Tivoli 1919, parola a Di Giovanni: “Vogliamo creare qualcosa di unico. Serafino Caucci e Patrizia Diodati? Due persone speciali…”

Tivoli 1919, parola a Di Giovanni: “Vogliamo creare qualcosa di unico. Serafino Caucci e Patrizia Diodati? Due persone speciali…”

Dopo aver trionfato nell’ultimo Girone B di Promozione, festeggiando come meglio non avrebbe potuto i primi cento anni della sua gloriosa storia sportiva, la Tivoli 1919 si è subito messa in moto per organizzare al meglio quella che, nei piani ambiziosi del club, dovrebbe essere un’ulteriore tappa di avvicinamento verso lidi più consoni al blasone amarantoblu.

I primi rumors di mercato segnalano una Tivoli dalle mire espansionistiche assai crescenti e questo non fa che impennare gli entusiasmi di una piazza che per troppi anni è stata costretta ad osservare a debita distanza gli eventi delle categorie un tempo frequentate.

Il vento però è volubile e lo scirocco indica che con l’estate saranno parecchie le novità dalle parti dell’Olindo Galli.

Per tenere la barra a dritta serve un timoniere capace, dunque non resta che affidarsi alla saggezza ed all’equilibrio di mister Andrea Di Giovanni.

Il tecnico ha appena vinto il suo secondo campionato di Promozione e tagliare per primo il traguardo è stato assai meno semplice di quanto taluni vadano raccontando.

“Il torneo è stato tosto, difficile, soprattutto per merito di avversarie come Palestrina e Fiano Romano – argomenta l’allenatore romano – Considerando che la nostra rimonta è partita da uno svantaggio di undici punti a dicembre, credo sia giusto sottolineare che si è compiuto qualcosa d’importante”.

Vincere, si sa, non è mai facile.

Farlo quando ricorre il centenario del club per cui lavori è straordinario.

“Questa ricorrenza ci ha dato ulteriore carica e gioia – sorride Di Giovanni – Pur essendo partiti in ritardo, ce l’abbiamo fatta e ne siamo fieri”.

Tivoli Promossa in Eccellenza

Montespaccato e Tivoli sono ambienti profondamente diversi, eppure il tecnico ravvede delle similitudini tra i suoi due trionfi.

“In entrambi i contesti la società mi ha dato la possibilità di svolgere serenamente il mio lavoro, ricevendo appoggio totale nelle scelte che facevo – riflette il mister amarantoblu – E’ chiaro però che qui a Tivoli le ambizioni sono maggiori, chi viene qui è quasi chiamato a fare qualcosa d’importante.

E’ una piazza esigente, ma in cambio sa darti tantissimo e godi di massima libertà sotto l’aspetto dell’organizzazione.

Mi ritengo fortunato, perchè non tutti gli allenatori godono di questa possibilità”.

Patrizia Diodati Presidentessa Tivoli 1919

Nel corso della sua prima stagione da tecnico della Tivoli 1919, Di Giovanni ha stretto legami significativi con la dirigenza.

“Ho uno splendido rapporto con tutti, in particolare con Patrizia Diodati – rimarca l’allenatore – Lei è una donna speciale, carismatica.

In questi mesi mi sono legato molto a lei, è diventata una sorta di sorella, una confidente preziosa.

E’ davvero una persona stupenda, io la chiamo “Donna Patrizia” proprio per sottolineare il suo spessore umano e professionale.

Quando vieni in contatto con lei non puoi non apprezzarla”.

caucci tivoli

Naturalmente non può mancare un accenno alla figura di Serafino Caucci, di cui Patrizia Diodati è il braccio destro all’interno della società.

“Il patron è un uomo di cultura e che sa come va il mondo – riflette il tecnico – Da dicembre in avanti abbiamo instaurato un rapporto bellissimo, profondo.

Parliamo di un vincente, di un uomo che ha dei valori ed in quei valori crede moltissimo.

Lui è un uomo ambizioso e nel giro di un anno ha dato a questo club un’impronta incredibile, la sua organizzazione è perfetta.

Mi reputo fortunato a viverlo da vicino, perchè è un uomo che ti permette di crescere molto, specie sotto il profilo psicologico”.

Le ambizioni “furenti” del patron si riverberano anche in sede di campagna acquisti dove, in attesa che si aprano le liste, gente come Tornatore, Calabresi e Piro ha praticamente già sposato il progetto dei tiburtini.

“Quando ti chiami Tivoli, non puoi partecipare ad un campionato tanto per esserci – esclama convinto il mister – Siamo una realtà ambiziosa e, di riflesso, vogliamo circondarci di persone che possiedano il profilo che riteniamo più giusto.

In squadra vogliamo uomini con una forte dedizione al lavoro ed al sacrificio, oltre chiaramente ad essere calciatori bravi sotto il profilo tecnico”.

tivoli

Oltre agli arrivi ed alle conferme, ci saranno purtroppo degli addii dolorosi.

“Il rammarico principale sta proprio nel dover rinunciare a gente che mi ha dato tutto – prosegue con una sfumatura di malinconia Di Giovanni – Quelli che andranno via sono grandi uomini prima ancora che grandi calciatori e sostituirli non sarà affatto semplice”.

In un simile tourbillon di pianificazione è dura pensare alle vacanze o quantomeno al meritato riposo.

“Personalmente non credo molto negli allenatori che riposano – sorride l’allenatore – Bisogna sempre muoversi ed aggiornarsi.

Esiste una componente di crescita personale ed essendo un sognatore mi piace pensare di trasferire tale crescita anche ai calciatori.

In questo periodo poi è un continuo andare, venire, programmare, parlare con i procuratori…

A proposito, mi sa che tra i dilettanti ce ne sono più che tra i professionisti, sai? (sorride)”.

Grandi nomi ma anche giovani di qualità: i campionati si vincono se scegli i ragazzi più pronti.

“Non è facile trovarli, perchè spesso loro o le società da cui provengono ti chiedono cifre fuori del mondo oppure si dimostrano talmente umili da storcere incredibilmente il naso di fronte alla grande opportunità di giocare in una piazza come Tivoli – afferma con amarezza il tecnico – Continuo a pensare che questa regola degli under crea solo situazioni imbarazzanti.

Devi giocare se sai farlo, non perchè sono obbligati a schierarti.

I ’98?

Li troveremo in Prima Categoria, sempre se decideranno di continuare…”.

Di giovanni Tivoli

La Tivoli 1919 punterà a vincere anche in Eccellenza, d’accordo, ma Andrea Di Giovanni quale obiettivo spera di ottenere dalla prossima stagione sportiva?

“L’augurio che mi faccio è l’aspirazione di tutti: fare il meglio possibile.

Poi spero di far felice patron Caucci.

Ultimo ma non ultimo: vorrei creare nuovamente un gruppo coeso, forte, coraggioso come quello che ha vinto l’ultimo campionato.

Insomma, mi auguro di creare qualcosa di unico”.

 

 

 

 

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