TORNEO REGIONI, ANCHE LA JUNIORES E’ CAMPIONE D’ITALIA: 2-1 ALLA LOMBARDIA

TORNEO REGIONI, ANCHE LA JUNIORES E’ CAMPIONE D’ITALIA: 2-1 ALLA LOMBARDIA

Non ha fallito neanche stavolta, nell’ultimo e più importante atto della manifestazione, in quel di Cagliari la Juniores del Comitato regionale allenata da Giuliano Giannichedda supera 2-1 la Lombardia e mostra di essere in prospettiva una squadra devastante, interamente composta da classe 1995. Decidono le reti di Gelonese ed Attili, al sesto gol in sei gare, per la Lombardia aveva pareggiato al 39′ p.t. con una bomba da 30′ metri di Scarcella direttamente da calcio di punizione forse il gol più bello dell’intera manifestazione. Gli stessi classe 1995 laziali sono al secondo titolo vinto al torneo delle Regioni, dopo aver primeggiato un anno fa nella categoria Allievi.

A cura di Giovanni Crocè

PRIMO TEMPO: COME SEMPRE PARTENZA A RAZZO DEL LAZIO, AVANTI CON GELONESE MA CHE PAREGGIO DI SCARCELLA!!!!

Vince la forza di chi ha sempre più preso quota nel corso del torneo, di questo Lazio Juniores di Giannichedda che ha sbagliato davvero solo 20′ minuti in tutta la manifestazioni, quelli che erano valsi due gol incassati in un colpo solo, quelli del talentino della Liguria Canu, autore di una doppietta e dopo quelle defezioni all’esordio (pareggiato 2-2 con un missile di Bendia al 50′ vera svolta simbolica del torneo per Attili ed i suoi) solo oggi Scarcella con una gemma di rara perfezione balistica era riuscito temporaneamente a pareggiare il primo gol nel torneo del laziale Gelonese, che aveva temporaneamente portato subito in vantaggio i suoi al 17′ del primo tempo con una staffilata bruciante da 25 metri dopo rinvio della difesa avversaria ed il portiere che è stato colto fuori dai pali quel tanto che è bastato a trafiggerlo. Ma già al 14′ Vittorio Attili, in stato di grazia perenne nonostante un pestone ne limitasse inizialmente il rendimento – come rivelatoci nel dopogara dal delegato Dario Scalchi, su cross di Mattia Fiore anticipava tutti, portiere e difensore con un gran taglio dentro l’area ma metteva sull’esterno della rete sottomisura. Risposta un minuto dopo della Lombardia che dà tutto al 15′ quando in torsione dopo calcio da fermo, di testa Cascino mette alto di poco sulla traversa, Maffeo, preferito a Placidi, controllava la traiettoria. Dopo il vantaggio il Lazio prende sempre più quota e sempre Attili al 27′ obbliga ad una paratissima in angolo il portiere lombardo, il classe 1994 Passoni del Merate, che ci arriva davvero con l’ultimo millimetro di unghia a dire di no al “bomber in maglia numero 2” della Monterotondo Lupa. Poi come detto arriva il siluro terra aria del capitano dei Lombardi, Paolo Scarcella, che pesca la proverbiale ragnatela immaginaria sotto l’incrocio di Maffeo, assolutamente senza colpe, perchè più lo rivediamo e più un tiro da trenta metri come questo è una punizione gioiello che va ammirata per quella che è: un colpo da maestro. Anzi, è bravo Maffeo al 42′ a non farsi ingannare dalla sfera avvelenata che calciata direttamente da angolo e sospinta da un vento beffardo rischiava di entrare in rete con una traiettoria arquata: grande riflesso del nostro numero 1 a ricacciare con un bel balzo il cuoio fuori dalla porta.

