PROMOZIONE, G.MONTEVERDE: CON FRANCESCHI ALTRI GOL PER ARRIVARE IN ECCELLENZA

PROMOZIONE, G.MONTEVERDE: CON FRANCESCHI ALTRI GOL PER ARRIVARE IN ECCELLENZA

La forza del Grifone Monteverde del Presidente Ulisse nel cercare di arrivare ad ogni costo in Eccellenza in un girone dove tante pretendenti, basti pensare alla Castrense, stanno dando fondo a ingegno e risparmi per primeggiare, è sempre stata quella di avere un gruppo valido e arricchito ancora di più da calciatori di spessore come Valerio Franceschi. Romano di Monteverde, attaccante classe 1991, con un buon passato recente nella Berretti della Ternana e un’intera trafila nelle giovanili dell’altra storica squadra di Monteverde (Vecchio), l’Olimpia, con cui ha anche vinto un campionato Juniores Regionale. Proprio la punta del Grifone Monteverde è il protagonista della nostra intervista di oggi.

 

A cura di Giovanni Crocè

Valerio Franceschi, classe 1991 da subito ha fatto rima con gol a grappoli: 3 presenze con il Grifone Monteverde, neppure tutte per intero, ma già 3 reti…

Ne sono felicissimo perchè da quando è terminato il mio contratto in serie D con la Cynthia Genzano ho dovuto aspettare anche troppo (prima di queste tre l’ultima partita in D era del maggio 2012) a causa di problemi fisici e del fatto che non volevo accettare qualunque proposta per ritornare a giocare. Quella del presidente Ulisse mi ha dato grande fiducia anche perchè io a Monteverde sono da sempre di casa, il parco giocatori lo sapete tutti, è di ottimo spessore e siamo padroni del nostro destino. Facendo 24 punti in 8 giornate coroneremmo il nostro sogno di arrivare primi e agguantare l’Eccellenza. E a me sinceramente vincere un campionato importante “a casa mia”, nel mio quartiere, dà molto gusto e lotto per questo.

2 gol all’Anguillara, 1 in rovesciata spettacolare al Tor di Quinto, sei una punta moderna….

Difatti adoro definirmi una punta moderna perchè posso fare sia la prima che la seconda punta, l’importante è essere protagonisti e vedere il campo con continuità, poi dove mi mette il mister non ho preclusioni, ho molta fame di campo e l’intesa con il nostro bomber Montepaone spero diventi sempre migliore perchè possiamo toglierci tante soddisfazioni. D’altronde l’amore per il tocco di fino l’ho avuta fin da piccolo, Francesco Totti e George Best sono i calciatori che mangiavo con gli occhi e per quanto riguarda il capitano romanista lo faccio tutt’ora da bravo tifoso giallorosso.

Andando indietro nel tempo, raccontaci la tua carriera in pillole e le persone per te più importanti in ambito calcistico…

La mia carriera si è sviluppata interamente con i colori dell’Olimpia al campo Bachelet e sono sollevato dal fatto di non dovermi giocare il campionato di promozione contro di loro perchè affrontare l’Olimpia mi avrebbe creato qualche nervosismo di troppo, perchè per me i colori dell’Olimpia e quelli del Grifone per ora sono imbattibili per varie ragioni e spero il meglio per entrambe le società. Tanto è vero che alleno tuttora un gruppo di bambini dell’Olimpia classe 2004, per mantenere il contatto con la parte più genuina del calcio, che sono i più piccoli. Ho avuto poi la parentesi di un anno a terni quando ho giocato da fuoriquota nella Berretti degli umbri e poi l’annata precedente a questa quando sono stato tesserato in serie D per la Cynthia Genzano. Poche maglie ma tante emozioni. Tra i miei mister di riferimento c’è quello della Berretti della Ternana, mister Cavalli, poi Scarfini e il suo secondo Bedetti alla Cynthia, e Trancanelli che mi ha visto crescere all’Olimpia assieme al presidente Scipioni. Loro avranno sempre un posto speciale nella mia considerazione perchè mi hanno fatto maturare come uomo primach come calciatore. Poi ovvio, i miei genitori Fabio e Lucilla, che fin da quando ero piccolo mi hanno sempre accompagnato in ogni campo e in ogni condizione atmosferica erano i miei primi tifosi. E non dimentico neppure la mia fidanzata Lucrezia, con cui tra poco festeggerò un anno e proprio quest’anno averla al mio fianco mi ha aiutato a vivere la mancanza dal campo più serenamente.

