Tivoli, parla il dg Corinaldesi: “Qui è tutto perfetto. Caucci? Parliamo la stessa lingua. Ai tifosi vogliamo regalare dei sogni…”

Tivoli, parla il dg Corinaldesi: “Qui è tutto perfetto. Caucci? Parliamo la stessa lingua. Ai tifosi vogliamo regalare dei sogni…”

La Tivoli 1919 è ormai ad un passo dal festeggiare il suo secondo salto di categoria consecutivo.

Grazie ad una cavalcata entusiasmante, che nelle ultime sedici uscite (considerando anche quella con l’ormai ritirato Salto Cicolano, ndr) ha saputo vincerne quindici, la squadra di Andrea Di Giovanni si accinge a tagliare il meritato traguardo.

Dal ritorno in sella del tecnico romano, ufficializzato all’indomani del pesante rovescio con quel Fiano Romano che domenica prossima varcherà i cancelli dell’Olindo Galli, gli amarantoblu hanno avuto un rendimento incredibile.

Da quel giorno la Tivoli ha letteralmente cambiato marcia, innestandone una alla quale nessun avversario ha saputo replicare a dovere e gli attuali nove punti di differenza (con una partita in più) rispetto alla formazione di mister Antoniutti, che pure sta vivendo un’annata strepitosa, certificano quanto di buono siano riusciti a costruire Morici e compagni.

Manca ormai poco al matematico coronamento di un duro lavoro e gli appassionati tifosi tiburtini, costretti per anni a convivere con categorie non consone allo spessore ed al blasone di un club che sta per festeggiare i suoi primi cent’anni, fremono dal desiderio di scatenare la loro gioia.

Circa tre mesi fa, Massimo Corinaldesi è stato investito del ruolo di direttore generale della Tivoli 1919.

Un compito che comporta oneri e onori e che l’ex dirigente di Fregene e Cisco Roma sta assolvendo con la riconosciuta saggezza.

Con lui analizziamo a trecentosessanta gradi il momento della squadra alla vigilia di uno snodo probabilmente decisivo del torneo.

 

Direttore, il successo di domenica scorsa al Tancredi Berenghi vi ha permesso di dare un ulteriore segnale di forza al campionato e di tenere a distanza di sicurezza le inseguitrici.

Che partita è stata?

“E’ stata una partita vera, dura sotto il profilo agonistico ma corretta in campo e sugli spalti.

Anzi, approfitto per fare i complimenti ai nostri tifosi ed a quelli del Vicovaro che hanno mantenuto un atteggiamento esemplare in un impianto dove non sono presenti barriere.

Sia gli uni che gli altri hanno tifato solo a favore della propria squadra e mai contro gli avversari.

Questo è il calcio che piace a me”.

tivoli tifosi

E poi?

“Poi, come è naturale, faccio i complimenti alla nostra formazione che credo abbia dimostrato, ancora una volta, di essere meritatamente al comando del torneo ed un plauso particolare lo faccio al nostro tecnico.

Prima di venire qui non conoscevo Andrea Di Giovanni ed ora posso dire di aver scoperto un ottimo allenatore.

Da sempre penso che un tecnico conti solo per il 20% nei destini di una squadra, con lui mi sono ricreduto.

Lui conta molto di più, ha dato una grande impronta alla Tivoli”.

Andrea Di Giovanni, all. Tivoli 1919
Andrea Di Giovanni, all. Tivoli 1919

Domenica al Galli arriva un Fiano Romano in salute e che negli ultimi due mesi ha steccato solo una partita, proprio a Vicovaro.

Si troveranno di fronte la squadra che ha segnato più reti in categoria e quella che annovera i due attaccanti più prolifici del torneo.

Sono Pangrazi e Pangallozzi gli uomini da temere di più tra le fila avversarie?

“Se il Fiano Romano occupa la seconda posizione, c’è sicuramente anche dell’altro.

In Eccellenza, ad esempio, ci sono squadre in cui militano attaccanti che, nonostante schierino attaccanti assai prolifici, attualmente navigano nelle acque di bassa classifica.

Pangrazi e Pangallozzi hanno realizzato così tanti gol perchè sono calciatori di valore, ma anche perchè hanno sicuramente alle spalle una squadra che li assiste e li supporta, quindi sarebbe errato considerare solo loro due la minaccia”.

Piercarlo Antoniutti, all. Fiano Romano
Piercarlo Antoniutti, all. Fiano Romano

Come arriva la Tivoli a questo appuntamento dal peso oggettivamente rilevante?

“Credo con un piccolo vantaggio mentale.

