Trastevere, il pensiero di Mazza: “Vincere il campionato non è un assillo. Crescenzo, qualità e duttilità. Sui giovani vi dico che…”

Trastevere, il pensiero di Mazza: “Vincere il campionato non è un assillo. Crescenzo, qualità e duttilità. Sui giovani vi dico che…”

Il Trastevere ha ingranato la quinta e viaggia a ritmi elevati, al primo posto nel Girone F di Serie D.

I ragazzi di mister Mauro Mazza hanno inanellato finora ben 7 vittorie su 9 giornate, prendendosi la vetta solitaria in seguito al successo sul Castelnuovo Vomano ed al contestuale pareggio dell’Atletico Terme Fiuggi contro la Recanatese.

Il tecnico dei Leoni è intervenuto ai microfoni di Sport In Oro per analizzare l’andamento della stagione con un focus sui principali protagonisti di questo inizio di campionato: «La società è ambiziosa, è da anni ai vertici dei vari gironi nei quali è stata impegnata.

L’obiettivo primario non è la vittoria del campionato, non mi è stato chiesto di vincerlo.

Vogliamo far bene come al solito valorizzando i giovani che abbiamo, poi è giusto che si faccia il massimo.

Ma non è un assillo la vittoria finale.

Credo che ci siano tante squadre più indicate e che hanno investito di più».

Questione stadio, a che punto siamo? Può influire sulla testa dei calciatori l’assenza di un impianto idoneo alla Serie C nella Capitale? 

«Non ne so molto sinceramente, ma credo sia abbastanza singolare che Roma non abbia un impianto adatto al professionismo a eccezione dell’Olimpico.

Credo che i giocatori abbiano nella testa l’obiettivo di far meglio dell’avversario al di là dello stadio, ma sono condizioni che a livello societario pesano».

Il testa a testa con l’Atletico Terme Fiuggi durerà fino a fine campionato?

«Questo campionato si deciderà nelle battute finali, ci sono tante squadre che sono partite con ambizioni alte e mi riferisco a Recanatese, Fiuggi, Sambenedettese, Vastese, al di là della classifica attuale.

Il campionato è lungo e alcune squadre ora in difficoltà possono ancora dire la loro».

Come è stato il passaggio dalle giovanili alla prima squadra?

«Non è stato traumatico, avevo già allenato la prima squadra nelle ultime giornate tre anni fa quando era andato via Gardini.

Inoltre sono qui da 8 anni e mi sento a casa, anche se le dinamiche sono certamente diverse.

Ho trovato un gruppo di ragazzi che lavora bene e non ho subito troppo la pressione».

Crescenzo vi sta trascinando. Qual è la chiave per la sua prolificità?

«Daniele ha segnato tanto per essere un centrocampista, ha caratteristiche offensive importante.

Finora è stato un trascinatore ma la chiave è il gruppo, avendo dovuto sopperire a delle assenze importanti.

Quest’anno lo sto impiegando da esterno alto, ma è un giocatore duttile e intelligente.

Si sta adattando in un ruolo che non è propriamente il suo ma che può fare tranquillamente».

Sannipoli è pronto a fare il salto di qualità?

«L’ho fatto esordire io nella finale playoff qualche anno fa, è un giocatore ormai maturo e quest’anno avrebbe meritato di andare a fare calcio professionistico.

Non c’è stata ancora opportunità ma spero che gli sia data.

Nessuna squadra ha un giocatore così giovane e allo stesso tempo così completo».

Capitolo giovani: abbiamo visto Bay in gol contro il Castelnuovo Vomano. Qual è la sua gestione?

«Era con me alla Juniores, è interessante e con margini di miglioramento.

Come anche il portiere Semprini che è un classe 2004. Mi vengono in mente Cervoni e Laurenzi che stanno giocando benissimo.

Poi ci sono Squerzanti, Ilari…

Sono ragazzi che possono ambire a qualcosina in più se continuano a lavorare come stanno facendo.

Onestamente i giovani meritano fiducia, se hanno qualità vanno fatti giocare e noi siamo tra le migliori società sotto questo punto di vista».