POMEZIA, IRROMPE PATRON COCULO: “LA FUSIONE CON L’UNIPOMEZIA? MAI DIRE MAI. E SUL NUOVO ALLENATORE VI DICO CHE…”

POMEZIA, IRROMPE PATRON COCULO: “LA FUSIONE CON L’UNIPOMEZIA? MAI DIRE MAI. E SUL NUOVO ALLENATORE VI DICO CHE…”

Work in progress.

Ufficializzata un paio di giorni fa la nomina del nuovo direttore sportivo, Angelo Cristofoletti, il Pomezia Selva dei Pini comincia a delineare le strategie per il prossimo futuro.

Federico Coculo, tutt’ora giovane ma nel contempo ormai esperto presidente della nostra piccola galassia pallonara, medita, soppesa le scelte, promuove incontri e poi torna a riflettere sul percorso che ritiene più corretto per la propria creatura.

Con un occhio al passato ed un altro puntato sul futuro, il patron spazia tra quello che è stato, quello che sarà nell’immediato ed infine quello che potrebbe essere un domani.

 

Presidente, cominciamo dalla stretta attualità: l’accordo con Cristofoletti.

“Prima di tutto, vorrei ringraziare Francesco e Michele Punzi per l’opera prestata nel corso dell’ultima stagione.

Fatta questa debita premessa, Cristofoletti lo conosco ormai da dieci anni e so come lavora.

Angelo conosce bene questo ambiente, ha un profilo giovane e dinamico e per caratteristiche è vicino alla nostra idea di calcio.

Lui sa che in un club come il nostro non troverà particolari pressioni, anzi verrà messo nelle condizioni ideali per svolgere il proprio lavoro in totale serenità.

Dargli questa opportunità mi è sembrata la cosa giusta da farsi”.

Tempo fa ricordo che lei dichiarò che avrebbe lasciato la scelta del tecnico al nuovo direttore sportivo.

“E’ vero, ma poi gli eventi mi hanno portato a rimangiarmi questa idea iniziale.

Il mio pensiero è andato verso un certo allenatore, poi collegialmente ci siamo riuniti e questa idea da me suggerita è stata condivisa.

Il suo nome però poteva tranquillamente far parte di quei dieci che facevano parte della rosa di Angelo Cristofoletti”.

Mi sembra di capire che siate già a buon punto con le trattative…

“L’accordo in realtà è già chiuso, ma per una forma di rispetto con il club per il quale il mister ha lavorato nell’ultima stagione attenderemo i primi giorni della prossima settimana per ufficializzarlo.

Il suo identikit è quello di un allenatore giovane e vincente e che penso abbia tutte le carte in regola per proiettare la propria carriera verso altre categorie”.

Il Pomezia della stagione 2016/17 che squadra sarà?

“La nostra intenzione è costruire una squadra quadrata, strutturando una rosa composta da gente che abbia voglia di mettersi in mostra, divertire e divertirsi.

Insomma, l’allenatore potrà scegliere al meglio i profili più consoni per le proprie idee di gioco”.

Altro tema caldo: le voci, poi tramontate, su una possibile fusione con l’UniPomezia.

“Con il collega Valle, al quale rinnovo la mia stima, abbiamo parlato più volte dell’intenzione di portare Pomezia a calcare altri palcoscenici.

Unire tante teste però non è affar semplice.

Ci vuole tempo, anche per non vanificare quanto realizzato in questi anni.

Dodici mesi fa noi definimmo una collaborazione con il Selva dei Pini ed attualmente disponiamo di una cifra di quasi seicento tesserati complessivi.

Un patrimonio che va salvaguardato.

Questo però non implica una chiusura.

Magari i tempi non erano ancora maturi, ma in futuro se ne potrà parlare nuovamente.

Sono dell’avviso che le porte non si debbano mai chiudere a prescindere…”.

Dunque l’anno prossimo Pomezia vivrà un derby di Eccellenza.

“Se ne giocò uno già ai tempi del Pomezia di Di Mario e del mio Sporting Real Pomezia.

Sarà una partita come le altre”.

Dal Divino Amore al Pomezia Seva dei Pini: qual è il bilancio di Federico Coculo nel calcio dilettante laziale?

“Ho avuto modo di vivere annate gloriose come quelle con il Divino Amore, il cui gruppo storico con gente come Spaziani, Barile, Petroccia, Sopranzetti e tutti gli altri rimase quasi inalterato per alcune stagioni, ma anche la D sfiorata con Punzi qui a Pomezia pochi anni fa.

Sicuramente rispetto ai primi anni sono più calmo e vivo le partite in maniera meno concitata.

Tutto sommato, posso ritenermi soddisfatto  di quello che è stato costruito negli anni, anche se non dimentico una frase storica del buon Neno Mosciatti: “Nel calcio si perde tanto e si vince poco”.

Una massima che nel tempo ho fatto mia”.

Cosa cambierebbe, se ne avesse l’opportunità, nel nostro calcio regionale?

“Per prima cosa cercherei di dare nuovi stimoli ai club che partecipano ad un Campionato di Eccellenza che ultimamente mi sembra aver assunto contorni più marginali non solo rispetto alla Serie D, ma anche a quelle società che potremmo definire d’elite in Promozione.

Qualche anno fa si fece un gran parlare della possibile introduzione dei play-off, ma alla fine non se ne fece nulla.

Un peccato perchè avrebbero potuto dare stimoli in più a quelle squadre che verso la fine del torneo si ritrovano fatalmente tagliate fuori.

Si potrebbe pensare anche ad un piccolo riconoscimento economico, ad esempio.

Poi al responsabile delle nostre giacchette nere Luca Palanca, ma senza alcun intento polemico, dico che in questa stagione è emersa un po’ di inesperienza da parte della classe arbitrale.

Non mi riferisco a singoli episodi: l’errore ci può stare e siamo ben consapevoli di essere tutti dilettanti, però il dialogo di cui si fa un gran parlare andrebbe messo maggiormente in pratica.

Quantomeno per tastare il polso delle società ed ascoltarne non solo le lamentele, ma anche i suggerimenti per migliorare.

Tra gli aspetti positivi, invece, mi piace sottolineare la scelta operata dal nostro Comitato Regionale di bloccare le fasce d’età per la prossima stagione.

Una decisione che personalmente apprezzo e che tutela i ragazzi del 1995 che altrimenti sarebbero finiti nel dimenticatoio come gran parte dei ’94 e prima di loro dei ’93”.