Real Monterotondo Scalo, con l’Astrea è in palio la vetta ma Centioni frena: “Altri 30 punti e ci salviamo…”

Real Monterotondo Scalo, con l’Astrea è in palio la vetta ma Centioni frena: “Altri 30 punti e ci salviamo…”

Tra le più liete sorprese di questa prima fase del torneo figura certamente il Real Monterotondo Scalo.

Ad eccezione della sconfitta casalinga con l’ambizioso Team Nuova Florida, la squadra del presidente Bruno Saccà ha sempre raccolto punti al Pierangeli ed in trasferta, togliendosi pure la soddisfazione di aggiudicarsi il derby con i rivali cittadini dell’Eretum Monterotondo.

Memore della retrocessione arrivata al termine della passata stagione, il club ha operato con grande saggezza in sede di campagna acquisti, ripartendo (ben prima di avere garanzie sul successivo ripescaggio, ndr) dalla conferma in panchina di David Centioni.

Il tecnico, di concerto con il direttore sportivo Riccardo Albanesi, ha puntellato la rosa nei ruoli in cui si erano evidenziate carenze ed i risultati conseguiti nel primo mese hanno acceso l’entusiasmo di una piazza che adesso si augura un ulteriore salto di qualità.

Obiettivo puntato sulla partitissima con l’Astrea di Mastrodonato, dunque, e voce al tecnico che si è concesso ai nostri microfoni.

 

Dopo cinque giornate di campionato il Real Monterotondo Scalo si trova a due punti dalla vetta.
Ti aspettavi una partenza simile?

“Non guardiamo la vetta.

Guardiamo che abbiamo fatto dieci punti e che ne mancano trenta al nostro primo obiettivo.

Stiamo con i piedi ben piantati a terra, anche se ci rendiamo conto che siamo una buona squadra che può ben figurare su ogni campo.

Se stanno arrivando risultati lusinghieri è certamente merito dei ragazzi che stanno lavorando bene da due mesi a questa parte e della società che non ci fa mancare nulla, soprattutto la presenza e l’appoggio costante in ogni allenamento.

Forse il nostro segreto è proprio questo, la normalità.

Cose semplici ma fatte bene e con intensità.

Non dimentichiamoci che questa è una squadra e un gruppo quasi totalmente nuovo.

Se stanno bene insieme è anche perché abbiamo scelto guardando prima le qualità caratteriali e umane che quelle tecniche”.

Avete numerose soluzioni in avanti e non a caso i numeri dicono che avete il miglior attacco del torneo insieme al Civitavecchia.
Da fuori date l’impressione di divertirvi giocando…

“Abbiamo soluzioni in tutti i reparti ed un impianto di gioco solido e collaudato.

Certamente davanti abbiamo giocatori che si completano nelle caratteristiche, Lupi e De Dominicis bravi nell’uno contro uno, Nardecchia e Pascu ci danno soluzioni nelle situazioni di forza, Turmalay è un giocatore di gamba e Collacchi quello che ti dà imprevedibilità ad ogni giocata.

Da dietro arrivano le incursioni dei centrocampisti e Lalli può darci quel qualcosa in più nelle palle inattive.

Nelle prime uscite abbiamo peccato un po’ in alcune situazioni specifiche della fase di non possesso che ci hanno portato a prendere qualche gol di troppo, ma abbiamo apportato dei correttivi in allenamento e i risultati si sono subito visti.

Per un allenatore è importante vedere che la squadra risponde immediatamente alle sollecitazioni proposte”.

Lo scorso anno avete patito una dolorosa retrocessione e, caso più unico che raro, nonostante questo la società ti ha rinnovato la fiducia ancor prima di ottenere il ripescaggio.
Una grande testimonianza di stima, professionale ed umana…

“Con la società c’è un rapporto di grande stima reciproca.

Con il Presidente avevamo parlato ben prima dell’esito del campionato scorso e da lì abbiamo iniziato a pianificare il futuro.

Personalmente ho cercato di dare il mio contributo di conoscenze calcistiche come faccio sempre, ma allo Scalo ho trovato terreno fertile per coltivare le mie idee.

Sono arrivato a dicembre scorso a mercato chiuso e quindi ho lavorato con il gruppo che avevo a disposizione cercando di trarne il meglio.

Ci abbiamo messo un po’ per acquisire il sistema di gioco, e nelle ultime 7 gare siamo riusciti a fare 14 punti con tutti scontri diretti, una media quasi da primato, peccato poi per la partita dei play out, ma quello è uno scontro secco e può succedere di tutto.

La società mi ha sempre fatto lavorare tranquillo, senza pressioni e ha visto il lavoro che facevamo sul campo.

Da lì è nato il tutto. Sempre dal lavoro”.

Anche quest’anno il Girone A sembra molto livellato.
A tuo giudizio, qual è la reale favorita e dove collochi in un’ipotetica griglia lo Scalo?

“Confermo quello che ho detto in altre occasioni.

Il campionato, come quello dello scorso anno, è molto livellato e puoi vincere e perdere con tutti.

Ci sono rose che indubbiamente hanno qualcosa in più come la Valle del Tevere, il Cynthia, la Nuova Florida, l’Astrea, l’Unipomezia e l’Eretum anche se sta incontrando qualche difficoltà al momento.

Noi come il Montespaccato possiamo essere degli outsider.

Poi dopo la decima giornata ne sapremo qualcosa di più come dice sempre il mio ex allenatore Roberto Vichi”.

Domenica test di cartello contro l’Astrea capolista: loro domenica hanno incassato la prima sconfitta stagionale.
Che tipo di gara ti aspetti all’Urbetevere?

“Loro sono sempre una squadra importante con individualità che non c’entrano nulla con questa categoria come Mollo e Di Iorio.

In più fanno della solidità difensiva la base su cui costruire i loro campionati.

E quando una squadra subisce pochi gol è sempre un segnale importante, soprattutto se davanti hai chi ti assicura un gol a partita.

Di certo vorranno riscattare la sconfitta di domenica scorsa, quindi dovremo essere molto attenti e concentrati, ma convinti di avere anche le nostre carte da giocare”.

 

 

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