SERIE D, LUPA CASTELLI ROMANI SULLA SCIA DI COLANTONI, IL “MAICON” DELLA CATEGORIA: “CHE PIACERE ARARE LA FASCIA CON QUESTI COLORI!”

SERIE D, LUPA CASTELLI ROMANI SULLA SCIA DI COLANTONI, IL “MAICON” DELLA CATEGORIA: “CHE PIACERE ARARE LA FASCIA CON QUESTI COLORI!”

Francesco, in una settimana dove abbiamo ascoltato le parole di Brack, ci avviamo alle gare domenicali sentendo te, da molti ritenuto il terzino più completo della serie D girone G, ti ci ritrovi nella definizione?

Se sono il più completo o no non sta a me dirlo, ho una forte autostima ma so che addetti ai lavori e tifosi hanno la memoria corta, quindi il mio presente darà la forza al futuro della squadra e della mia figura di calciatore. Devo dire che è evidente nel mio modo di giocare il piacere di attaccare, di arare la fascia, ho una interpretazione offensiva del ruolo perchè voglio davvero essere un valore aggiunto per chi mi ha in rosa. Se difendessi soltanto saprei che ho fatto solo metà del mio dovere. Quando creo superiorità numerica, assist, cross ed occasioni mi sento davvero in pace con me stesso, perchè so che i compagni di squadra mi buttano il pallone avanti sperando che io riesca sempre ad “arare” per bene tutta la fascia, e io voglio far vedere che sono sempre lo stesso, non mollo mai.

Ai primi di ottobre sei senza dubbio il difensore più appariscente della categoria, sembri stare già alla grande atleticamente, a che punto è la forma?

Va bene e mi fa piacere che tu lo abbia notato ma non c’è nulla di scontato, perchè quello che ottieni nel lavoro quotidiano lo puoi benissimo perdere se molli la presa e ti alleni o ti alimenti male, anche da una settimana all’altra, soprattutto per me che ho una “corsa lunga” e tendo a non fermarmi mai, a spremere tutte le energie che ho, si vede subito se ho dei cali di forma, perchè sono uno che dà sempre il cento per cento, quindi quando manca qualche cilindro dal motore, lo vede chiunque. Per questo seguo ciecamente il nostro preparatore atletico che è davvero bravo e mi spinge a cercare sempre l’allenamento perfetto. Ma posso ancora dare di più, fra qualche partita se non ci saranno intoppi sarò al massimo, mi auguro.

Tutti insistono che nel gruppo G sarà lotta tra voi e la squadra della Viterbese, ma questo weekend vi farà visita il Budoni e quasi nessuno ci fa caso tra i media sportivi…

Male, malissimo, perchè le grandi squadre se proprio non riescono a vincere pareggiano le partite, ma sanno valutare questo solo in corso d’opera, non si parte mai nè per pareggiare nè per dire “Siamo troppo più forti di loro e vinciamo a mani basse”, sono entrambi errori di presunzione o di scarsa autostima. Perciò voglio vedere dai ragazzi la solita saggezza e mentalità vincente, si va in campo e si da tutto alla nostra maniera, perchè il Budoni verrà a giocare contro una squadra a cui non regalerà nulla, e la voglia è la chiave del giusto atteggiamento: rispetto per chiunque e paura di nessuno.

Così avete superato indenne Viterbo nel 2-2 esterno di sabato scorso nel super-big match?

Esatto, perchè sapevamo che se fossimo stati la solita Lupa Castelli arrembante, me per primo, sarebbe stato poco umile e difficilmente praticabile a casa loro, ma questo non ci ha impedito di interpretare in modo ottimo la partita: giocare con la corazzata Viterbese non sarà la stessa partita che col Budoni, come non lo era stata nel 6-0 contro il selargius: la vera forza di questa Lupa Castelli è che mette sempre la stessa rabbia agonistica in ogni match senza farsi accecare e capendo come bisogna giocare ogni partita, che è un mondo a sè ogni domenica perchè ogni avversario è diverso, affrontare tutti allo stesso modo è da stupidi.

Eppure sembra davvero che voi stiate giocando lo stesso tipo di calcio anche cambiando categoria e campionato, dall’Eccellenza alla D, come fate a non aver sofferto questo passaggio?

