VALLE DEL TEVERE, LA VIGILIA PIU’ LUNGA. D’AMBROSIO: “NON FIRMO PER IL PARI, CHIUDIAMO IL DISCORSO DOMANI”

VALLE DEL TEVERE, LA VIGILIA PIU’ LUNGA. D’AMBROSIO: “NON FIRMO PER IL PARI, CHIUDIAMO IL DISCORSO DOMANI”

Ventiquattro ore e sapremo.

Sapremo se al terzo tentativo la Valle del Tevere di patron Enzo De Santis e del tecnico Stefano Scaricamazza sarà finalmente riuscita a centrare il sospirato traguardo dell’Eccellenza o se la Lepanto Marino di Diego Leone avrà fatto il colpaccio, rinviando magari la festa dei sabini o addirittura riaprendo completamente i giochi.

Sentimenti che si miscelano con cura in un drink che tutti i protagonisti dell’attesissima sfida stanno assaporando con il piacere che solo match di un certo tenore sa conferire.

Danilo D’Ambrosio (nella foto “Il Messaggero”) conosce fin troppo bene queste sensazioni.

Lazialissimo ma cresciuto nel settore giovanile della Roma, talento e passione gli hanno comunque permesso di costruirsi un onorevolissimo pedigree tra i dilettanti, come testimoniano gli allori conquistati in precedenza.

Il passato però non conta o quantomeno conta relativamente, anche se talvolta ritorna e in certi casi ti mette anche di fronte a rimpianti o a fasi non del tutto felici della tua carriera.

Ecco dunque che domani D’Ambrosio, che con ventuno assist stagionali è l’incontrastato signore della specialità in questa categoria, si troverà ad affrontare da avversario quella Lepanto Marino per cui poco più di dodici mesi fa lasciò il “suo” Città di Ciampino.

Momenti che tornano, suggestioni ormai lontane ed attimi per i quali vale la pena vivere.

Valle del Tevere-Lepanto Marino ce la facciamo raccontare da lui.

 

Danilo, di partite così ne hai giocate tante.

Cosa si prova alla vigilia di un match del genere?

“Quella di domani sarà la classica sfida che tutti coloro che amano questo sport vorrebbero giocare.

Si affronteranno due squadre che hanno fatto il vuoto in classifica, due grandi squadre meriterebbero entrambe il salto di categoria.

Per la Valle del Tevere che rincorre ormai da tre anni l’Eccellenza sarà un appuntamento speciale e questo ci dà adrenalina ed una carica in più perchè vogliamo ripagare questa magnifica società di tutto ciò che ha fatto per noi.

L’ansia c’è, non posso negarlo, ma è un’ansia positiva, pulita.

Non vediamo l’ora di scendere in campo…”.

Facciamo due conti: a tre giornate dalla fine avete un margine di quattro punti.

Una vittoria vi spedirebbe in Eccellenza con un paio di turno d’anticipo, io però ti chiedo: firmeresti anche per un pareggio?

“No, non lo farei semplicemente perchè una gara del genere non merita calcoli.

Per mentalità noi non siamo mai scesi in campo con l’obiettivo di accontentarci, ma sempre per vincere e così sarà anche domani.

D’altronde, anche loro hanno un solo risultato a disposizione, se vogliono ancora sperare di riprenderci.

Noi siamo pronti e vogliamo chiudere i giochi già domani”.

Tu sarai l’unico ex in campo al Comunale di Forano.

Che ricordi hai del periodo trascorso a Marino nella seconda parte dello scorso campionato?

“Sinceramente parlando, sono stati sei mesi abbastanza tristi, sia perchè non siamo riusciti a centrare l’obiettivo finale, sia sotto il profilo personale perchè probabilmente non sono riuscito ad esprimermi al meglio delle mie possibilità.

Capolei lepanto

L’epilogo non è stato dei migliori, tuttavia non porto rancore a nessuno e sono pronto a stringere la mano a tutti.

In particolare, rivedrò con piacere gente come Spaziani, Capolei, Marongiu ed Empoli”.

Domanda maliziosa: cosa hai pensato quando la Lepanto ha perso in casa con il Torrenova un paio di settimane fa?

“Quella domenica mattina, prima di andare al campo, mio padre aveva vaticinato la loro sconfitta contro i casilini ed effettivamente è andata così (ride)…

Scherzi a parte, il Torrenova stava attraversando un ottimo momento ed anche contro di noi aveva giocato una buonissima partita.

Che dire?

Nel calcio esistono le bestie nere ed evidentemente la loro è proprio la squadra casilina…”.

Temi qualcuno in particolare nella squadra di Leone?

“Il loro reparto offensivo sono di categoria superiore.

