Rotta verso Pomezia-Sinalunghese/Catanzani e Venturi in coro: “I play-off? Noi li vincemmo così…”

Rotta verso Pomezia-Sinalunghese/Catanzani e Venturi in coro: “I play-off? Noi li vincemmo così…”

La storia si ripete.

Il destino della seconda classificata del nostro Girone B di Eccellenza tornerà ad incrociarsi per la quarta volta nelle ultime sei edizioni dei play-off con quello di una formazione toscana.

I precedenti ci sono favorevoli: nel corso degli anni, la Lupa Frascati di Attilio Gregori, il Terracina di Alessandro Cucciari, l’Anzio di Flavio Catanzani e l’Aprilia di Mauro Venturi hanno piegato rispettivamente Fortis Juventus, San Giovanni Valdarno, San Donato Tavarnelle e Zenith Audax.

bizzaglia pomezia

Il Pomezia può dunque guardare con cauto ottimismo alla doppia sfida che, a partire da domenica, lo opporrà alla Sinalunghese di mister Fani.

La formazione senese giunge all’appuntamento sulle ali di un comprensibile entusiasmo derivante dalla meravigliosa cavalcata che ha portato Lucatti e compagni a giocarsi per la prima volta nella loro storia gli spareggi nazionali e gli uomini di Andrea Bussi e Cristiano Gagliarducci faranno bene a non sottovalutare le qualità degli avversari.

gagliarducci bussi pomezia

I play-off notoriamente rappresentano una competizione assai diversa dal lungo e tortuoso percorso di un campionato.

Essendo articolati sui 180′ vanno interpretati con intelligenza e pazienza.

Lo sanno bene Catanzani e Venturi, che nelle ultime due stagioni li hanno giocati e vinti, superando entrambi un ostacolo toscano.

Ci è parso dunque naturale interpellare i due tecnici, chiedendo loro un ricordo sulle rispettive esperienze ed un consiglio da fornire al Pomezia su come fronteggiare l’ostica Sinalunghese.

 

FLAVIO CATANZANI

Dopo le esperienze più che positive vissute alla guida di Virtus Nettuno e Nettuno, Catanzani approdò sulla panchina dei neroniani di patron Franco Rizzaro nell’estate del 2015 e centrò immediatamente l’impresa di riportare l’Anzio in Serie D grazie ai play-off, dopo aver concluso la regular season alle spalle dell’inarrestabile Città di Ciampino di Santoni.

L’ex attaccante di Lodigiani e Monterotondo riuscì a miscelare mirabilmente le qualità di una squadra in cui l’esperienza di gente come Rizzaro, Pucino, Piccheri, Guida, Fatati e Barile si combinava naturalmente con la freschezza dei vari Lauri, Bispuri e Loria.

Ne venne fuori una straordinaria alchimia di squadra che condusse i portodanzesi a superare, previo doppio pareggio, i competitivi marchigiani del Biagio Nazzaro in semifinale e successivamente i fiorentini del San Donato Tavarnelle nell’atto conclusivo.

catanzani

“Un play-off si affronta con una logica completamente diversa rispetto a quella consueta – esordisce Catanzani – Sono partite che vanno al di là della naturale mentalità dilettantistica, dove si tende a ragionare sui novanta minuti.

Qui bisogna calarsi in un’ottica differente, perchè ci si cala in contesti che non si conoscono, respirando una sorta di “internazionalità”.

Quando ero allenatore dell’Anzio, ero molto preoccupato della sosta di due settimane che ci portò alla prima partita, però avevo a disposizione un gruppo straordinario che seppe gestire al meglio le risorse fisiche rimaste al termine del campionato, riuscendo ad imporsi con merito”.

Delle squadre toscane si dice spesso che abbiano un elevato tasso tecnico, ma che nel confronto con le nostre rappresentanti paghino dazio sotto il profilo della “garra”.

“La mia opinione è che siano avversari complessivamente favorevoli alle formazioni laziali, specie a quelle che provengono dal nostro Girone B dove esiste una competizione importante anche sul piano agonistico – prosegue l’attuale tecnico della Vis Sezze – In questo credo siamo superiori, però sarà il caso che il Pomezia faccia attenzione all’entusiasmo con cui la Sinalunghese arriva a questo appuntamento forse insperato.

Ho letto che hanno eliminato squadre probabilmente più quotate e questo li farà arrivare in via Varrone con grande fiducia.

Il Pomezia avrà comunque le sue carte da giocarsi…”.

Quali, sono presto dette.

