PROMOZIONE, MARCO FERRONETTI (ROMULEA): DIFENDERE BENE LA PORTA GIALLOROSSA PER SALIRE ANCORA…

PROMOZIONE, MARCO FERRONETTI (ROMULEA): DIFENDERE BENE LA PORTA GIALLOROSSA PER SALIRE ANCORA…

Marco Ferronetti, possente portiere classe 1995 titolare della Romulea in Promozione, vive la sua prima stagione da possibile protagonista raccontandoci la sua scalata partendo dal settore giovanile proprio della società di via Farsalo, fino ad arrivare alle intense stagioni con Nuova Tor Tre Teste e Vigor Perconti, prima di fare ritorno nella “porta di casa”. I suoi personalissimi ingredienti per fare bene? Piedi per terra, allenamenti ad un minuto da casa, tanta competenza e cordialità, una squadra ricca di talento e gli amici del bar di quartiere:  perchè alla Romulea – spiega – “si va per ragioni di cuore e per far tornare grande una società gioiello – che ha il campo situato in una zona unica di Roma, che trasuda storia, e che ti fa sentire leggero.

A cura di Giovanni Crocè

Tornare da dove si è iniziato a giocare a calcio per diventare ancora più bravi ed apprezzati e mostrare le proprie doti al primo campionato importante tra i dilettanti. Questi gli obiettivi dell’ex Vigor Perconti che ha già completato il suo ambientamento, perchè al campo “Roma” non doveva scoprire proprio nulla.

MARCO FERRONETTI VIGOR PERCONTI

Marco, parare in Promozione non è certo la cosa più facile, ma farlo con questi colori aiuta il compito…

La penso proprio così perchè tornare da dove ho cominciato a farlo mi rende tutto più semplice. Mi sento in un ambiente dove tutto mi è familiare, un po’ come scendere di casa e trovare solo volti amici e obiettivi comuni. E divertirmi assieme al mio quartiere per stupire me stesso e tutto il girone C non è certo una meta da poco. Ho avuto offerte dall’eccellenza e dalla serie D, ma ho scelto già ai primi di luglio di restare vicino casa e cimentarmi coi più grandi perchè qua ho tutto: anche la calma necessaria per cercare di diplomarmi il prima possibile ed il meglio possibile, dato che mi alleno a un minuto o poco più da casa mia. Sto finendo il liceo scientifico e dopo la maturità, se davvero faccio sfracelli qua con la Romulea, credo che la società sarà ben contenta di cedermi per farmi crescere anche professionalmente, ma almeno avrò il titolo di studio in tasca e potrò scegliere con calma il mio futuro.

La Romulea è neopromossa ma ha grande pedigree, comunque nulla viene lasciato al caso. Che obiettivi avete?

Abbiamo la voglia di riportare la gente dentro San Giovanni e a Via Farsalo per rivedere la squadra tutte le domeniche, quantomeno in casa nostra lotteremo per dare motivo a tutti di venire e gremire le tribune del campo “Roma“. Noi dobbiamo impegnarci per sudare la maglia e giocare un buon calcio, io devo evitare i gol e al resto pensa la location dove si trova “incastonato” il campo Roma: la basilica che si staglia in lontananza, il verde curato di San Giovanni, la sua storia, i tanti campioni che, anche ora che è stato rifatto in sintetico – hanno calpestato il terreno dove giochiamo tuttora. Giochiamo nella storia e per la storia di questo club, che, mi prendo un po’ di responsabilità nel dirlo, sia anche un importante pezzo di calcio laziale, vista la lotta che abbiamo fatto per restare dove siamo per le note vicissitudini legate alla metropolitana di Roma, che doveva travolgere questo splendido centro sportivo.

Partito da qua hai giocato alla Tor Tre Teste ed alla Vigor Perconti, con la quale hai perso l’ultima finale juniores elite proprio contro i “reds” che avevi lasciato sei mesi prima per tornare in blaugrana. Ricordi?

Tanta amarezza in una stagione comunque positiva. Sono sicuro che la Tor Tre Teste sia arrivata a batterci e vincere il titolo regionale l’anno scorso perchè ne aveva di più, era più fresca e meno stressata mentalmente. Ricordo della nostra cavalcata per arrivare alla finale di Ostia Lido, che superammo il Futbolclub dando più di quello che forse avevamo, rimontando un 2-0 e battendoli sul filo di lana. Ricordo ancora le urla e lo sfogo a metà primo tempo di quella partita quando eravamo in svantaggio da parte di mister Bellinati: ci caricò a mille e rientrammo in campo come neanche 11 belve. Certi sforzi alla fine secondo me li abbiamo pagati e l’hanno spuntata loro, ma credo che un pareggio fosse senza dubbio più giusto. Spero che il calcio, che a volte toglie tanto, mi restituisca una grande stagione con la Romulea in Promozione.

