Romulea o Fiano Romano, chi vuol essere eccellente? La lunga vigilia dello spareggio nelle parole di De Luca ed Antoniutti

Romulea o Fiano Romano, chi vuol essere eccellente? La lunga vigilia dello spareggio nelle parole di De Luca ed Antoniutti

La location è definita da giorni: campo Ivo di Marco, via delle Canossiane a Roma.

A partire dalle ore 11 di domenica prossima Romulea e Fiano Romano si giocheranno in novanta minuti la leadership del Girone B di Promozione ed il conseguente salto di categoria.

Le due squadre arrivano al match che vale una stagione a ranghi completi e pienamente coscienti dei propri mezzi.

Gli amaranto-oro sono stati la rivelazione del torneo.

A settembre nessuno aveva inserito Mancini e compagni nel novero delle possibili vincitrici del torneo e, se la squadra di patron Nicola Vilella è arrivata a giocarsi un obiettivo così prestigioso, buona parte dei meriti vanno alla sagacia tattica ed all’estrema conoscenza del nostro universo calcistico di Giampaolo De Luca che, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo da pluridecorato centravanti del football laziale, ha subito dimostrato di saperci fare, eccome, anche in panchina.

La squadra, storica espressione del quartiere San Giovanni, dovrà vedersela con un Fiano Romano che, nel complesso, ha più esperienza in rosa e grande qualità media nei suoi interpreti.

Piercarlo Antoniutti ha saputo condurre i suoi all’obiettivo fissato in estate dal club con grande bravura, non desistendo dal perseguirlo anche quando la distanza con il Passo Corese pareva essersi fatta quasi incolmabile.

Fari puntati su bomber Matteo Federici, diciassette centri dal suo arrivo nel dicembre scorso, ed occhio anche al recupero di un calciatore dall’indubbio talento di Paolo Bornivelli.

Dirigerà il match Christian Ferruzzi di Albano Laziale, coadiuvato da Nappi di Latina e da Di Curzio di Civitavecchia.

Di seguito le parole dei due allenatori ai nostri microfoni.

 

 

QUI ROMULEA

 

GIAMPAOLO DE LUCA

 

Una stagione straordinaria, nessuno aveva immaginato una Romulea a questi livelli.

A chi vanno i meriti?

“Come sempre accade in questi casi, vanno divisi in parti eque tra giocatori, allenatore, staff e società.

Diciamo che è merito di tutto l’ambiente-Romulea se siamo arrivati a giocarci una gara del genere”.

C’è stato un momento della stagione in cui il Passo Corese sembrava irraggiungibile, ma voi ed il Fiano Romano non avete mai mollato.

Cosa dicevi ai ragazzi in quel periodo?

“Ad un certo punto, intorno alla decima giornata del girone d’andata siamo balzati al comando, ma sapevo che sarebbe stata una situazione momentanea ed infatti nelle successive sei partite raccogliemmo appena due pareggi.

Non avevamo un obiettivo vero e proprio, ma ai ragazzi dicevo costantemente che dovevamo navigare a vista.

Quando perdemmo con il Settebagni, finimmo in zona-play out e dissi loro: “Siete contenti?

Ora l’obiettivo ce lo siamo dato ed è la salvezza.

In qualche modo questa cosa ha cementato il gruppo ed abbiamo infilato una serie di undici vittorie e due pareggi ed ora andiamo a giocarci una gara in cui di certo non partiamo con i favori del pronostico, ma che non vediamo l’ora di giocare”.

Qual è stata la gara-chiave, quella che vi ha dato la convinzione di poter competere veramente per vincere?

C’è un giocatore che merita una menzione particolare?

“Secondo me, i ragazzi hanno preso coscienza che l’impossibile stava diventando un po’ più possibile quando abbiamo vinto a Passo Corese, anche se tra le squadre in lizza avevamo certamente il calendario peggiore.

Mio pensiero va soprattutto a chi ha giocato meno, sarebbe fin troppo facile sottolineare i meriti di uno come Capitan Mancini, la verità è che il nostro è un gruppo omogeneo.

Non ci sono picchi, i ragazzi hanno tutti le loro qualità e chi ha visto meno il campo rispetto agli altri si è sempre allenato con grande dedizione”.

Contro il Fiano Romano è un dentro o fuori e tu ne hai giocati parecchi da calciatore.

Come va preparata mentalmente una sfida del genere?