“Innanzitutto parliamo di una squadra che possiede una grande qualità ed esperienza ad affrontare gare simili nel proprio organico – riflette Catanzani – E’ vero che in campionato hanno chiuso alle spalle di un Città di Anagni che, a mio avviso, ha meritato di vincere il torneo per la maggior continuità e compattezza, però è altrettanto doveroso ricordare che le partite più importanti non li hanno mai falliti.

Oltretutto, secondo me l’impresa compiuta dall’UniPomezia nella fase nazionale della Coppa Italia ha ulteriormente motivato l’ambiente per una questione di “supremazia” cittadina.

E poi, diciamocela tutta, spesso noi tendiamo a vituperare il nostro calcio, ma non è che gli altri se la passino tanto meglio, anzi…

Il problema è che noi non sappiamo venderci, a differenza di altri…”.

Flavio Catanzani allenatore Anzio

Riassumendo i concetti e mescolandoli con le memorie del passato, gli ingredienti irrinunciabili per avere ragione della Sinalunghese sono ben chiari nella mente del tecnico.

“Il Pomezia non dovrà dare nulla per scontato e tenere bene a mente che ci sarà anche una gara di ritorno – conclude l’allenatore di origini nettunesi – Se i giocatori commetteranno l’errore di pensare che il passaggio del turno lo meritano a prescindere, andranno incontro a dei problemi.

Se invece ognuno di loro si metterà a disposizione del gruppo e dei mister, penso invece che avranno ragione degli avversari.

Non sarà poi sbagliato interpretare il match come se si fosse ultimi in classifica e ci si trovasse di fronte la prima.

Ai tempi in cui allenavo l’Anzio questo espediente funzionava ed accresceva la fame nei miei…”.

 

MAURO VENTURI

 

L’Aprilia di Mauro Venturi fu artefice di uno strepitoso girone di ritorno nella stagione 2016/17 e grazie ad un’encomiabile continuità di risultati riuscì a chiudere alle spalle del Cassino di Ezio Castellucci, contenendo il ritorno di Vis Artena e Audace.

Le rondinelle non erano partite inizialmente per disputare un campionato del genere, ma poi seppero interpretarlo al meglio grazie alla qualità di interpreti come Montella, Bussi, Casimirri, Scibilia, Monteforte, Mancini, Sossai e Caruso, solo per citarne alcuni.

Nel corso dei successivi play-off, la squadra allenata dall’ex attaccante di Astrea, Guidonia, Cisco Collatino e della stessa Aprilia riuscì poi a guadagnarsi la Serie D, conquistando lo scalpo dei pratesi della Zenith Audax e dei bolognesi del Sasso Marconi.

Mauro Venturi, tecnico dell'Aprilia

“Vedo analogie tra la nostra esperienza e quella che sta per vivere il Pomezia – è l’incipit di Venturi ai nostri microfoni – Come noi, anche loro hanno conquistato i play-off all’ultima giornata e credo che questa possibilità potrebbe dare alla squadra un grande entusiasmo.

In gare come queste l’aspetto fondamentale è quello psico-fisico.

Ci si arriva dopo un anno di sacrifici e di battaglie, quindi bisogna tirar fuori tutto quello che si ha dentro”.

La memoria della doppia sfida con la Zenith Audax di Andrea Bellini è ancora fresca.

“Loro erano una squadra giovane, ma molto organizzata sotto il profilo tattico.

Ricordo che noi vincemmo per 2-0 in casa loro, disputando probabilmente una delle migliori partite da quando alleno l’Aprilia – continua l’allenatore apriliano – Mi colpì comunque la grande tranquillità con cui scesero in campo, sia in occasione della gara d’andata che in quella di ritorno.

Da questo punto di vista ed anche da quello legato al piazzamento finale in campionato ed alla successiva corsa-play off, vedo analogie tra la Zenith e la Sinalunghese.

A questo aspetto in particolare dovrà prestare attenzione il Pomezia”.

Sarà invece vietato ripensare all’andamento del campionato.

Mauro Venturi All. Aprilia

“Piangersi addosso sarebbe non solo controproducente, ma anche irriguardoso nei confronti del Città di Anagni che è stato artefice di un campionato strepitoso – chiosa Venturi – Il Pomezia deve soffermarsi piuttosto sulla grande carica che deriverebbe dal vincere questi play-off.

Io ho ancora in mente il triplice fischio dell’arbitro il giorno della finale di ritorno e vi garantisco che è stato un po’ come vincere una coppa.

Forse arrivare in Serie D in questo modo è stato ancor più emozionante.

Auguro di cuore al Pomezia ed al Ladispoli di rivivere la stessa gioia che provammo noi dodici mesi fa”.

 

 

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