Un esempio del clima familiare che respirate alla Romulea?

Trasciani, il mister, è stato calciatore prima che allenatore della Romulea, conosce tanti di noi che ha incrociato con questa maglia in diverse età. Tanti ragazzi che ora giocano, ricordano il campo in terra, erano sugli spalti quando si giocava in seconda ed in prima categoria, sanno il sudore versato e i mille sacrifici per arrivare così a rigiocare la Promozione quando nessuno forse lo credeva realistico. Il nostro capitano Ciccioriccio è qua forse da tutta la sua vita calcistica, nonostante sia un ragazzo ancora giovane, ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile senza mai andarsene. E’ uno di quelli che sono accostabili a Totti e Javier Zanetti come militanza nel club

A chi non vi conosce, qual’è la forza della Romuela, tecnicamente parlando?

Credo che la difesa che mi sta davanti quest’anno sia davvero forte, con Ciccioriccio, Mazzei, l’ex Fidene e Pomezia Pantaleoni, e davanti una “belva” come Regis, un’altro che è tornato per restituire un po’ di gloria ad una maglia che ama come quella della Romulea, ha già segnato nel big match di domenica scorsa col Serpentara. Nonostante l’eliminazione in Coppa contro la Nuova Florida, dove forse ho qualche responsabilità sui gol subiti, credo che un campionato di ottimo livello, se giochiamo ogni gara alla morte, sia nelle nostre corde.

Tu non ti sei lasciato benissimo con la Tor Tre Teste, mentre alla Vigor sei sempre di casa…

Ma anche con la Tor Tre Teste ho avuto i miei momenti felici, solo che mister Di Nunno ha fatto altre scelte per la porta e non in tutte le società si può stare alla grande sotto tutti i punti di vista, come non si può stare simpatici a tutti. Allora, saputo dal dirigente Raffaele Trinchera che ero ancora apprezzato alla Vigor Perconti, ho giocato la seconda parte dell’ultimo campionato Juniores alla Vigor Perconti con l’idea di provare a finire al meglio la stagione per poi giocare in una prima squadra. Dovevo andare alla Spal assieme a Bellinati, un padre più che un mister, poi non se n’è fatto più nulla tanto che neppure il mister s’è mosso, ed arrivato a luglio, in un anno importante per la mia vita scolastica e con la voglia di fare un po’ di vacanze, ho scelto la Romulea, sicuro che se merito Eccellenza o Serie D o quel che sarà, non mi sfuggiranno certo.

Compagni che ti mancano dall’anno passato?

Ne sento tanti e tanti ancora vado a trovare, tanto che alla prima di campionato della Vigor Juniores a Ladispoli ero in tribuna a fare il tifo. Palmieri – un vero personaggio, un comico – ora al La Rustica, o capitan De Luca, Minala, Borgia, tantissimi li porto nel cuore e li sento settimanalmente. Ripeto, la chimica con la Vigor, col Presidente, col mister Bellinati e tutto lo staff, preparatore dei portieri incluso non svanirà mai.

Mai avuto modo di fare provini per squadre professionistiche? In cosa vedi differenze tra il calcio giovanile e quello Juniores?

Ho potuto farne diversi, alcuni singoli, come quando a 12 anni andai una settimana a Trigoria a provare per la Roma, o altri che facemmo con tutta la squadra giovanissimi della Vigor Perconti in blocco, quando eravamo in categoria giovanissimi, credo circa 4 anni fa, era l’anno in cui vincemmo il titolo tra l’altro ed eravamo fortissimi. E un altro quando mi allenai, quando facevo gli allievi elite sempre in blaugrana, con i portieri della Primavera del Pescara. Ecco, loro mi davano di avere l’idea di avere qualcosina in più di me non tanto dal lato fisico, ma soprattutto da quello mentale e della concentrazione. Loro mi sembravano già portieri fatti e finiti fin da quando varcavano il centro sportivo degli abruzzesi: li guardi negli occhi e  ancor prima di iniziare la seduta di allenamento avevano in testa solo quello e in allenamento “sbranavano” il pallone, avevano già tanta personalità. Quella l’ho costruita e cerco di costruirla col tempo, sapendo che dietro di me non c’è nessuno e se sbaglio è gol per gli avversari e mettendoci sempre la faccia, facendo tanta autocritica anche quando mi dicono”grande Marco, hai fatto un partitone”. Io vedo piccoli errori che chi non mette i guanti e va in porta giustamente non può notare.

