Pomezia, la carica del ds Mezzina: “Dobbiamo avere un solo obiettivo in testa. Teti è il colpo del mercato. Patron Bizzaglia? Ecco perché é così speciale”

Pomezia, la carica del ds Mezzina: “Dobbiamo avere un solo obiettivo in testa. Teti è il colpo del mercato. Patron Bizzaglia? Ecco perché é così speciale”

Quando si potrà riprendere a giocare, il Pomezia dovrà recuperare i match con Grifone Gialloverde e Campus Eur, prima di riprendere concretamente a battagliare per il primato con quelle che al momento sembrano le tre rivali più agguerrite.

La decisione del Giudice Sportivo, che ha convalidato il 2-2 del match tra W3 Maccarese e Polisportiva Faul Cimini ha conferito alla classifica una dimensione meno aleatoria, con i viterbesi che ad oggi hanno due punti di vantaggio sulle squadre di Scaricamazza e Manelli e tre sul Civitavecchia di Castagnari.

Va da sé che appassionati ed addetti ai lavori già pregustano un finale di stagione incandescente e ricco di colpi di scena nel Girone A di Eccellenza.

Grazie agli arrivi di Teti, Jammeh, Pinna ed Oi, i rossoblù di patron Alessio Bizzaglia sono stati tra i club che più di altri si sono dati da fare nel corso di una finestra invernale di calciomercato che tra qualche giorno avrà un supplemento per dar modo ai club di sopperire alle numerose problematiche che la pandemia continua ad infliggere ai club dilettantistici.

Alessandro Mezzina è ormai da anni braccio destro fidatissimo del numero uno di via Varrone e lo stop forzato dei campionati rappresenta un’occasione troppo ghiotta per non raccogliere il pensiero del direttore sportivo pometino.

 

Direttore, i numeri dicono che il Pomezia è l’unica squadra imbattuta nel Girone A di Eccellenza.

Il rendimento della squadra nei primi mesi della stagione ti ha soddisfatto o resta un pizzico di amarezza per qualche pareggio di troppo?

“L’unica amarezza deriva dai due pareggi contro Parioli e Fiumicino, perché sono state gare che avremmo meritato di vincere.

Per il Resto sono pienamente soddisfatto delle prestazioni dei ragazzi e di tutte le scelte compiute, a cominciare da quella di Scaricamazza.

Il mister è davvero un uomo di campo, arriva sempre un’ora prima degli allenamenti e non si fa problemi a sistemare personalmente le attrezzature che occorrono sul terreno di gioco.

In questi mesi mi ha colpito molto il suo lavoro sugli under, sotto la sua guida i nostri giovani sono cresciuti molto e stanno facendo la differenza”.

L’ultima sessione di mercato vi ha visto protagonisti di operazioni importanti.

Quanto è stato difficile portare a Pomezia un attaccante del calibro di Luca Teti?

“Mi faccio i complimenti da solo, lo dico chiaramente, per aver portato Luca in via Varrone.

Secondo me, con il suo arrivo il Pomezia ha realizzato il vero colpo del mercato, perché non era facile strappare un giocatore del genere ad una rivale diretta per il titolo.

Quando attacca la porta avversaria emerge tutta la sua qualità, per me solo lui poteva segnare un gol come quello al Civitavecchia.

Personalmente sono anche contentissimo di aver riportato a casa due pometini d.o.c. come Pinna ed Oi”.

Nelle ultime ore è stata diffusa la notizia che dal 24 gennaio verrà aperta un’altra finestra di mercato per i dilettanti.

Dobbiamo attenderci ulteriori movimenti in casa rossoblù?

“Vedremo, a me piace chiamare tutti e sono sempre aperto a nuove possibilità.

Con me associare al termine “mercato” la parola “finito” non ha proprio senso (ride)…”.

Polisportiva Faul Cimini, W3 Maccarese o Civitavecchia: quale delle tre ti fa più paura nella corsa al titolo?

“Sono tutte rivali pericolose.

Per qualità di gioco mi ha sorpreso più di tutti il Civitavecchia, come organizzazione la W3 Maccarese e quanto a qualità e struttura per essere competitivi fino alla fine la Pfc”.

Tra i tanti giocatori che hai portato a Pomezia qual è stato quello di cui ti senti più orgoglioso?

“Non ho dubbi: Marco Lo Pinto.

Lo dico per il giocatore che è e per la persona che è in campo e fuori.

È il primo a prendere le difese dei suoi compagni ed è il vero anello di congiunzione tra la squadra e la dirigenza.

Sono fiero di averlo nominato capitano del Pomezia”.

Pochi giorni fa il Pomezia ha ricordato il grande Pietro Peri ad un anno dalla sua scomparsa.

Qual è l’eredità maggiore che ha lasciato al club ed a te personalmente?

“Ha lasciato una grande eredità.

Tra le sue tante qualità direi la sua innata eleganza che sapeva portare ovunque e con grande naturalezza”.

Il legame tra te ed Alessio Bizzaglia è inscindibile.

Qual è la virtù principale del Presidente?

“La bontà.

Quando c’è da fare del bene a chi ne ha bisogno, Alessio non si tira mai indietro.

E’ una dote che gli ha trasmesso il suo papà, che io ho avuto il privilegio di conoscere.

Alessio è come lui, è una persona speciale.

L’ho conosciuto oltre quindici anni fa, quando i nostri figli, Marvin e Mattia (secondo genito di Alessio) cominciavano a giocare.

Ricordo che tanta gente gli si avvicinava per chiedergli favori di ogni genere, mentre io non gli ho mai chiesto nulla.

Credo abbia capito che io gli sono sempre stato vicino, senza mai avere secondi fini”.

So che hai accanto tre persone importanti che ti sostengono sempre.

“La mia famiglia è davvero fondamentale per me.

Non posso non ringraziare mia moglie Claudia, che è la prima tifosa del Pomezia, mia figlia Tiffany, che ormai è diventata la mascotte della squadra, e mio figlio Marvin, che voglio elogiare per la sua educazione e per la sua capacità di non far mai leva sul fatto che suo padre fa parte dello staff dirigenziale”.

Direttore, presto il campionato riprenderà.

Che Pomezia ti aspetti di vedere quando si tornerà in campo?

“Mi aspetto semplicemente di rivedere il Pomezia aggressivo d’inizio campionato ed una squadra decisa a conquistare l’obiettivo che ci siamo prefissati”.