SAN CESAREO JUNIORES, MISTER COSCIA: VOGLIAMO I PLAYOFF E MANDARE QUALCUNO TRA I PROFESSIONISTI

SAN CESAREO JUNIORES, MISTER COSCIA: VOGLIAMO I PLAYOFF E MANDARE QUALCUNO TRA I PROFESSIONISTI
L’allenatore della Juniores Nazionale del San Cesareo, Roberto Coscia, da otto anni al club del presidente Carpentieri


 A cura di Giovanni Crocè


 

Roberto Coscia, quarantenne allenatore della Juniores Nazionale del San Cesareo, da otto anni allenatore nella società di Serie D del presidente Carpentieri, chiude il bilancio di questa prima parte di stagione in attivo e  durante la lunga sosta del campionato affrontarà prestigiosi test amichevoli

 

Mister Roberto Coscia, soddisfatto del vostro attuale quinto posto nel torneo Juniores Nazionali (GRUPPO I)?

 

Siamo quinti a pari merito con l’Astrea, 22 punti. L’allenatore per natura è sempre esigente, io lo sono ancor di più quest’anno perché anche se la società mi ha soprattutto chiesto di dedicarmi alla crescita di giovani da rendere abili e arruolati per la serie D, so di avere in mano una bella squadra. Qualche punto in più soprattutto per distrazioni nel finale l’abbiamo perso, basti solo pensare alla vittoria che il San Basilio Palestrina ha ottenuto al 90′ contro di noi nell’ultimo turno. E’ l’emblema di dove dobbiamo migliorare, la tenuta mentale.

 

La sosta tanto anticipata, dopo l’ultimo turno, la scoccia? Come gestirete la pausa natalizia, col campionato che riprenderà per la Juniores Nazionale il 5 gennaio (San Cesareo che ospiterà la Viterbese)

 

A dirla tutta non sono per nulla contento, la ringrazio della domanda. Una pausa è sempre pericolosa, non si sa mai se può far bene o male, soprattutto se la squadra bene o male ha una sua identità che si rafforza giocando ogni sette giorni. Devo fare i complimenti alla società che anche per la Juniores ha gestito con abilità il salto in serie D e rasenta livelli di professionismo. Abbiamo già due test match programmati. Il primo il 22 dicembre prossimo a Roma al campo “Gentili” in orario da decidere contro gli Allievi Nazionali della Lazio di mister Simone Inzaghi. Seconda amichevole prima del rompete le righe di fine anno, il 29 dicembre al nostro campo, il “Roberto Pera” di San Cesareo, contro la formazione Berretti dell’Aprilia, sempre in orario da definire.

 

Dovesse raccontarci la sua Juniores Nazionale 2012\2013, com’è il San Cesareo?

 

E’ una squadra forte, compatta, disposta su un 4-2-3-1 dove la tecnica prevale sulla fisicità e tanti giovani importanti sono riusciti tuttora a mettersi in mostra, spesso molti sono aggregati alla serie D e giocano. Le posso dire che alcuni Juniores a breve potrebbero partire per il professionismo, tra tutti la situazione maggiormente in evoluzione è quella del nostro stopper classe 1995 Conti, ex Romulea, che è vicinissimo ad andare ad un top team della Lombardia, ma ce ne sono anche altri. Ecco perché col presidente Guglielmo Carpentieri abbiamo approntato anche un buon mercato in entrata.

 

Il giocatore che più l’ha soddisfatta, il talento della squadra?

 

Senza dubbio il trequartista classe 1995 Simone Giammarco, molti si appoggiano a lui per costruire la manovra, ma è anche un ottimo finalizzatore.

 

Come è arrivato al San Cesareo?