Il tuo mito in porta?

Sempre e solo Iker Casillas, che pur non essendo un gigante arriva dove portieri enormi non riescono perchè legge le azioni offensive prima degli altri, ha una forza esplosiva nelle gambe pazzesca e ha tanto, tanto stile. Mi fa male vederlo in panchina ma so che presto sarà dove merita, ovvero nella porta di Spagna e Real Madrid. La verità è che per quanto è cruciale il ruolo di portiere, se “molli” un po’ di testa, succedono disastri, prendi gol e tutto viene ingigantito, credo che al campione della casablanca sia successo nè più nè meno che questo.

Marco Ferronetti senza calcio di alto livello, cosa vorrebbe fare da “grande”?

Non nascondo a me stesso e agli altri che questo deve essere l’anno buono: o faccio una grande stagione e mi merito una grande chiamata che possa farmi pensare a vivere prevalentemente con il calcio, oppure l’anno prossimo, quando terminerò la scuola e avrò 19 anni suonati, cercherò di valutare tutto e se del caso, pur non smettendo mai i guanti da portiere e continuerò a giocare ma mi piacerebbe tanto avviare, magari coi miei, un’attività nel settore ristorazione, un bar, un ristorante, un pub. Perchè per me stare in mezzo alla gente è importante, tanto è vero che la mia vera gioia, oltre alle cose che fanno tutti i ragazzi è una cosa semplicissima: andare spesso al Bar Valentini di Roma, vicino a casa mia e al campo della Romulea, e ridere e scherzare nel tempo libero con gli amici. Tanto è vero che molti mi chiamano “il giullare”, dato che non la finisco mai di prendere in giro tutti quelli che conosco, è come essere sempre a casa.

Del campionato di promozione che idea ti sei fatto?

Devo essere sincero, sono giovane e mi hanno detto tutti che tra le migliori squadre ci sono Serpentara, Trastevere e altre squadre che non ho mai conosciuto nè incontrato negli anni del settore giovanile, quindi per me è tutta una grande scoperta. Col Serpentara abbiamo pareggiato giocando a viso aperto, perciò per quel poco che posso dire, credo che anche noi meritiamo rispetto continuando di questo passo.

C’è qualche insegnamento che il calcio ti ha dato nella vita di tutti i giorni, che magari porti dietro anche nel tuo essere ragazzo e studente?

Senza dubbio che nulla cade dal cielo e che tutto va guadagnato sul campo anche superando qualche pregiudizio, stupendo e conquistando e andando a volte anche contro quello che sembra essere il momento che ti trovi a vivere. E poi il calcio è una positiva valvola di sfogo, mi aiuta a “scaricare” tanta tensione, a essere più disteso a livello psicofisico, in sostanza mi fa vivere meglio. E in campo sono come a scuola, rido, scherzo, chiacchiero ma quando c’è da studiare, o da recuperare un’insufficienza, non sono affatto guascone: chino la testa e lavoro, recupero, tanto che pur giocando da sempre a scuola non sono mai andato male nè sono stato mai bocciato, al liceo scientifico.

Un calciatore che pagheresti per invitare a cena?

Innanzitutto data la differenza di stipendio dipende da dove lo porto, magari se vuole stare più a suo agio sarebbe meglio che fosse il calciatore Vip a pagare il conto per me (dice ridendo, n.d.r). Stimo Balotelli e Osvaldo, ma se volessi aggiungere la conoscenza della persona a qualche numero di telefono di diverse belle donne, credo che un invito a cena  Bobo Vieri lo meriti ora e sempre. E’ il prototipo del calciatore vincente, amato da tutti e che si gode la vita appieno, anche per quelli della mia generazione, che hanno una ventina d’anni meno di lui.

Grazie mille, e buon campionato a te, Marco!

Grazie a voi, alla redazione di Sportinoro, a tutti gli appassionati ai tifosi e alle tifose della Romulea, lotteremo per fare un bel campionato!