REGIS TRA SOGNO E REALTA’: “LA ROMULEA NEL CUORE ED IN TESTA JAMIE VARDY…”

REGIS TRA SOGNO E REALTA’: “LA ROMULEA NEL CUORE ED IN TESTA JAMIE VARDY…”

Ogni settimana intervisteremo i due calciatori di Eccellenza e Promozione che si sono aggiudicati il premio di “Top Player“.
Una piccola, ma sincera, soddisfazione che desideriamo tributare a coloro che consideriamo i reali protagonisti del calcio che tanto amiamo.
Il martedì sarà dunque giornata da consacrare a loro, alle loro storie ed ai loro sentimenti.
Il vincitore della prima tappa settimanale dedicata all’Eccellenza è Lorenzo Regis, attaccante per tutte le categorie che in questa stagione ha già timbrato nove volte il cartellino con la maglia dell’Audace SanVito Empolitana.

Lorenzo si confessa ai nostri microfoni, partendo dall’amore incancellabile che prova per la Romulea e continuando lungo la strada costellata di sogni che deve percorrere ogni ragazzo alla sua età.

 

 

Lorenzo, sei risultato il più votato della scorsa settimana nel massimo campionato regionale.

“Sono davvero contento perchè questo sondaggio è stato svolto dalla redazione che considero quella più appresentativa del nostro ambiente.

Fatte le debite proporzioni, è un po’ come se un calciatore professionista fosse stato giudicato il migliore dal Corriere dello Sport.

Ringrazio voi e ringrazio tutte le persone che mi hanno votato,inclusi amici e parenti”.

Una soddisfazione meritata visto quante state dimostrando, tu ed i tuoi compagni.

“E’ vero, le cose stanno andando bene e ne siamo felici.

Il quarto posto è un bellissimo traguardo, anche se ci manca qualche punto a causa di alcune decisioni arbitrali discutibili.

Prima del giro di boa dovremo affrontare altre due partite, quindi l’obiettivo è provare ad incrementare il nostro bottino”.

Hai solo ventisei anni, ma in una squadra come l’Audace che ha un’età media tra le più basse della categoria sei uno dei “vecchi” del gruppo.

Come ci si sente nel ruolo di chioccia?

“Io, Luca Fortunati e Daniele Greco, player-manager della squadra, siamo i più esperti del gruppo, ma la cosa non mi pesa affatto.

Qui non c’è il solito ambiente, dove il vecchio assume un atteggiamento di sfida nei confronti del giovane di turno.

 

audace empolitanaIo sono dell’opinione che i ragazzi non vadano presi a male parole, ma ripresi eventualmente con educazione.

Io non amo essere temuto dai miei compagni, preferisco farmeli amici.

E’ anche così che qui all’Audace siamo riusciti a creare un bel gruppo, a mio avviso”.

Guidonia, Pisoniano, Romulea, Guardia di Finanza, Nuova Santa Maria delle Mole e adesso l’Empolitana.

I gol li hai sempre fatti, ma ho come l’impressione che tu non sia ancora considerato un attaccante da grande squadra.

Perchè?

“Forse dipende dal mio carattere e dalle scelte che ho fatto in passato.

Io sono quello delle scelte controcorrente ed un po’ folli, come quando lasciai il Guidonia che era in D per andare a giocare in Prima Categoria, però ho sempre seguito il cuore”.

Come hai fatto quando sei tornato alla Romulea.

“Quella maglia, quei colori sono tutto per me.

Quando tornai ad indossare quella maglia, io, Davide Turla ed i fratelli Pane decidemmo di tatuarci addosso lo stemma della Romulea.

 

ROMULEAInsieme a loro e ad altri miei compagni usciti dal settore giovanile amaranto-oro abbiamo vinto il Campionato di Prima Categoria ed abbiamo vissuto un anno in Promozione.

Poi la società ha fatto scelte diverse, rinunciando alla prima squadra.

Adesso quei ragazzi stanno cercando di ripetere l’exploit con il Colle Oppio, una società che praticamente hanno fondato da soli e che gioca sempre al campo Roma”.

Nove gol a due turni dalla fine del girone d’andata.

Le sirene del calciomercato hanno suonato?

“Sì, ma le ho zittite.

Con il direttore Guidi c’era un patto e non volevo disattenderlo.

A Genazzano mi trovo bene, non c’è motivo per cambiare”.

Che giudizio dai al tuo personale 2015?

“Non può che essere positivo.

L’anno scorso, in metà campionato a santa Maria delle Mole ho siglato dieci gol.

Ora me ne manca uno solo per eguagliare quell’obiettivo”.

E dal 2016 cosa ti aspetti?

“Il mio sogno è di salire di categoria, anche per avere qualcosa da raccontare un giorno.

 

VardyGuarda Jamie Vardy del Leicester: lui fino a pochi anni fa faceva l’operaio e adesso è capocannoniere in Premier.

Il calcio è la mia vita, e allora mi dico: perchè non crederci?”