Terracina, Gerli pronto a sfidare il suo passato: “Anagni per sempre nel mio cuore. La nostra asticella si alza se…”

Terracina, Gerli pronto a sfidare il suo passato: “Anagni per sempre nel mio cuore. La nostra asticella si alza se…”

Le due vittorie consecutive con le pericolanti Morolo ed Atletico Lazio hanno issato il Terracina in una zona di classifica particolarmente nobile all’interno del Girone C di Eccellenza.

I tigrotti, partiti tra mille difficoltà, attraverso l’impegno dello staff tecnico e dirigenziale, sono riusciti ad allestire una squadra che si si sta facendo apprezzare dai tifosi per l’impegno che sta profondendo settimana dopo settimana e Fabio Gerli non può che apprezzare quanto sta vedendo.

I biancazzurri si trovano ai piedi del podio e chissà che adesso le dinamiche del torneo non possano modificare in corso d’opera gli obiettivi iniziali.

Ci sarà tempo per ragionarci su, ora l’attualità si chiama Città di Anagni e per il tecnico ciociaro il primo confronto con un club che contribuì a riportare in Serie D dopo oltre dieci anni grazie ad un filotto clamoroso di campionati vinti partendo dalla Prima Categoria non può certo rappresentare una tappa banale.

 

Mister, le due vittorie consecutive con Morolo ed Atletico Lazio vi hanno sistemato in una posizione interessante di classifica.

Non è che adesso finirà per alzarsi l’asticella degli obiettivi stagionali del Terracina?

“L’obiettivo di ogni allenatore è proprio questo.

Del resto, non puoi porre limiti alla tua squadra, sarebbe controproducente.

Si lavora sempre per fare risultato, poi è ovvio che stare in questa comfort zone di classifica mi piace molto.

Devo dire comunque noi dalla prima giornata siamo fuori dalla zona calda, anche se obiettivamente ci sono altre compagini più attrezzate di noi e con rose più ampie della nostra.

Ad inizio stagione, molti parlavano del Terracina come di una squadra composta prevalentemente da giocatori con esperienza nel campionato di Promozione ed è vero, però piano piano abbiamo fatto il nostro rodaggio ed i ragazzi stanno dimostrando con i fatti che in questa categoria ci possono stare”.

Una consapevolezza acquisita attraverso tante difficoltà ed esperimenti iniziali…

“Siamo partiti il 16 agosto con due soli tesserati, poi attraverso gli sforzi immensi del direttore sportivo Gaetano Fiore siamo riusciti a mettere insieme un gruppo attingendo anche dalla Campania.

E’ naturale che assemblare un gruppo di persone che neppure si conoscevano è stato estremamente complesso, peraltro le prime amichevoli disputate e perse malamente con Nuovo Cos Latina e Monte San Biagio mi hanno fatto comprendere che l’idea di calcio con cui ero partito non si stava rivelando confacente alle caratteristiche dei giocatori, così ho deciso di cambiare.

Ho capito che difendere alto e provare a dominare la partita non era nelle nostre corde, così abbiamo deciso di puntare su qualche ripartenza in più ed onestamente non me ne vergogno.

In questo modo la squadra si trova meglio, quindi continueremo a percorrere questa strada.

Ci tengo comunque a ringraziare pubblicamente e ad elogiare i ragazzi per l’impegno che ci stanno mettendo sia in allenamento che in partita”.

L’innesto di un giocatore come Accrachi nel reparto offensivo si sta rivelando particolarmente azzeccato…

“Eravamo senza punte ed io lo conoscevo, così l’ho chiamato e gli ho chiesto se fosse disponibile a venire da noi.

Lui si stava allenando con una squadra di Serie D, ma ha abbracciato con grande entusiasmo e disciplina il nostro progetto.

Al di là dei gol che ha già realizzato (sei, ndr), Momo è un ragazzo di un’umiltà unica ed un punto di riferimento per i suoi compagni.

In campo fa tutto ciò che gli viene richiesto senza fiatare.

È un soldato”.

Domenica prossima affronterete il Città di Anagni, uno snodo che per te non può essere come gli altri.

“Ritrovarmi di fronte un club che insieme ad altre persone mi ha visto protagonista di tre promozioni culminate con un ritorno in Serie D atteso oltre dieci anni mi provoca una sensazione strana.

Per me sarà la prima volta da avversario dopo quattro anni

Sono ancora in contatto con alcune persone come ad esempio Francesco Cardinali, con cui avevo lavorato anche ad Alatri, ma anche con i dirigenti ed i tifosi.

Con Anagni c’è un legame che reputo indissolubile, non si scalfirà mai l’affetto che provo per questa piazza.

Li affronterò con tutto il rispetto possibile che si deve ad una squadra forte e che secondo me dispone dell’organico più completo dopo quello della Lupa Frascati.

So che non stanno attraversando un momento facile, come testimoniato dal cambio di allenatore, e so che dopo di noi sono attesi da una serie di partite impegnative.

Credo che contro di noi si troveranno nell’assoluta necessità di far punti per non perdere ulteriore terreno dalla vetta e compromettere così il loro cammino e questo potrebbe rivelarsi un fattore della partita.

Noi dobbiamo cercare di far leva su questa loro pressione”.

La maggior parte degli addetti ai lavori indica la Lupa Frascati come favorita d’obbligo del torneo.

Sei d’accordo?

Quali squadre possono dar fastidio alla squadra di Pace?

“Concordo e lo dico da quando, piuttosto inaspettatamente, venne inserita nel Girone C al posto del Centro Sportivo Primavera che, per motivi geografici, sarebbe stato la scelta più ovvia.

All’inizio credevo che l’antagonista naturale dei castellani potesse essere il Città di Anagni, ma le loro difficoltà hanno rivalutato in me l’idea che quel ruolo possa essere ascritto alla Vis Sezze.

Non dimentichiamoci che anche l’anno scorso, prima della sospensione dei campionati, avevano un ruolino di marcia invidiabile e poi la squadra lavora con Catanzani da anni ed è composta da giocatori esperti e forti per questa categoria.

Credo comunque che il mercato di riparazione possa rappresentare un momento spartiacque della stagione e vedremo chi riuscirà a rinforzarsi meglio”.

Magari l’outsider potreste essere proprio voi…

“Noi dobbiamo migliorare tanto sotto l’aspetto tecnico e ne siamo consapevoli.

Anche domenica scorsa contro l’Atletico Lazio abbiamo commesso errori banali che però si possono correggere o almeno limare.

Se cresciamo sotto questo aspetto, possiamo dire la nostra.

Se non facciamo questo salto, invece, la vedo dura.

I ragazzi conoscono perfettamente il mio pensiero: corsa, spirito di sacrificio ed agonismo non bastano per vincere i campionati”.