Rossi e quel legame speciale con Sora: “Sogno di riportare il club ed i tifosi dove meritano di stare, la favorita resta la LVPA Frascati”

Rossi e quel legame speciale con Sora: “Sogno di riportare il club ed i tifosi dove meritano di stare, la favorita resta la LVPA Frascati”

Nel Sora che sta ingaggiando una furiosa battaglia per la leadership in un Girone C di Eccellenza che sta riscuotendo sempre maggiori consensi sta brillando la stella di Daniel Rossi.

L’ex attaccante di Team Nuova Florida ed UniPomezia è tornato l’estate scorsa nella Terra di Lavoro, dove era già stato protagonista alcune stagioni fa ed a suon di gol è ormai entrato di buon diritto nel cuore dei tifosi bianconeri.

Giusto prima della sosta forzata, l’attaccante romano ha toccato quota 18 reti in campionato, ma soprattutto ha raggiunto le 100 marcature tra i dilettanti.

Un traguardo che forse neppure basta a dare la dimensione del valore di un calciatore che alla soglia dei ventisei anni ha ormai raggiunto la piena maturità tecnica e caratteriale.

Lo sprint per la conquista del titolo ripartirà a breve ed il Sora si giocherà fino in fondo le proprie carte anche grazie alla straripante verve realizzativa del suo numero 9.

 

Daniel, venivi da un biennio importante ad Ardea e da un altro titolo vinto con l’UniPomezia.

Cosa ti ha spinto a scegliere Sora?

“In estate avevo tante offerte, anche dalla Serie D, ma nelle mie scelte ha sempre avuto un peso il fattore ambientale.

In Serie D mi avevano cercato club che puntavano alla salvezza, mentre io avevo bisogno di provare ancora le sensazioni delle ultime stagioni ed alla fine ho scelto Sora, una piazza con trascorsi importanti e con tifosi caldi ed appassionati.

Per uno come me è stimolante giocare in un contesto del genere”.

Ormai dalle parti del Tomei si sprecano i paragoni con Pasquale Luiso

Che effetto ti fa?

“Per motivi anagrafici non l’ho mai visto giocare, ma sentendone parlare so che è stato un giocatore davvero importante per questa piazza.

Paragoni del genere fanno molto piacere”.

Rossi punta, sterza e tira col mancino.

Tutti lo sanno, ma nessuno riesce a fermarti.

Mi sa che ad Ardea ti chiamavano “El Magico” anche per questo motivo…

“È vero, sia ad Ardea che a Pomezia ci ho lasciato un pezzo di cuore.

Del resto, quando si vince è tutto ancora più bello.

Sono rimasto deluso della mancata conferma da parte dell’UniPomezia, ma il calcio è così.

Posso però confessare che mi ha fatto piacere sentir dire ultimamente dal Presidente Valle che io sono il suo unico rimpianto, ma la decisione di non proseguire insieme non fu sua.

Chissà, magari un giorno ci ritroveremo…”.

Dal di fuori dai l’impressione di aver raggiunto la piena consapevolezza nei tuoi mezzi.

L’Eccellenza comincia ad andarti strettina, o sbaglio?

“L’ambizione deve sempre esserci ed anche quest’anno sarei potuto tornare in Serie D, però non ero attratto dall’idea di giocare per la salvezza.

Come dicevo prima, preferisco prendermi soddisfazioni in Eccellenza e provare a dare il mio contributo per vincere.

Per quanto riguarda la consapevolezza, in molti me lo dicono ed a questo punto comincio a pensarlo anch’io (ride)…”.

Prima di pensare al futuro però c’è da vincere questo girone e non è roba da poco.

Cosa deve fare il Sora per riuscirci?

“Inizialmente abbiamo avuto tanti problemi.

Due mesi fa non eravamo attrezzati per vincere, poi il Presidente ha messo a disposizione del mister altri 4/5 giocatori importanti e non a caso sono arrivate cinque vittorie consecutive.

Dopo la sconfitta immeritata contro la LVPA Frascati, abbiamo trovato continuità.

Ora dobbiamo continuare così, siamo un gruppo forte”.

Sfoglia la margherita: Ferentino, LVPA Frascati, Sora e Vis Sezze.

A chi vanno i primi due posti?

“La Lupa è la grande favorita, poi è chiaro che nel calcio le sorprese possono sempre starci.

Loro sono una corazzata, le altre sono tutte buone squadre e noi siamo certamente tra queste”.

Siete entrambi in testa alla classifica marcatori dei rispettivi gironi e so che vi unisce una grande amicizia: sei più forte tu o Andrea De Marco?

“È vero, siamo grandi amici e penso che entrambi siamo buoni giocatori

Andrea è davvero fortissimo, tutti ci dicono che siamo simili ma non è vero.

Per me il tiro a giro glielo ha insegnato lui ad Insigne (ride)…

Il suo difetto?

Il mancino, quello può migliorarlo”.

Te la senti di fare un augurio ai tifosi del Sora per questo 2022 che è appena iniziato?

“Lo faccio con tutto il mio cuore, lo meritano per l’amore che ci mettono sempre.

Nessuno tifa altre squadre al di fuori del Sora e già questo basta a definirli unici.

Spero davvero di poter dare un contributo per riportare questo club e la sua gente dove meritano”.