UN TRIS DEL FUTBOLCLUB CI RACCONTA LA STAGIONE DELLA JUNIORES ELITE DI MISTER MAGRO E…

UN TRIS DEL FUTBOLCLUB CI RACCONTA LA STAGIONE DELLA JUNIORES ELITE DI MISTER MAGRO E…

A cura di Giovanni Crocè

Andiamo oggi a intervistare lo “zoccolo duro” della Juniores Elite del Futbolclub di mister Gaetano Magro, che, abbandonata per la prima volta la seconda posizione dopo la bruciante sconfitta in campionato di sabato scorso a Ceccano, deve rialzarsi. Ma andando ad intervistare Giulio Rosati (attaccante), Filippo Fruscella (difensore) e Francesco Zoppis (centrocampista) tutti e tre classe 1995, scopriamo che il club di Viale degli Olimpionici, nato nel 2006 dall’inglobamento dell’ex glorioso club dell’Acqua Acetosa Roma, ha uno “giovane-vecchia guardia” che nel club di Roma Nord è cresciuta e si è formata in modo da incarnare perfettamente lo spirito di una società in perenne crescita. Pur dovendo ancora vincere il suo primo titolo elite in qualunque categoria agonistica, i ragazzi spiegano in coro: “Il Futbolclub è una fede calcistica che siamo fieri di seguire da quando siamo bambini e ci ha insegnato ad amare il gioco del calcio per quello che è: una splendida passione”.

ZOPPIS FUTBOLCLUB

 

FRANCESCO ZOPPIS – CENTROCAMPISTA, 1995, AL FUTBOLCLUB DA 6 ANNI

Francesco, da qualche tempo fai spesso la spola tra prima squadra in Eccellenza e di tanto in tanto sei in Juniores e giochi anche in rappresentativa Cr Lazio: superlavoro!

Devo dire che per un ragazzo di 18 anni è soprattutto una gioia continua, ma devo tutto al Futbolclub che mi fa sentire importante e mi cerca di impostare come un vero professionista, e di questo sono orgoglioso, perchè adoro il modo in cui si fa calcio in questa società. Le pressioni in modo giusto, dando al gioco e all’agonismo la giusta dimensione. Solo nell’anno in cui sono stato chiamato a 15 anni a fare gli allievi fascia B elite all’Atletico Roma, la ex Cisco poi fallita, ho abbandonato la casa orange. Con me quell’anno c’era anche Giulio Rosati stesso, avevamo fatto un bel campionato, poi la squadra romana fallì e tornammo alla base.

Eppure appare impossibile che un ragazzo come te non abbia mai potuto giocare nel professionismo…

Io avrei potuto ma tra scelte di studio e di vita una volta tornato qua, dagli allievi elite non mi sono più voluto muovere, eppure mi aveva chiamato la Lazio nella persona del suo attuale allenatore Simone Inzaghi l’anno dopo l’Atletico Roma. Ho preferito studiare e cercare lo stesso un percorso diverso per vedere se potevo fare il calciatore però con un occhio anche al resto della mia vita, e per ora credo di riuscirci, sono studente al primo anno di economia alla Luiss.

ZOPPIS E FRUSCELLA FUTBOLCLUB

Anno scorso in cui però non sei stato convocato dal Cr lazio Juniores di Giannichedda poi campione in Sardegna al Torneo delle Regioni, quest’anno invece Rossi ti prova dappertutto, anche stopper…

Ero stato anche titolare con Giannichedda che poi all’ultimo in modo rispettabilissimo ha fatto scelte vincenti e quindi ha avuto ragione il mister, di cui conservo un ottimo ricordo in ogni caso, adesso però in particolare con la Rappresentativa voglio rifarmi e vincere, perchè sento di essere sempre più desideroso di recuperare il tempo perduto e ringrazio anche la via tecnica datami da mister Rossi, che mi ha provato fin dalle prime attuali amichevoli addirittura difensore centrale e insiste in quel ruolo, mentre in Eccellenza e per tutta la carriera ho fatto il mediano o la mezzala, al massimo il centrocampista dietro le punta. Lui mi vede  così, e magari mi allunga e  migliora la carriera, vedremo…

 

Pur giocandoci di straforo tanto l’anno passato quanto in questo sei chiamato in causa anche con la Juniores Elite…quanto vorresti essere protagonista anche della prima vittoria del club in qualunque categoria?