 

Sono arrivato qua otto campionati fa dopo alcuni anni dove ho anche fatto l’allenatore in seconda al San Lorenzo Calcio, quando ero sempre in panchina con l’attuale tecnico della Juniores Elite del San Lorenzo Calcio, ovvero mister Zitelli. Dopodichè, anche grazie ad i risultati conseguiti, sono rimasto e rimarrò felicemente a San Cesareo, visto che qua c’è davvero molto per lavorare bene. E per fortuna i risultati arrivano con continutà. Da quando sono a San Cesareo ho vinto nel 2005\2006 il campionato allievi Provinciali e poi, più di recente, nel 2007\2008, il campionato Juniores Regionale, aiutando questa società a conquistare l’elite, che solo la promozione dell’anno passato della nostra prima squadra ha per così dire cancellato, portandoci a disputare la Juniores Nazionale.

 

Lei è ormai un uomo di fiducia del San Cesareo, mai avuto tentazioni od offerte per andare altrove?

 

Non sono mai state tanto concrete e allettanti come quello che ho potuto trovare qua, dove c’è cordialità ma anche competenza e soprattutto mi lasciano lavorare come piace a me. Sono spesso al campo di allenamento e c’è grande sinergia anche con mister Ferazzoli, vedo spesso gli allenamenti dei “nostri” di serie D, cerco di ricalcare in tutto e per tutto le metodologie di Ferazzoli e poi le rielaboro. Giochiamo con lo stesso modulo della prima squadra, e sono tanto presente da essere soprannominato, in società, “il cinese”, perché guardo e, nel mio piccolo “imito” per insegnare ai miei sempre qualcosa di nuovo. Il vero salto di qualità e il futuro dell’allenamento è secondo me puntare a iniziare e finire le sedute usando tanto il pallone in esercitazioni specifiche, come si fa in Spagna. E poi sono un grande estimatore di Mourinho e Zeman, dunque questo metodo, per affinare la tecnica di calcio e il gioco d’attacco è l’ideale

 

Il campionato Juniores Nazionale è criticato per avere solo 4-5 squadre davvero forti, lei è d’accordo?

 

Dal mio punto di vista non è del tutto corretto considerare solo 4-5 squadre, anche perché se è vero che per il primo posto ci sono 1-2 squadre, le altre possono perdere con tutti, anche stravolgendo risultati di classifica. Pur non essendoci la retrocessione diretta, e questo è il vero limite di questo campionato, chiunque può usare un fuoriquota di qualsiasi età, anche atleti di 30 anni, magari un titolare da recuperare per la prima squadra, oltre a far scendere in Juniores i migliori giovani in età di lega. E così vediamo che anche giocare contro l’ultima o la penultima può diventare difficile come affrontare il Fidene o la Lupa Frascati.

 

Proprio l’Astrea, battendo la Lupa Frascati, ha riaperto nell’ultimo turno del 2012 la corsa al primo posto….

 

Ed è la riprova di quel che sostenevo prima, anche perché secondo me fino al settimo, ottavo posto, ci sono delle ottime squadre che possono cambiare volto anche di molto coi fuoriquota da un sabato all’altro, stravolgendo la preparazione del match fatta in settimana da noi allenatori. Anche se noi personalmente, puntiamo ai playoff e poi cercheremo di qualificarci, perché è tutto ampiamente alla nostra portata. Ma Lupa Frascati e Fidene è innegabile che abbiano qualcosa in più per qualificarsi direttamente come prime.

 

Secondo lei fanno bene le società professionistiche a ignorare molto spesso le Juniores Nazionali ed i loro migliori giovani?

 

Spesso è giusto, perché come si vede, una Roma o una Lazio vogliono lavorare sui calciatori più bravi fin da piccoli, perché principalmente a livello tattico, una formazione professionista è ancora avanti a tutte le realtà juniores dilettanti d’Italia. Ma nel caso specifico, forse tra i miei vi sono quest’anno 2-3 elementi che sono richiesti proprio da delle professioniste, quindi in definitiva devo dire che ancora qualche Top team che pesca bene alle nostre latitudini c’è ancora.