Serie D, niente girone H per le laziali, si torna all’antico: il 7 Agosto l’ufficialità

Serie D, niente girone H per le laziali, si torna all’antico: il 7 Agosto l’ufficialità

Di Alessandro Bastianelli.

La data del 7 Agosto, molto probabilmente, sarà quella giusta per avere il responso sui nove gironi della Serie D 2017-2018.

Negli scorsi giorni, la LND ha ufficializzato l’elenco di squadre escluse dalla Serie D. Sono ben otto: Melfi, Macchia, Altovicentino (mancata presentazione della domanda); Real Metapontino e Racing Roma (espressa rinuncia); Gladiator e Folgore Selinunte (mancato ricorso); ed infine l’Ancona, a cui il ricorso è stato invece bocciato.

Al posto di queste otto squadre sono state ripescate le seguenti compagini: Sasso Marconi (ROM), Olginatese (LOM), Francavilla (ABR), Recanatese (ROM), Acireale (SIC), Roccella (CAL), Cittanovese (CAL), Sangiovannese (TOS).

Quest’oggi, il penultimo capitolo dell’intreccio fra Lega Pro e Serie D: il Consiglio Federale ha stabilito, intorno all’ora di pranzo, che l’unica squadra di Serie D a partecipare alla prossima Lega Pro sarà la Triestina. L’unico club ad aver presentato domanda completa e, sopratutto, i dindi.

Rieti, Lumezzane, Potenza, Forlì e Vibonese, ma sopratutto il Rende sono fuori. Grande delusione in Calabria, dove erano certissimi del ripescaggio, non avvenuto per un cambio di banca della fideiussione operato oltre i tempi consentiti.

Per il Rieti la C poteva essere sì un sogno, ma a fronte di sacrifici poco lungimiranti: il Presidente Curci ha attivato tutti i canali possibili per trovare imprenditori disposti ad aiutarlo nel presentare fideiussione e fondo perduto, ma i 300.000 € richiesti per quest’ultimo si sono rivelati ostacolo troppo grande. Ha fatto bene, il presidente reatino, a non fare il passo più lungo della gamba in solitudine.

La Lega Pro sarà quindi a 56 squadre, decisione che scontenta molti (fra cui l’Assocalciatori), a meno che il certo ricorso del Rende al Tar venisse accolto. E che fa felice invece il rinato Derthona (ex Tortona), piemontese, nona in graduatoria ripescaggi dopo la Sangiovannese, che automaticamente verrà ripescata in D.

Nel frattempo, passato il Luglio dei maghi, degli stregoni, degli indovini e degli scienziati, è arrivato l’Agosto delle certezze.

Prima fra tutti, la più attesa e agognata da presidenti e dirigenti delle società del Lazio: nessuna compagine della nostra regione verrà inserita nel girone H.

Il motivo? Prettamente matematico, come risulta chiaro dall’elenco qui sotto (in neretto le neopromosse):

SICILIA 8: Acireale, Gela, Igea Virtus, Paceco, Palazzolo, Sancataldese, Troina, Messina (sovrannumero).

CALABRIA 6: Isola Capo Rizzuto, Palmese, Rende, Vibonese (retrocessa LP), Roccella, Cittanovese.

BASILICATA 3: Francavilla FC, Potenza, Picerno.

PUGLIA 8: Team Altamura, Audace Cerignola, Gravina, Fulgor Molfetta (ex Madre Pietra Daunia), Manfredonia, Nardò, Alto Tavoliere (ex San Severo); Taranto (retrocessa LP).

CAMPANIA 12: Aversa Normanna, Cavese, Ebolitana, Frattese, Gelbison, Herculaneum, Nocerina, Pomigliano, Portici, Sarnese, Savoia (ex Città di Gragnano), Turris.

NB: Le compagini in sovrannumero hanno solo formulato richiesta, sulla cui legittimità la LND dovrà pronunciarsi lunedì. Non sono ancora ufficialmente iscritte.

Queste società, sommate assieme, formano il 37 (o il 36, a seconda del destino del Messina, ma dallo stretto sembrano tranquilli), un numero che riempe abbondantemente i 36 posti da colmare nei gironi H ed I. 

Per quanto riguarda la compagine di troppo, le ipotesi sono molteplici: si pensa ad un Girone I con 19 squadre, vista la probabile iscrizione in sovrannumero del Messina; oppure al dirottamento dell’Alto Tavoliere (ex San Severo, squadra traslocata per problemi al campo) nel girone del centro-est Italia (solitamente l’F).

Le laziali quindi possono stare tranquille: quest’anno – a meno di clamorosissimi rovesci – si ritornerà alla formula adottata sino al 2013-2014, ovvero quella sardo-laziale, con un’aggiunta (umbra, abruzzese o toscana, chissà).

Una manna dal cielo per i costi di gestione, non certo per lo spettacolo: dispiace, almeno al sottoscritto ed a molti altri addetti ai lavori, non poter più ammirare tifoserie passionali e con mentalità, tradizione e storia come il Bisceglie, il Manfredonia o la Nocerina in trasferta, men che meno osservare team di assoluta qualità, forza e programmazione come si sono dimostrate Gravina, Taranto et similia.

Nell’ultimo mese era anche circolata la voce che le sarde potessero essere inserite nel girone lombardo. Una boutade di qualche addetto ai lavori, più che una voce concreta: difficile immaginare le sarde inserite in un nord dove, numericamente, le compagini sono estremamente più numerose di quelle del sud.

Problemi relativi alle diseguaglianze economiche e sociali che, da sempre, caratterizzano il nostro paese in ogni ambito, anche nel calcio: quest’anno, fra rinunce e fallimenti, sono state ben sette le società di centro-sud ad essere sparite dal panorama nazionale, similmente all’annus horribilis 2015-2016 (furono nove le escluse, con la Gelbison riammessa a campionato quasi iniziato).

Il prossimo Girone G sarà così composto da 18 compagini, un numero facilmente raggiungibile sommando le laziali, le sarde ed un’altra compagine del centro-Italia. Con la possibile sorpresa dell’inserimento del Latina, che potrebbe rendere inutile la ricerca della diciottesima squadra fuori dal binomio Lazio-Sardegna. Ne sapremo di più fra qualche giorno, nel frattempo ecco l’elenco, probabile ma non ancora ufficiale, delle 18 squadre del Girone G:

LAZIO 11 o 12: Albalonga, Anzio, Aprilia, Cassino, Flaminia, Monterosi, Ostiamare, Rieti?, SFF Atletico, Trastevere; Lupa Roma, Latina? (sovrannumero).

SARDEGNA 6: Budoni, Nuorese, Latte Dolce, Lanusei, San Teodoro, Tortolì.

Più una squadra umbra, abruzzese o toscana.