Giovanissimi, allievi  e Juniores della nostra società hanno la possibilità ogni anno, quindi anche io, di entrare nella storia della società e sarebbe favoloso riuscirci, ma per ora alcune cose devono incastrarsi meglio per primeggiare. Vedo che comunque quest’anno più che mai se non ce la faremo sarà colpa nostra, perchè con la regola degli under in Eccellenza o Promozione i migliori stanno su in prima squadra, quindi in teoria è tutto più abbordabile. La verità è che è solo colpa nostra se non ce la faremo, perchè squadre come Vigor e Tor Tre Teste hanno soprattuto un bacino d’utenza più ampio del nostro e in testa, tanti ragazzi hanno soprattutto il pallone per sfondare nella vita e quindi hanno più fame di noi. Noi dobbiamo migliorare in questo, nel voler vincere a tutti i costi.

 

FILIPPO FRUSCELLA, DIFENSORE, 1995 AL FUTBOLCLUB DA 7 ANNI

FILIPPO FRUSCELLA FUTBOLCLUB

Filippo tu sei qua da sempre, dalla nascita vera e propria del Futbolcub e lo stesso presidente Luca Bergamini, in una intervista del giugno 2012, mi disse te come primo nome che incarnava lo stile del Futbolclub, onorato?

Francamente è bellissimo e non ci posso credere, ringrazio il nostro Presidente Luca Bergamini e credo che abbia detto questo perchè rivede in me il modo in cui lui vorrebbe che si attuasse la pratica sportiva e calcistica all’interno della società e probabilmente anche perchè mi ha visto letteralmente crescere, le categorie le ho fatte tutte qua, perchè abito a un minuto di auto dal campo, zona collina Fleming, e anche io come Rosati e Zoppis nasco al Centro calcio federale ormai scomparso e mi è venuto spontaneo muovermi verso il Futbol, e ringrazio i miei per questa scelta. E’ il calcio che ogni bambino sogna.

La rivalità antica tra Futbol e Tor di Quinto c’è ancora ma sembra molto meno netta e accesa, concordi?

Certo, ma resterà sempre, anche perchè siamo due realtà che ora hanno imparato a conoscersi meglio e a stimare i rispettivi punti di forza, ma restiamo sempre opposti nella mentalità e vicinissimi, 100 metri tra la nostra e la loro sede di allenamento, tra Futbolcampus e campo “Vittorio Testa”. All’inizio e per anni non li abbiamo mai battuto e della loro grinta abbiamo sempre cercato di fare tesoro, ed è quello che ci manca. Mi spiace che in giro per Roma veniamo visti ancora come la squadra dei “fighetti dei Parioli”, ma l’unico modo per far capire che siamo maturati anche sul piano della cattiveria è arrivare primi, non più terzi o secondi.

FILIPPO FRUSCELLA 2 FUTBOL

Filippo, che tipo è Mister Magro? Lui sembra di averne a tonnellate di grinta e di fame agonistica…

E’ vero, e lui vedessi come si arrabbia quando ci vede svagati. E’ un mister molto tosto, energico, comunicativo, e cerca di riportarci sulla terra parlandoci di episodi veri della sua vita, lui, siciliano venuto da Scicli, Siracusa. E insiste tanto sulla fame, sulla voglia di arrivare o comunque di fare le cose perbene. Un eventuale successo quest’anno avrebbe molto di suo. Poi ci parla tanto di Milan, perchè è milanista, e della professionalità che serve per vincere e non farsi passare le grandi occasioni davanti, e stima tanto Conte, quindi è un vero martello. Io poi da terzino o fluidificante ce l’ho spesso vicino alla linea laterale e a volte mi rimbambisce davvero con le sue urla, non molla mai! (dice ridendo)

Tu con lui sono due anni che giochi sempre, e in ruoli diversissimi, terzino, stopper, centrocapista, fluidificante, ma in Eccellenza ancora nessuna convocazione pur essendo uno della vecchia guardia, come lo spieghi?

Lo spiego col fatto che evidentemente ancora non mi vedono pronto o nel ruolo specifico, anche se ne posso fare 3 o 4 grazie anche al lavoro fatto con magro, magari non c’è necessita ad oggi per la prima squadra di utilizzarmi: anche infortuni e squalifiche possono cambiarti la vita e darti la chance di giocare al piano di sopra, ma non ne faccio una malattia, cerco di saper fare tutto, in campo e nella vita. Il mio modello? Sono laziale, quindi Nesta, e ora, l’argentino Lucas Biglia.