Aneddoti calcistici nella tua carriera, magari legati all’esperienza alla Ternana, puoi raccontarcene?

Sono stato fortunato perchè il calcio mi ha dato la possibilità di vedere tanti posti, luoghi, che se non avessi fatto questa professione mi mancherebbero, anche a livello di confronto culturale, perchè anche una cosa popolare come il calcio ho imparato che può venire vissuta e concepita in tante maniere diverse tanto a Roma come a Terni, e che stare assieme per una partita a volte ti dà tante emozioni che ti porti dentro per sempre. Quanti scherzi nell’albergo in cui alloggiavo coi ragazzi della Ternana, le trasferte erano e restano secondo me la parte più spensierata di questo sport perchè vedi i tuoi compagni come realmente sono. E con alcuni di essi ancora mi sento, anche se non spesso. Uno che saluto volentieri è il mio ex compagno di stanza a Terni quando giocavamo nella berretti, Federico Ramberti, classe 1993, lui laziale e io romanista, era una presa in giro continua. Lui è ancora a terni e so che sta trovando anche spazio in serie B, gli auguro ogni bene.

Tu che hai visto il calcio di alto spessore nel Lazio e in Umbria noti delle differenze tra le due regioni?

Devo dire che a livello organizzativo sono di ottimo livello entrambe, ma nella cura e nell’amore per il campo da gioco l’Umbria è nettamente superiore al Lazio. E’ un vanto avere un grande campo da gioco regolamentare, in erba e perfettamente messo in sicurezza, credo che in umbra sia la base per ogni attività e le società di calcio li gestiscono gelosamente ed in maniera maniacale, forse in questo ambito la nostra regione deve e può prendere spunto.

Mai pensato di accettare prima la corte dell’Olimpia?

In fondo è come fossi sempre stato qua tanto che al Bachelet ci sto spesso anche fisicamente dato che come vi ho detto alleno un gruppo di 2004, ma evidentemente non era il momento di ritornare subito all’Olimpia che è una delle mie “case” calcistiche e non è detto che un giorno non ci ritorni dato che sono in ottimi rapporti con tutti. Qualcosa del mondo del calcio, non del calcio stesso, mi aveva un po’ disgustato in questi mesi senza giocare, ma ora è tutto passato e i gol segnati dimostrano che sono pronto a recuperare il tempo perduto e vincere qualcosa da subito.

Il calciatore più forte con cui hai giocato?

E’ Mazzeo, la punta dell’Olimpia con cui abbiamo giocato spessissimo assieme fin da bambini e con cui facendo gol  su gol abbiamo vinto anche un campionato regionale Juniores 4 anni fa. Adesso credo studi e giochi nella prima categoria della Luiss ma come lui alla mia età a Roma o a Terni ne ho visti pochi e sarebbe la prima persona che proporrei al mio presidente se mi chiedesse un attaccante per rinforzare la squadra. Oltretutto è anche un’ottima persona, il che non guasta mai.

Oltre al calcio hai mai pensato di dedicarti professionalmente a qualche tua altra grande passione?

Seriamente mai, ma se proprio mi dovessi mettere a fantasticare, credo che con un po’ di pratica e gavetta potrei mettere a frutto la mia grande passione per la cucina e diventare un cuoco valido. Non so quanti uomini la pensino come me ma a me è sempre piaciuto aiutare mia mamma ai fornelli e creare qualcosa di buono da mangiare e mettere a tavola, in fondo si tratta di mettere qualcosa in comune anche in quel caso no?

Grazie mille Valerio e buon campionato a te e alla Grifone Monteverede…

Grazie a voi e continuate a seguirci nella nostra corsa all’Eccellenza, vogliamo che il quartiere di Monteverde sia fiero di noi tra qualche mese!

 

L'attaccante del Grifone Monteverde Valerio Franceschi, classe 1991, è un grande tifoso della Roma e di capitan Totti, oltre che di George Best
L’attaccante del Grifone Monteverde Valerio Franceschi, classe 1991, è un grande tifoso della Roma e di capitan Totti, oltre che di George Best