SECONDO TEMPO: NON PERVENUTA LA LOMBARDIA, COME IN UN FILM ATTILI TROVA IL GOL VITTORIA

Nella seconda parte di gara la selezione lombarda allenata da coach Milanese di fatto, come raccontatoci dal delegato del Cr Lazio Dario Scalchi, fa scena muta in avanti e soprattutto, rammenta Scalchi, “un grandissimo possesso palla ma le idee latitavano, perchè come abbiamo potuto vedere il pallone poi veniva lanciato anche con  criterio, ma davvero Perelli, Rebecchini e tutta la nostra difesa, Maffeo compreso, hanno fatto una gara ancora una volta monstre, eccellente. L’equilibrio oltre al talento è stata la nostra grande prerogativa, anche perchè non si sbaglia solo 20 minuti in tutto il torneo per caso”. In più, prosegue Scalchi, ( il portafortuna di questa selezione di ragazzi del 1995, dato che era presente anche l’anno passato assieme a mister Giannichedda, e anche là fu titolo), raramente ho visto un gol dal vivo bello come la punizione del loro numero 18, ma se neppure l’1-1 lombardo ha spostato gli equilibri in loro favore, vuol dire che siamo davvero stati i più bravi. Tanto è vero, tornando alla cronaca, che Patrick Perelli, in forza al Fregene, con una rimessa chilometrica che ricorda quelle del mediano dello Stoke City Rory Delap, pesca direttamente in area da fallo laterale Daniele Schiavon, che con una zuccata di precisione, già al 2′, stava per trovare il gol del sorpasso, palla fuori di pochissimo!

Ma di tempo per disperarsi Giannichedda e i suoi ne hanno poco, perchè come accennato al 14′ è gol vittoria sempre di Attili, lesto a centrare la sua sesta marcatura personale nel Torneo Delle Regioni 2013 addomesticando bene un cross-assist di Matteo Troccoli, genietto dell’Urbetevere di Davide Guida: tocco vellutato e portiere anticipato, altro grande inserimento di puro tempismo, che stavolta paga tutta la posta. Troccoli è jolly ispiratissimo e che entra spesso in partita, una specie di Andrea Cossu al servizio permanente della rappresentativa laziale, imprendibile: altro suo cross teso in mezzo a tagliare la difesa lombarda in due e ancora un impagabile Attili gira di potenza a botta sicura, ma la sfera centra la gamba di un difensore e viene respinta a portiere battuto. Monologo laziale che si esaurisce al 39′ su cross del mediano ostiense del Rodolfo Morandi, Della Vecchia, che non trova  pronto uno sfiancato Vittorio Attili alla deviazione vincente da pochi metri.

LE DICHIARAZIONI DI MISTER GIULIANO GIANNICHEDDA: Raggiunto telefonicamente, mister Giannichedda esprime tutta la sua gioia incontenibile, il suo tono di voce è disteso, ma si percepisce grande entusiasmo: “Che dire, sono fiero dei mieri ragazzi perchè due avventure di fila che vadano così bene in una manifestazione intensa, rapida e dura come il Torneo delle Regioni non è cosa facile, anche perchè riportiamo il trofeo Juniores nel Lazio che mancava credo dal 1996, non da poco.” Continua giustamente felice come un fiume in piena il tecnico ex mediano di nazionale, Juve e Udinese, ma soprattutto laziale di Pontecorvo: “ho visto crescere tanta gente, Attili è il più in vista ma sinceramente credo che adesso tutti gli osservatori abbiano notato quanto è forte, attacca la profondità con una rabbia mostruosa, ci mette velocità, vigore, intelligenza tattica, ha tutto per fare almeno una grande primavera, infatti credo alla lazio non fosse stato scartato che per problemi burocratici, non certo perchè non è fortissimo. Ma voglio parlare anche di chi non c’era, come Santarelli, Barboni, Salini, Benevento e tutti gli altri che ho dovuto lasciare a casa perchè qualche scontento in qualsiasi convocazione c’è sempre. Infine, conclude Giannichedda – noi siamo lo spot ideale per mostrare che si può e si deve puntare sui giovani italiani di talento anche sotto età, visto che qua tutti erano più grandi di noi, con pochi ragazzi del 1995. Calciatori come Bensaja, Attili, Bendia e tutti gli altri, sono la fortuna del nostro calcio ma ci vuole coraggio soprattutto in una congiuntura economica come questa, e non affidarsi solo agli stranieri coetanei perchè costano meno, secondo me è la via. Alla domanda su qualche raffronto tecnico, Giannichedda si esprime così: “il Giuliano Giannichedda della mia selezione, oltre a Schiavon, è Gelonese, tanta corsa e oggi un gran gol decisivo nella finalissima: i miei ragazzi sanno che il lavoro paga sempre, anche sperimentando un gioco nuovo, senza centravanti classico, siamo arrivati in fondo. Attili, precisa, mi ricorda in qualcosa Alessandro Del Piero, forse Ale alla sua età era più tecnico ma vi garantisco che aveva meno cattiveria agonistica di Vittorio, per lui non esistono palle sporche, ed il gol di oggi lo testimonia.