci ricordiamo bene di quanto abbiamo sofferto per risalire posizioni su posizioni quando siamo stati anche terz’ultimi, oltretutto con l’Atletico abbiamo perso e loro sono primi. Andare a vincere da loro avrebbe un enorme significato per tutti noi.

Ti sei fatto un idea sull’Atletico primo in classifica?

Certo, li ho visti quando hanno vinto qua da noi al “Vigor Sporting Center” e sono forti, veloci, hanno Mastrosanti che è il bomber del girone, puntano molto sul collettivo e come noi sono capaci di partite pazze. Ma se dovessi dire che c’è una squadra nettamente più forte di noi, direi una bugia. Nessuna quest’anno mi sembra al livello altissimo del Tor di Quinto dell’anno passato con gente fenomenale come Luca Marioni e Bongoura Thiam. Perciò nessuna paura e, volendo, puntiamo anche al primo posto, chi lo vieta?

La partita che ti ha dato consapevolezza di questa ritrovata forza della Vigor?

Credo proprio il 3-1 che abbiamo inflitto al Tor di Quinto nella gara d’andata, ottenuta sempre qua da noi al Vigor Sporting Center, e anche la bella vittoria in trasferta a Ceccano. Da Ceccano in poi non abbiamo mai fallito e costruito il filotto di sette vittorie consecutive. Siamo tornati con lo spirito dello scudetto

C’è chi vedendoti giocare ti reputa all’altezza di fare più gol dei due che hai realizzato quest’anno, sei d’accordo?

Potrei, è vero. Ma rispetto al passato ora metto grande attenzione a dare equilibrio alla squadra, perchè so che altrimenti andrei a scoprire la mia zona davanti alla difesa in quello che da noi spesso è un 4-2-3-1, io sono tra i due mediani, devo fare anche filtro in mezzo. Poi è chiaro, ne ho già fatti 2 e posso continuare, ma mister Bellinati mi chiede soprattutto di fare assist e gioco, anche sporco.

Le persone che ti mancano di più, dell’annata dello scudetto?

Nell’economia della squadra mi manca da morire Castellano, che sta facendo il fenomeno anche in serie D al Sora, e vi posso garantire che un centrocampista con le sue qualità non l’ho mai incrociato su un campo da calcio, né da compagno né da avversario. Per quanto riguarda l’armonia nello spogliatoio, scherzavo e scherzo ancora tantissimo con il nostro capitano Santori, ora al Villanova in Eccellenza, ma lui manca solo in campo perchè ogni sabato è a vedere le nostre partite, quindi è come non se ne fosse mai andato.

Ti sorprende ripensare a quanta fatica avete fatto nelle prime giornate? Come ti spieghi questo avvio disastroso?

Abbiamo già capito tutto, noi del 1994 ci siamo fatti i fatti nostri, abbiamo dimenticato egoisticamente di fare gruppo con i nuovi arrivati, che come sapete sono stati tanti, dopo lo scudetto, e non si doveva fare. Abbiamo sbagliato, anche perchè chi era stato con noi l’anno scorso, il gruppo del 1993, ci aveva guidati e protetti nell’inserimento in squadra, non è affatto una cosa secondaria fare gruppo e ora che lo abbiamo capito le qualità di tutti sono emerse alla grande. Eravamo troppo brutti per essere veri.

Forse vi aspettavate di essere altrove  e siete partiti un po’ demotivati dopo aver vinto lo scudetto?

Sarei bugiardo se dicessi che non sognavo una bella prima squadra o oltre, magari una chance nel professionismo, ma il destino ci ha offerto di difendere di nuovo questo scudetto e non dobbiamo disprezzarlo. Lo stesso Santori con grande professonalità ha vinto nel suo ultimo anno da fuoriquota, l’anno passato quando sapeva che essendo del 1992 poi avrebbe abbandonato la categoria Juniores per limiti di età. E noi dobbiamo prendere esempio dalla sua passione per questa maglia, anche per proteggere quanto ci siamo sudati noi, sul campo. E magari troveremo comunque una bella sistemazione calcistica fra qualche mese.

La tua storia calcistica da dove parte?

Sono stato sempre in zona, io abito a Rebibbia, vicino la Vigor Perconti. Sono partito da piccolo con l’Azzurra 86 e poi sono andato alla Roma Soccer, tutte qua vicino ed è da 6 anni che sono alla Vigor Perconti. Ho avuto la possibilità di provare a 14 anni per il Grosseto dopo i giovanissimi regionali ma non se ne fece nulla, quello fu l’unica volta in cui ho rischiato di lasciare la Vigor.

L’avversario che ti dà più gusto battere?

Sempre il Savio. Mi hanno eliminato sempre da tutte le finali che ho disputato quando li ho incontrati indossando la maglia della Vigor e soprattutto sul loro campo non ho mai vinto, è un tabù che me li fa affrontare sempre con il doppio della carica agonistica

Il bello ed il brutto del calcio per te dove risiedono?

