Scuola Calcio, il Villalba raddoppia con Zampa: “Saremo punto di riferimento in zona tiburtina”

Scuola Calcio, il Villalba raddoppia con Zampa: “Saremo punto di riferimento in zona tiburtina”

Il Villalba Ocres Moca riparte, fra le tante novità che Scrocca e D’Autilia stanno proponendo vi è anche il nuovo corso della Scuola Calcio, che da questa settimana è stata affidata a Gino Zampa.

Zampa, che aveva già lavorato con Scrocca fino al 2009, torna così a lavorare fra i monti tiburtini, paesaggi rimasti familiari anche nelle successive esperienze di Setteville, Mentana e Villanova.

Proprio da Villanova ricomincia la storia fra Zampa e il Villalba, che quest’anno ha raddoppiato il proprio impegno per la Scuola Calcio, mettendo a disposizione sia il campo Ocres (rifatto con un nuovo manto erboso) che il Ferraris di Villanova.

Zampa ci spiega in un’intervista come verrà organizzata l’attività dei più piccoli del Villalba.

Buongiorno Gino, per te tornare a Villalba significa riavvicinarsi a casa.

Parlaci di questo tuo riavvicinamento ai monti Tiburtini e a Villalba.

«Hai detto bene, dopo la chiusura dell’esperienza a Setteville mi sarebbe piaciuto rimanere vicino casa, ma in un contesto più organizzato e stimolante.

Villalba è proprio questo: la società negli ultimi anni ha predisposto investimenti importanti che l’hanno portata ad essere un punto di riferimento per questa zona.

Con Scrocca c’è sempre stato un rapporto di stima, trasformare le chiacchierate di questi mesi in realtà non è stato difficile.

Sono stati due i fattori che mi hanno convinto ad accettare questa sfida: la buona organizzazione del Villalba ed il grande bacino di utenza dell’area tiburtina, di cui il Villalba è la realtà più importante per storia, presente e potenzialità.

Con due campi a disposizione per lavorare, possiamo fare grandi cose».

Nello specifico, cosa ti ha chiesto la società?

«In linea generale, la sfida più grande di quest’anno sarà  coordinare i due campi di allenamento su cui lavorerà la Scuola Calcio, il Ferraris di Villanova e l’Ocres di Villalba, il classico impianto di via Pantane.

Ferraris e Ocres saranno le due case dove abiterà la stessa famiglia, quella del Villalba.

Spiegheremo subito ai genitori che fra le due strutture non vi è una gerarchia, ma che io e i miei collaboratori saremo presenti costantemente in tutti e due i campi per le riunioni e gli allenamenti.

Per quanto riguarda il lavoro sul campo, vogliamo inserire delle metodologie moderne»

Parlaci dei metodi che vorrete applicare a Villalba.

«Innanzitutto chiarisco che non sono qui per fare rivoluzioni o esperimenti: mi interessa mantenere l’ottima base del Villalba, e per questo motivo ho confermato tutti gli allenatori già presenti nello staff, con i quali ci incontreremo nei prossimi giorni per programmare il lavoro della prossima stagione.

Nello specifico, la sfida più stuzzicante sarà portare il metodo Coerver Coaching qui a Villalba, addestrando gli stessi istruttori all’insegnamento del metodo e portandone di nuovi che già utilizzano questo metodo.

Fra questi, potrò godere della collaborazione di Claudio D’Ulisse, Responsabile Coerver Coaching per il Lazio, che in Italia è stato quasi un ambasciatore di questa metodologia nata nel Nord  Europa, che ha permesso ad Olanda e Belgio di crescere le attuali generazioni di calciatori professionisti.

Numeri, promesse e obiettivi non ne voglio fare, non sarebbe serio adesso. Mi basta che passi un messaggio».

Quale messaggio, o filosofia, volete lasciar trasparire?

«Vorremmo far filtrare un concetto molto semplice: qui al Villalba non costruiamo campioni, né pensiamo di fare il professionismo.

Ciò che ha reso Villalba un bel posto per lavorare è il clima familiare, a cui la società è riuscita ad integrare, ripeto, un’organizzazione capillare ed investimenti importanti.

Per noi il calcio, sopratutto per i più piccoli, è divertimento, spensieratezza e desiderio di imparare a piccoli passi.

Il Presidente ha anche in mente anche qualche iniziativa e progetto per i ragazzi con disabilità fisiche, qui non vogliamo chiudere le porte a nessuno.

Proprio per questo motivo, faremo in modo che tutti i gruppi della Scuola Calcio siano numericamente organizzati per far giocare tutti: non vogliamo squadre pollaio, altresì non desideriamo che nessun ragazzo rimanga escluso dai gruppi, anche se meno pronto degli altri.

Spenderemo più soldi per un allenatore in più, se necessario, ma nessun ragazzo deve ritenersi insoddisfatto di giocare al Villalba: qui giocano tutti e c’è trasparenza nei nostri metodi».