Intanto c’è tanta serenità e fame in tutto l’ambiente, la società è favolosa e ha agito in ruoli chiave tenendo però la squadra il più possibile intatta, le metodologie, lo staff, la mentalità sono le stesse di quando abbiamo vinto l’eccellenza, solo che con gli innesti giusti e la stessa “fame” riesci ad attutire bene il cambio di categoria e lo dimostri domenica dopo domenica, dopo sole 4 partite è ancora presto e sbagliato pensare che non ci saranno per tutti, anche per noi, giornate storte.

Ma la Viterbese pur avendo speso molto come voi ha avuto qualche passaggio a vuoto, voi non avete perso, loro sì…

Ma tutto può cambiare in sette giorni, in quindici, la serie D impone anche giocatori che sanno ergersi dal collettivo e trovare la giocata, è un gran campionato, e poi loro hanno 3 punti in meno di noi, sono ugualmente grandi e forti, non sono a meno 15 punti, per me noi, loro e l’Ostiamare siamo tutti vicini, e tutti capaci di vincere il campionato, anche l’Olbia, ha perso male domenica, ma se sai giocare a calcio e hai una rosa come la loro, prima o poi ti riprendi alla grande, ecco, per me siamo in 4 e non solo in due, lo dico con saggezza di chi conosce ad esempio tanti ragazzi e calciatori amici all’Ostiamare: Macciocca, Massella, Fanasca, D’Astolfo, gente così non gioca per passatempo, vuole arrivare, se primi o nei playoff non so, ma con un mister come Chiappara tutto è possibile per loro.

Il terzino che più ti ha impressionato tra i colleghi e il giocatore che negli ultimi anni maggiormente ti ha messo in affanno sulla tua fascia di competenza…

Tutti e due giocatori ora all’Ostiamare, Angeletti non lo conosco di persona e mai siamo stati compagni, ma va su tante volte, attacca, mette palloni al bacio in area di rigore, interpreta in modo grintoso il ruolo di terzino e francamente mi viene in mente solo lui come terzino che mi piace tanto, solo che siamo entrambi terzini sinistri, difficile che uno accetti di far panchina all’altro (dice con una risata ndr) e Piro, ragazzi, che esterno! Contro di lui ci sono andato spesso in affanno, è fortissimo, dribbla, ha fiato, fantasia e secondo me può fare ancora di più se vuole e trova la condizione mentale nell’arco di un campionato intero, è un calciatore fuori categoria ma deve crederlo fermamente.

Momenti a cui sei più legato in carriera?

Ce ne sono molti per uno partito non da Roma o Lazio, ma dal Casalotti, e essendo nato nel 1985 sono certo di avere ancora tanto da dare, ma la doppia promozione col Pomezia di patron Di Mario vincendo prima Eccellenza e poi la D è stato qualcosa di inebriante che terrò dentro per sempre anche se poi è finita malissimo per i noti problemi finanziari del gruppo Di Mario. Ma la C2 e la C1 l’ho fatta tanti anni lo stesso, poi ho giocato anche in nazionale, l’azzurro under 18-19-20 è per forza di cose il ricordo tra i più dolci di sempre.

Quando alzerete il tiro dichiarando al cento per cento la possibilità di lanciare la volata alla vittoria del girone?

A fine dicembre, saremo quasi a fine andata, quindi se saremo primi o secondi a quel punto non dovremo neanche dirlo, vorrà dire che dovremo solo continuare a correre senza farci fermare da nessuno, sarà automatico…

La vostra punta centrale Daniele Nohman stupisce tutti, un vero toro…

Lui è romano ma ha sempre giocato fuori regione, credo giocò in regione solo in D a Pomezia quando era proprio mio compagno di squadra poi si fece le ossa e valanghe di gol in piemonte e liguria per scelte personali, ma è un signor centravanti, devastante, io non sono stupito, lo stimavo e lo sostenni quando non fece bene in D ma aveva sempre tanta grinta dentro, ora che vedo che spacca le partite, segna, è dominante, sono solo contento per lui e per il nostro destino.

Sei già stato in C ma possibile che nessuno ti abbia fatto anticipare il salto già la scorsa estate?

Io qua sto benissimo e comunque sono sincero con me stesso nel bene e nel male, ho già fatto la C e nessuno mi ha concretamente cercato dalla Lega Pro, quindi nessun problema, per me sarà un onore cercare di rifare la C conquistandola con questa maglia, avrò la forza della pazienza, credetemi.