E’ molto bella l’aggregazione che c’è ora nello spogliatoio della Vigor, la certezza di essere accuditi come se fossimo dei professionisti, con un Presidente che non ci fa mancare nulla. Il brutto sono gli episodi di razzismo, che a volte capitano anche da noi e soprattutto le liti tra genitori durante una partita. Credo che proverei tanta vergogna da figlio, se vedessi scene come quelle che qualche partita fa mi hanno raccontato, hanno funestato la partita di Allievi Elite tra la nostra Vigor Perconti e l’Atletico 2000, dove gruppi di genitori se le sono date di santa ragione. Là non è più calcio, è violenza e basta, e che la faccia un ultrà, un giocatore o un genitore, è la parte più brutta del calcio.

Qualche aneddoto sul presidente Perconti e mister Bellinati?

Due figure per me storiche, con cui ho un ottimo rapporto. Mi fa ancora ridere ricordare quando l’anno passato, nelle fasi finali nazionali il nostro capitano De Luca, nella trasferta sarda contro il Fertilia, disse una bugia al nostro Presidente Perconti. Il Presidente era stato poco bene durante la partita perchè il campo del Fertilia, essendo praticamente in una conca, era umidissimo e a maggio si percepivano 45 gradi. Allora fecero stendere il nostro Presidente e quando segnò il Fertilia (poi passò lo stesso la Vigor Perconti, che tra l’altro aveva vinto 5-0 l’andata a Roma), Perconti chiese chi aveva segnato e De Luca, per non farlo agitare, disse che aveva segnato la Vigor. Sapeste che spasso quando poi si accorse che eravamo in svantaggio….Bellinati invece all’esterno sembra “musone”, invece se le cose vanno bene ed è contento di noi lui è sempre il primo a scherzare ma non vuole darlo troppo a vedere.

Sei un calciatore che ha dei riti prepartita? Sei scaramantico?

Certo. Di base ogni sabato, dopo essere andato a scuola, mangio sempre la stessa pasta al pomodoro e indosso sempre le stesse cose, la stessa tuta della Vigor, lo stesso zuccotto di lana in testa se è inverno, le stesse scarpe e scarpini, e ascolto sempre almeno una volta con l’ipod una canzone di Tupac che per me rende speciale il prepartita in ogni occasione, che è “Life Goes On”, una canzone ricca di significati sul senso della vita che è venerata da chi ama il genere Rap, credo sia uno dei miei rituali irrinunciabili.

Cosa ti aspetti dopo questa stagione agonistica? studio e lavoro oltre al pallone?

Sono un buono studente all’istituto tecnico informatico, uno studente curioso, cerco di impegnarmi ma senza strafare. Ho la fortuna di essere ricettivo se ascolto e presto attenzione in classe il più è fatto e non sono stato bocciato. Dopo voglio iniziare subito a lavorare perchè è anche compito mio portare qualche “soldo” a casa fin da subito dopo aver finito la scuola e voglio diventare perito informatico anche per questo, perchè mia madre ha fatto di tutto per non farci mai mancare nulla, ma dato che i miei si sono separati, sarebbe bello fare ancora di più “l’uomo di casa” e sdebitarmi con lei anche economicamente, sarebbe ora. Per quanto riguarda il pallone non smetterò mai, e gioco il meglio che posso per guadagnarmi almeno una bella esperienza in Eccellenza per la prossima stagione, poi chi lo sa, tutto può accadere.

Calcisticamente c’è qualcosa che non ti piace di te quando giochi?

Anche il mister mi assilla sul fatto che devo essere più equilibrato negli interventi, meno irrento. Devo migliorare ad imparare a temporeggiare quando c’è da affrontare un avversario che mi punta, a volte cerco troppo l’anticipo e con Mister Bellinati se sbagli già 2 anticipi, al terzo ti manda sotto la doccia….

Le persone più importanti nella tua vita sono dentro o fuori dal campo?

Per fortuna da tutte e due le parti, ho cari amici sia nello spogliatoio della Vigor che fuori e il mio stile espansivo in questo credo mi aiuti. Con Palmieri, che è laziale fino al midollo, ci massacriamo di scherzi, a Piccolo non puoi dire nulla perchè è quello che ne organizza di più ma è anche il ragazzo che se la prende di più se reagisci ai suoi scherzi, ma in fondo la nostra forza sono anche i momenti in cui non scendiamo in campo ma stiamo tra di noi. Poi ci sono i ragazzi con cui sono cresciuto fin da piccolo per strada o a scuola. Ma soprattutto non sarei quello che sono senza l’aiuto di mia mamma e mio nonno, che è la figura che più mi ha seguito nella crescita e nel calcio, forse non sarei qua a parlare di una sfida calcistica ma farei altro.

Un personaggio calcistico con cui vorresti andare a cena chi sarebbe? E quale sarebbe la prima domanda che gli faresti?

Un ragazzo romano e romanista come me non può non desiderare una cena con capitan Francesco Totti, il mito dei miti. Cosa gli chiederei? Cosa si prova ad essere sposato con una bellezza come Ilary Blasi. Per fortuna che io sono già superfidanzato e non ho questi grilli per la testa. Ti prego scrivilo altrimenti per me sono dolori!

Grazie mille alessio, e speriamo tu possa coronare tutti i tuoi obiettivi!

Grazie a te e ai lettori di sportinoro, con un saluto speciale a tutti i tifosi della Vigor!