 

GIULIO ROSATI, ATTACCANTE-ALA, 1995, 6 ANNI AL FUTBOLCLUB

 

ZOPPIS E ROSATI FUTBOLCLUB

Giulio, dentro e fuori dal Futbolclub ti stimano tutti, spesso per non dire sempre sei capitano, e addirittura il Presidente Testa ha detto, da noi in trasmissione: “E’ l’unico del Futbolclub a cui per anni ho fatto corte serrata per farlo venire al Tor di Quinto”, come mai?

Ma credo perchè ho uno stile simile a quello del tor di quinto, a volte me lo dice anche Lenzerini, nostro attaccante che là ha giocato, e avendo avuto la possibilità di vedermi spesso giocare data la vicinanza tra noi e il Tor di Quinto, ha apprezzato magari una grinta e una foga che là insegnano come prima cosa, mentre al Futbolclub lasciano molto più tranquilli i bambini. Al Tor di Quinto sapevo di compagni che se giocavano male o perdevano troppe gare a volte finivano in panchina per mesi. Io questa rabbia agonistica l’avevo di mio ed evidentemente il Presidente Testa, che ringrazio, apprezzava.

Due parentesi per te nel calcio professionistico a livello di settore giovanile, con Zoppis negli allievi fascia B dell’atletico, poi subito a Palermo con gli allievi nazionali, ma un ginocchio ti tradisce e prima e dopo è sempre Futbolclub…

Si non mi lamento perchè ho giocato, visto tanti tipi di realtà e di calcio e ho avuto le mie chances anche se non troppa fortuna: una volta la società fallita, poi in Sicilia il problema fisico al ginocchio mi hanno allontanato da due grandi realtà e allora ho sempre scelto il Futbol come mia squadra a Roma, perchè qua ho i miei amici e qua ho giocato per più tempo e aggiungo, qua vorrei vincere prima di andare via visto che tutti i ragazzi del 1995 sanno bene che è l’ultimo anno in categoria, l’ultima chance per regalare a questa società che tanto ci ha dato, un titolo

FRUSCELLA E ROSATI FUTBOLCLUB
A destra nella foto in esclusiva, Giulio Rosati, a sinistra il suo attuale compagno di squadra e coetaneo Filippo Fruscella, dopo un allenamento della Juniores elite del Futbolclub di mister Gaetano Magro

Giulio, tu non hai una collocazione ben precisa, più ala o punta?

Sono un giocatore offensivo, Magro mi usa più da ala ma faccio il possibile per rendermi utile dovunque, rientro, svario, crosso, credo che la qualità maggiore del mister sia che ci ha insegnato a completarci imparando a fare più ruoli e più situazioni di gioco.

Eppure questo titolo non arriva, come mai?

Credo di accodarmi al pensiero dei ragazzi, di Fruscella e Zoppis, è un problema di fame, di alternative. Paradossalmente la nostra vita vede il calcio, ormai, a 18 anni, come una passione incurabile ma pur sempre una passione, abbiamo magari in testa l’anno prossimo, di fare altro, di essere studenti oltre che calciatori. Non è assolutamente snobismo, ma è questo che dà alle squadre di altre zone di Roma o fuori Roma più fame di noi, ossia che per loro la prima vera chance per sfondare è nel calcio e credo che ci mettano quel qualcosa in più grazie a questo. Dobbiamo trovare dentro di noi questa voglia di entrare nella storia del club e sdebitarci, ricordando che forse tra qualche mese non saremo più qua, ma magari ci ricorderanno per sempre. Non mi sembra poco.

Chi è il più competitivo \ “rosicone” dei tre?

Credo di interpretare bene il pensiero di tutti se dico che io ci metto tanta grinta alla pari di Zoppis, ma Fruscella non vuole perdere mai a niente, allenamento, partita, bowling o playstation per lui fa poca differenza, in qualunque gioco lui la prende dannatamente seriamente (dice ridendo) e dato che in squadra usciamo tutti spesso assieme anche la sera, vi posso assicurare che in quanto a rabbia agonistica è un esempio da seguire.