Spaziani, Capolei ed Aquino, senza dimenticare Di Ludovico che non so se giocherà o meno, sono giocatori da prendere con le molle.

spaziani futbol club

In particolare, spezzo una lancia a favore di Spaziani, con cui ho avuto il piacere di giocare tre anni.

Sandro ha già segnato venti gol e noi tutti siamo consapevoli del peso che ha all’interno dei sedici metri.

Naturalmente però noi non staremo a guardare: all’andata Nardi fece una grande partita su di lui e speriamo che domani possa ripetersi”.

Se dovessi puntare un euro su un tuo compagno di squadra, chi sceglieresti?

“Faccio una premessa: tutti i settanta gol realizzati sono arrivati attraverso una manovra corale e non grazie alla giocata del singolo.

Danieli Valle del Tevere

Noi però lì davanti abbiamo un giocatore come Peppe Danieli che riesce a fare cose allucinanti.

E’ un cecchino, credetemi, meriterebbe assolutamente di giocare tra i professionisti”.

Un po’ come Tornatore.

“Sì, ma un Tornatore “ignorante”, passatemi il termine.

E’ un ragazzo incredibile.

Domenica gli ho fornito l’assist per quello che è stato il suo ventisettesimo centro stagionale e lui cosa ha fatto?

E’ venuto da me e mi ha detto: “Grazie, amico mio, ti voglio bene”.

Sono momenti come questi che ti ripagano dei sacrifici fatti”.

A proposito di numeri, con ventuno assist all’attivo la tua è stata una stagione incredibile.

Stiamo vedendo il miglior D’Ambrosio di sempre?

“Certamente il miglior D’Ambrosio delle ultime stagioni.

Merito dei miei compagni e del modulo scelto dal mister.

Il 3-5-2 mi consente di pensare ad entrambe le fasi di gioco ed esalta le mie carattersitiche.

In più ho curato molto la parte atletica, anche a livello personale, e credo che i frutti si vedano”.

In passato tu hai avuto modo di far parte di squadre delle quali è emersa una grande compattezza strutturale.

Dall’esterno questa sembra essere una peculiarità anche della Valle del Tevere.

Allora è vero che nel calcio attribuire merito al gruppo non è una banalità.

“Potrei farti milioni di esempi in tal senso.

La verità è che, se non c’è massima unità d’intenti, non vai da nessuna parte.

L’ultimo esempio è il Città di Ciampino.

Al di là delle qualità tecniche, hanno trionfato perchè sono una famiglia.

Nel duello con la Lepanto Marino noi siamo stati sotto per venti giornate ed il confronto diretto dell’andata lo abbiamo pure perso.

valle del tevere

Da altre parti si sarebbe mollato e ci si sarebbe accontentati del piazzamento play-off.

Noi non l’abbiamo fatto, ci siamo sempre stati con la testa e non abbiamo mai smesso di crederci, nonostante loro, nei singoli e forse anche quanto a capacità economiche, ci siano superiori.

Sotto tanti aspetti, la Valle del Tevere mi ricorda il Città di Ciampino ed il nostro presidente ha molte affinità con patron Cececotto”.

Che rapporto hai con patron De Santis?

E’ una persona squisita, eccezionale.

Ho deciso di fare cento chilometri ad allenamento principalmente per lui.

Non dimenticherò mai come ci rincuorò quando perdemmo con la Lepanto a dicembre.

Sì, in lui rivedo decisamente la passione e la serietà di Tonino Cececotto”.

Tra i compagni di squadra che hai conosciuto quest’anno ne esiste uno che ti abbia sorpreso in maniera particolare?

“Senza dubbio il nostro capitano, un capitano vero.

fiorentini valle del tevere

Destro, sinistro ed un cuore grandissimo.

Jody Fiorentini si è sempre messo davanti a tutti noi, assumendosi in prima persona le responsabilità quando le cose non sono andate per il verso giusto.

Rimanendo in tema di paragoni, è un Carnevali più giovane ma con meno esperienza”.

Mi sembra di capire che tu sia rimasto tutt’ora molto legato all’ambiente del Superga…

“La vita non è solo calcio: ci sono i valori e le esperienze condivise con tanti di quei ragazzi.

citro carnevali d'ambrosio

Con Carnevali, Martinelli, Citro e lo stesso Giordano Moroncelli abbiamo vissuto tanti momenti insieme e la loro gioia è stata anche la mia.

 

Il giorno dopo il loro pareggio con il Gaeta sono andato al campo per complimentarmi con loro ed abbracciarli”.

Però resta il vizio di fumare una sigaretta subito dopo la fine della partita.

Cosa dici a tua discolpa?

“Facciamo così: se domani vinciamo, prometto solennemente di non farlo più (ride)…”.