Una squadra del Girone G che è tornata a stupire riportandosi sugli standard tanto auspicati dalla sua passionale tifoseria, è la Tivoli di Carlo Cotroneo.
Il neo allenatore dei tiburtini, dopo il doppio avvicendamento tra Romondini e Colantoni, sta per il momento riuscendo a trascinare i suoi verso la salvezza. Un’impresa non facile quella di condurre in porto la nave amaranto blu anche se la società della Tivoli non ha mai nascosto le proprie ambizioni nel lungo periodo, forte anche di un potenziale notevole per la categoria sia da un punto di vista strutturale che di bacino d’utenza.
Con Cotroneo la strada imboccata sembra essere quella giusta. Lo dimostrano i risultati ma anche l’entusiasmo maturato attorno all’allenatore. Ed proprio con l’allenatore che abbiamo parlato nell’intervista concessa ai microfoni di Sport in Oro, toccando appunto tutti questi temi.
Mister, tre vittorie consecutive e sempre fornendo grandi prestazioni. Direi che siamo sulla strada giusta. Si inizia a vedere la mano dell’allenatore. Che cosa è scattato nella testa dei suoi giocatori?
“Quando c’è un subentro e questo era il terzo, un po’ di scetticismo ovviamente c’è. Perché i giocatori si sentono frastornati dato che cambiano sempre i riferimenti. C’è confusione. Quindi la prima cosa da fare era quella di portare tranquillità. Con le mie idee ovviamente ma cercando soprattutto di trasferire un qualcosa in più dal punto di vista mentale e dell’approccio alla gara, dando importanza ai principi di gioco e ai particolari. Ho cercato di riportare ai miei ragazzi le esperienze che ho avuto da calciatore. E questa si è rivelata la scelta giusta. Poi è chiaro che ogni allenatore veda il calcio come vuole e quindi ognuno fa come crede. Io so che la squadra ha grandi doti tecniche ma c’erano delle carenze sotto altri punti di vista. Poi questo è un girone abbastanza complesso anche dal punto di vista ambientale e l’età diventa determinante. Quindi ho cercato di mettere a disposizione la mia esperienza. I ragazzi sono stati veramente eccezionali perché fino ad oggi mi hanno dato la loro disponibilità e i risultati sono arrivati”.
Un cambio di passo deciso che sta spazzando via la concorrenza. Ma non è ancora finita e immagino che chieda ai suoi ragazzi di continuare a tenere il basso profilo..
“Assolutamente si. Quello mi sembra ovvio, anche perché avevamo intravisto la luce qualche settimana fa e ci stiamo affacciando alla finestra quindi guai a richiuderla. Adesso abbiamo questa partita di domenica che può veramente farci chiudere il tutto e quindi bisogna approfittare del momento, della condizione fisica e mentale. Abbiamo anche il vantaggio di giocare in casa quindi ci sono tutti i presupposti per cercare di fare la miglior cosa possibile e ovviamente poi ci prenderemo il risultato del campo come abbiamo fatto fino ad oggi”.
Ecco, ha accennato adesso al prossimo turno e quindi le chiedo: che avversario è questa Ilvamaddalena?
”È una partita molto difficile perché è un’ottima squadra costruita da un ottimo allenatore che nel girone di andata ha fatto benissimo. È stata una bella sorpresa nel girone di andata insieme al Monterotondo. Poi però, ovviamente, la qualità del girone è venuta fuori e quindi loro hanno mostrato dei problemi come tante altre squadre. Nell’ultimo periodo gli è mancato qualche risultato ma sono una squadra da prendere veramente con le pinze perché ha degli ottimi giocatori in ogni reparto e, ripeto, un ottimo allenatore che in Sardegna ha fatto molto bene. Quindi ci attende una partita complicata. Loro sono anche una di quelle squadre che hanno fatto tanti risultati fuori casa. Dobbiamo giocarcela con molta pazienza sapendo che abbiamo, comunque sia, due risultati utili. Se non gestire, possiamo capire che abbiamo fatto un grande salto e quindi ora sono gli altri che devono concedere qualcosa, no noi. Bisogna usare tutti i mezzi possibili per arrivare ad una salvezza che due mesi fa sembrava quasi irraggiungibile”.
In caso di permanenza in categoria, questo approccio può essere il fattore dal quale ripartire per porre le basi di un futuro ancora più importante?
“Questa è una società importante che non fa mai niente per caso, che può dire la sua ogni anno. Però bisogna lavorare e rimanere concentrati anche perché non sappiamo ancora esattamente quale sarà la soglia da raggiungere. Il calcio ti lascia spesso delle insidie nascoste e noi dobbiamo cercare di vederle tutte per non caderci dentro”.
Sembra comunque che con la proprietà ci sia la giusta sintonia…
“Quando arrivi c’è un po’ di scetticismo. Io qui ci ho giocato ma era un’altra esperienza quella. Chiaramente c’è stato un occhio di riguardo nei miei confronti dal momento che qui sono stato pure capitano e questo poi ha permesso di mettersi a lavorare con maggiore serenità.
Con il Presidente ci conoscevamo abbastanza bene, si è creato un gran rapporto quando abbiamo vinto in questa città bellissima. Dopodiché i bei ricordi contano poco se non fai più risultati. Anche perché chi fa questo mestiere da tanti anni sa come deve comportarsi in certi ambienti. Chiaramente mi porto sempre dietro la mia esperienza che è stata positiva in tutte le squadre nelle quali ho militato. E ho avuto ottimi rapporti con tutti. La Tivoli è sicuramente una di quelle realtà importanti e che ti mettono anche nelle condizioni di lavorare bene. Adesso raggiungiamo la salvezza e poi si deciderà il da farsi”.
Ha parlato di bella città. E, come è noto, c’è pure una gran tifoseria! Come si trova a gestire il rapporto con i vostri sostenitori?
“Pensa che ancora mi chiamano capitano. Lo dico senza volermi esaltare perché nel calcio puoi scivolare il giorno dopo che hai vinto. Quindi tengo bassi i toni anche se stiamo facendo benissimo. Qualcuno mi ha già chiesto di andare sotto la curva. Ma bisogna aspettare il momento giusto (ride, ndr). Speriamo di andarci domenica”.
Infatti, sarebbe bello per voi riuscire a chiudere il discorso e festeggiare all’Olindo Galli proprio per questo motivo..
“Certo, comunque abbiamo poi anche l’ultima con la Paganese da poter affrontare in casa. Intanto, domenica avremo un bel match ball da giocarci e quindi lo faremo fino all’ultimo secondo”.