Il rammarico di Vittorio Attili:”Grazie Ostia, sarei rimasto ma fa parte del gioco.La priorità ora è restare in D”

Il rammarico di Vittorio Attili:”Grazie Ostia, sarei rimasto ma fa parte del gioco.La priorità ora è restare in D”

A cura di VALERIO CAPRINO

Anche Vittorio Attili, così come Francesco Colantoni, ha da poco terminato la sua avventura con l’Ostiamare. L’attaccante romano in questa stagione ha superato le 100 presenze con la gloriosa maglia bianco-viola, e con un pizzico di rammarico ci racconta questa sua esperienza nel club del presidente Luigi Lardone:

“Purtroppo non sono rientrato nei piani del nuovo mister Scudieri, quindi ho ringraziato il presidente Lardone, il mister Greco col suo staff, e tutti coloro i quali hanno contribuito a farmi sentire a casa in questi anni. Non mi hanno fatto mancare nulla, e non posso davvero rimprovare nulla a questa società, e a questa tifoseria. Sono un pò dispiaciuto, questo non lo nego, perchè sarei rimasto volentieri, dopo tra l’altro una salvezza difficile, tra mille complicazioni”.

Complicazioni di che tipo ?

“Beh, probabilmente avevamo una rosa un pò corta, e tra infortuni e squalifiche, spesso abbiamo giocato con 5 o 6 under dal primo minuto. E’ anche vero che questi under sono sempre stati pronti e all’altezza, anche perchè il settore giovanile rappresenta il fiore all’occhiello della società”.

La tua priorità, dopo aver lasciato Ostia ?

“Senza dubbio la priorità sarebbe rimanere in Serie D, anche fuori regione, così come mi è capitato quando ho giocato in Umbria nel Gualdo Casacastalda”.

Cosa ti resta di questa esperienza a Ostia ?

“Eravamo una piccola grande famiglia, e grazie ad un grande gruppo abbiamo ottenuto la salvezza. Dai più grandi del gruppo ho potuto imparare moltissimo in quest’ultima stagione, e quindi devo molto ai vari senatori della squadra come Colantoni, capitan D’Astolfo, Martorelli, Bellini, ma ripeto un pensiero lo dedico a tutti dal primo all’ultimo”.

Scenderesti eventualmente in Eccellenza ?

“L’Eccellenza l’ho fatta un solo anno, con la Monterotondo Lupa e avevo 17 anni. Vincemmo il campionato e avevamo una rosa fortissima. A proposito di quell’anno al Monterotondo Lupa, non capisco come sia possibile che un allenatore come Fabrizio Paris sia senza squadra, vista la sua preparazione e la sua competenza. Rifare l’Eccellenza, in condizioni del genere, e con ambizioni del genere, perchè no, ma credo di poter aspirare a rimanere in Serie D, ed è il mio desiderio più grande. Io do tutto in campo dal martedì alla Domenica, ci metto anima e cuore e sono convinto di poterlo fare con la prossima squadra che vorrà darmi fiducia. Al termine delle gare, la mia maglia sarà sempre sudata”.