“Il Fiano Romano è senza dubbio la squadra più forte.

Contro di loro noi non avremo nulla da perdere, quindi andremo lì ad Ottavia e ce la giocheremo con grande serenità, ma anche voglia di far bene.

Sono dell’opinione che domenica chi avrà tutto da perdere saranno loro.

Sono partiti attrezzando una squadra per vincere e, come da pronostico, sono arrivati fino in fondo.

Noi invece pensavamo di salvarci all’ultima giornata e invece siamo qua…”.

Da giocatore sei stato il recordman di vittorie in Eccellenza.

Tra le tante cose che il calcio ti ha trasmesso in questi anni qual è quella di cui vai più fiero e che vorresti riuscire a trasmettere ai ragazzi che alleni?

“Ieri ho detto loro che conosco solo tre strade per crescere e migliorarsi, come uomini e come calciatori: costanza, perseveranza e dedizione”.

 

 

QUI FIANO ROMANO

 

PIERCARLO ANTONIUTTI

 

Romulea-Fiano Romano due punti e a capo.

Cosa ti viene in mente nella lunga vigilia di una sfida che non ammette appelli?

“Noi siamo molto concentrati e carichi per questa partita.

La nostra è stata una stagione veramente dura, dal momento che probabilmente eravamo nel girone più difficile con tante grandi squadre.

Nei mesi scorsi abbiamo dovuto affrontare delle difficoltà, però non abbiamo mai mollato ed a cinque giornate dal termine abbiamo agganciato la vetta, giocando un calcio sempre propositivo e di qualità.

Secondo me, alla sfida con la Romulea ci arriviamo bene.

In gare come queste l’elemento mentale è ancora più importante di quello fisico.

Sono fermamente convinto che in una finale la differenza la faccia la lucidità.

Pur essendo un gruppo mediamente giovane e composto da calciatori che si trovano a giocare per la prima volta un match così importante, ho piena fiducia in ciascuno dei miei”.

Che voto daresti alla stagione della squadra fin qui?

“Per ora merita un nove pieno.

In sessant’anni di attività il Fiano Romano non aveva mai chiuso al primo posto in un girone del Campionato di Promozione e siamo orgogliosi di aver raggiunto questo obiettivo storico.

Se poi domenica mattina dovessimo centrare un risultato positivo, il voto aumenterebbe (sorride)…”.

Hai affrontato due volte la Romulea in stagione.

Cosa temi di più della squadra di De Luca?

“La loro è davvero un’ottima squadra ed approfitto di questo spazio per fare i complimenti al mister.

Io credo che il suo lavoro abbia davvero fatto la differenza.

Ad un certo punto erano attardati, ma non hanno mai mollato, dimostrando di essere una grande squadra.

Sono compatti, coesi e subiscono pochissimi gol, quindi sappiamo che sarà una gara estremamente difficile.

Elementi come Amorosino ed Ammassari meriteranno certamente un’attenzione particolare, ma tutta la Romulea è pericolosa”.

Nel preparare quella che sarà una vera e propria finale i calciatori devono essere tenuti sulla corda fino al fischio d’inizio oppure è meglio cercare di allentare la tensione per evitare di sovraccaricarli?

“Sono dell’opinione che un tecnico non possa commettere errore peggiore del trattare ogni elemento allo stesso modo.

In questi casi la psicologia riveste un ruolo fondamentale ed ogni singolo avrà un approccio diverso alla partita.

Ci saranno quelli che andranno stimolati e pungolati e quelli che invece avranno bisogno di arrivare al match nella maniera più serena possibile.

Io mi comporterò di conseguenza con i ragazzi.

Dal punto di vista tecnico-tattico, invece, la nostra settimana di lavoro non subirà variazioni di sorta rispetto alle precedenti”.

C’è un giocatore dal quale ti aspetti qualcosa in più domenica ad Ottavia?

“Di solito preferisco parlare del gruppo senza soffermarmi sui singoli, ma in questo caso farò il nome di Bornivelli.

Lui è un giocatore straordinario ed è arrivato da noi a dicembre insieme a Matteo Federici.

Purtroppo, a differenza del bomber che ha già realizzato 17 reti con la nostra maglia, l’apporto di Paolo è stato pesantemente condizionato da alcuni problemi fisici.

Ora però è pienamente recuperato e sono certo che domenica farà una grande partita”.