Loro si troveranno nelle condizioni di dover vincere a tutti i costi, se vogliono ridurre le distanze da noi e tenersi alle spalle il Palestrina.

A noi, invece, andrebbe bene anche il pareggio.

Attenzione: non sto dicendo che giocheremo per prenderci un punto.

In caso di vittoria, credo che i giochi sarebbero chiusi perchè con tre partite ancora da giocare ci basterebbero tre punti per garantirci l’Eccellenza.

Un eventuale pareggio comunque ci spianerebbe la strada verso il salto di categoria…”.

A cercare il classico pelo nell’uovo, finora la Tivoli ha sempre perso contro le due più immediate inseguitrici…

“Io posso limitarmi a parlare solo della sconfitta in casa con il Palestrina, perchè nel girone d’andata non facevo ancora parte del club.

In tale occasione, forse siamo stati paradossalmente penalizzati dall’aver realizzato la rete del vantaggio nei primi minuti…”.

In che senso?

“Noi venivamo da una serie di vittorie molto rotonde e probabilmente il gol di Gentili su rigore ci ha causato un inconscio rilassamento sotto il profilo mentale.

Probabilmente abbiamo supposto, sbagliando, che il compito sarebbe stato semplice ed abbiamo subito la loro rimonta.

A tutto ciò si è aggiunta anche la leggerezza del nostro portierino che si è fatto espellere.

Ricordo comunque che nel finale abbiamo avuto occasioni clamorose come quella di Piva per ottenere un pari che, a mio giudizio, avremmo meritato…”.

tivoli gol

Dopo tre mesi di conoscenza dell’ambiente amarantoblu, qual è il personale bilancio di Massimo Corinaldesi?

“Mi rimane difficile rispondere a questa domanda senza scadere nelle solite frasi di circostanza, ma spero che vengano percepite come oneste e sincere.

Come sapete, il gruppo dirigente che fa capo alla Tivoli 1919 appartiene ad una cooperativa.

Ebbene, devo dire che tutti i lavoratori coinvolti nel progetto sono persone squisite e dalla grande umanità.

Ogni venerdì ci si ritrova tutti a cena in un clima di grande calore.

Si mangia e si parla di calcio senza tensioni.

Mi sembra di rivivere ciò che accadeva a Fregene una quindicina di anni fa…”.

Patrizia Diodati e Federico Frediani Tivoli 1919
Patrizia Diodati e Federico Frediani Tivoli 1919

Cosa ti ha colpito di più?

“Mi piace soffermarmi sulle tre ragazze che presenziano ai nostri incontri.

Hanno mansioni espressamente organizzative e che assolvono in maniera eccellente, ma ogni volta dimostrano anche una grande competenza in materia di calcio.

Non posso non citare per tutte Patrizia Diodati, che è un po’ la mamma del nostro gruppo.

Credetemi, qui è tutto talmente perfetto che quasi non mi sembra vero”.

Come è noto, il club nutre grandi ambizioni per il futuro ed i tifosi scalpitano.

Quale messaggio possiamo indirizzar loro?

“E’ vero, i programmi della Tivoli 1919 sono ambiziosi, però la crescita della squadra deve andare di pari passo con quella del club.

Noi possiamo anche metterci poco ad arrivare in Serie D o in Serie C ma, se alle spalle di una squadra di qualità non ci dovesse essere una struttura societaria altrettanto solida, ci si metterebbe ancora meno a tornare indietro.

Questo è un concetto basilare e che dobbiamo tenere bene a mente.

I nostri tifosi sono splendidi, quest’anno ci hanno seguiti ovunque, e di questo li ringrazio.

Vorrei solo chieder loro di supportarci anche nei momenti in cui dovessimo attraversare quelle fasi negative, che ovviamente non mi auguro ma che possono arrivare prima o poi.

Dipendesse da me, a loro regalerei solo sogni meravigliosi”.

Massimo Corinaldesi D.G. Tivoli 1919

So che esiste un legame particolare tra te e Serafino Caucci.

“Il Patron è una persona di grande fascino e competenza.

Avendo entrambi vissuto esperienze calcistiche in categorie nobili, posso dire che parliamo la stessa lingua.

Lui non interviene mai in maniera diretta sulle sorti della squadra.

Al massimo, può dare un suggerimento se gli viene richiesto, ma nel complesso ha un atteggiamento da buon padre di famiglia.

Se i dirigenti della società prendono una decisione, lui lascia loro carta bianca.

Caucci sa benissimo che in alcuni casi possono essere commessi degli errori, ma sa anche che questi errori fanno parte di un percorso di crescita generale.

E’ davvero una gran persona.

Lo dico senza piaggeria, credetemi”.

 

 

 

 

 

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