Pomezia, Celli alla ricerca della felicità: “Uniti si vince, lo dobbiamo a Bizzaglia”

Pomezia, Celli alla ricerca della felicità: “Uniti si vince, lo dobbiamo a Bizzaglia”

Otto giornate alla fine, ventiquattro punti sul piatto.

Nell’equilibratissimo Girone B di Eccellenza sarà chiaramente la continuità ad accorciare le distanze tra i sogni e la realtà.

Ad oggi sembrano sei le squadre in grado di giocarsi compiutamente i primi due posti, anche se il campionato ci ha ormai dimostrato a più riprese che le sorprese sono sempre dietro l’angolo in quello che, secondo numerosi osservatori, rimane uno dei tornei più indecifrabili di sempre.

Federico Celli è alla sua prima stagione nel Pomezia, club nel quale è approdato l’estate scorsa dopo un ottimo biennio trascorso a Sermoneta alle dipendenze di mister Francesco Gesmundo.

Ragazzo misurato e perbene, il centrale pontino ci ha messo poco ad entrare nel cuore dei tifosi rossoblù che ben presto hanno cominciato ad apprezzarne le qualità in campo e fuori.

Classe 1994, Celli rappresenta un lusso per questa categoria.

Anni fa faceva la spola tra Primavera e prima squadra quando il Latina arrivò addirittura a sfiorare la Serie A, poi assommò esperienze importanti in Serie D sull’asse Trieste-Rieti.

La decisione di ripartire dalla Promozione non fu ovviamente legata ad un calo del suo rendimento, ma alla scelta, saggia e matura, di un ragazzo che insieme alla sua dolce metà ha preferito costruirsi una famiglia che da circa un anno e mezzo è stata allietata dalla nascita del piccolo Francesco.

Il difensore è il protagonista del nostro a tu per tu settimanale.

 

Federico, le due vittorie contro Boreale Don Orione e Grifone Gialloverde hanno riacceso i riflettori sul Pomezia.

Adesso si respira un’atmosfera decisamente diversa all’interno dello spogliatoio rossoblù.

“Abbiamo attraversato un periodo brutto, complicato, ma oggi posso dire che proprio quella fase negativa ci ha fortificato.

Noi siamo sempre stati consapevoli del nostro valore e adesso ci siamo rilanciati, riducendo il distacco dalla Pro Calcio Tor Sapienza ed agganciando al secondo posto l’Audace.

Adesso è imperativo proseguire con questa continuità di rendimento, anche perché, ad eccezione di quello all’ultima giornata contro la capolista, noi gli scontri diretti li abbiamo finiti, mentre le altre no.

Restiamo sereni e ragioniamo partita dopo partita”.

A tuo avviso, sotto quale aspetto siete migliorati nelle ultime settimane e dove invece potete ancora crescere?

“Mister Bussi sta battendo molto su un aspetto specifico: l’unità del gruppo.

Secondo il nostro allenatore, dobbiamo percepire l’importanza che hanno la compattezza e l’unione d’intenti, ed io sono d’accordo con lui.

Forse queste qualità non sempre eravamo riusciti a dimostrarle in precedenza, altrimenti saremmo venuti fuori meglio da certe situazioni”.

Domenica farete tappa al Vigor Sporting Center.

In occasione della gara d’andata fosti tu a spezzare l’equilibrio su calcio di punizione.

Che ricordi hai di quel giorno?

“Temevamo molto quella partita, perché la Vigor Perconti stava attraversando un buonissimo periodo e perché loro sono una squadra rapida, brillante, con tanti calciatori brevilinei.

Forse proprio per queste loro attitudini soffrirono con noi che siamo più strutturati fisicamente su un campo reso pesante da una pioggia battente”.

Che tipo di avversaria deve attendersi il Pomezia domenica prossima?

“Un’avversaria arrabbiata, visto che viene da due sconfitte consecutive che l’hanno trascinata in una zona pericolosa della classifica.

Questo è un campionato strano: bastano due risultati negativi per ribaltare la visione precedente.

Due settimane fa la Vigor Perconti sembrava in una condizione di classifica assolutamente tranquilla, mentre adesso rischia di essere risucchiata.

Loro saranno arrabbiati, ma noi non saremo da meno.

Vogliamo assolutamente dare seguito alle ultime due prestazioni”.

Il Pomezia dispone di tanti ottimi centrali, anche se nelle ultime settimane mister Bussi sta puntando con convinzione sulla coppia Celli-Renelli…

“E’ vero, siamo tanti e tutti di valore.

Il fatto che domenica, per esempio, fossero inizialmente in panchina due come Carlo Baylon e Fabio Fusaroli la dice lunga sulle qualità di cui siamo in possesso.

E non dimentico neppure che al momento è fuori uno come Alessio Piccheri.

In una squadra che punta a grandi traguardi è naturale che ci sia maggiore concorrenza per una maglia, ma tra noi difensori c’è stata sempre grande sintonia.

Abbiamo rispettato le scelte di mister Gagliarducci prima e di mister Bussi adesso e ciascuno di noi prova a sfruttare le opportunità che gli vengono fornite”.

Tu e Renelli siete due mancini naturali.

La cosa non vi crea difficoltà?

“All’inizio anch’io ero scettico, però con Edo mi trovo molto bene.

Con il tempo sto imparando a sviluppare meglio la manovra sulla catena di destra e lo stesso lui dalla parte opposta”.

Dopo le due ottime annate precedenti a Sermoneta, che tipo di ambiente hai trovato a Pomezia?

“A Sermoneta ero andato per una scelta di natura familiare.

Mi ero appena sposato e mia moglie attendeva la nascita di Francesco, così ho preferito una situazione più tranquilla, fermo restando che il calcio rimane una delle grandi passioni della mia vita.

Quell’esperienza mi ha comunque lasciato in dono grandi amicizie, ragazzi con i quali continuo a sentirmi ed a frequentarmi: uno è Federico De Santis, che è approdato con me in rossoblù, gli altri sono Peressini ed Aquilani.

Qui mi trovo molto bene.

Il Pomezia è diventato uno dei club top nel Lazio e ciò lo si deve soprattutto grazie al costante impegno di Alessio Bizzaglia.

Nel mondo del calcio spesso assistiamo alla venuta di imprenditori che fanno grandi proclami, ma poi spariscono nel breve volgere di un paio di stagioni.

Il nostro patron è una persona diversa: lui sta dimostrando con i fatti di tenere molto a questo club.

Io credo che la città dovrebbe essergli riconoscente per quanto sta facendo e noi calciatori dobbiamo ripagare i suoi sforzi, aiutandolo a portare il Pomezia dove merita di stare, perché abbiamo concrete possibilità di riuscirci”.

Allo stato attuale, sei squadre sono racchiuse in cinque punti e mancano otto turni al termine del campionato.

Tra le squadre in lizza per la Serie D chi temi di più?

“Questo è un campionato stranissimo: prima sembrava chiuso per noi, poi improvvisamente si è riaperto.

Credo che questo equilibrio durerà, grosso modo, fino a maggio e che sarà la continuità delle varie squadre a fare la differenza.

Pro Calcio Tor Sapienza, Audace ed Arce dovranno disputare ancora qualche scontro diretto, mentre noi fino a quello dell’ultima giornata contro i gialloverdi non ne avremo.

L’obiettivo è arrivarci in una condizione più favorevole possibile, e dunque con un divario minimo o magari avendoli già scavalcati.

Tra le rivali la squadra che temo di più è probabilmente l’Insieme Ausonia.

Quando abbiamo giocato contro di loro ero squalificato, ma la gara l’ho vista.

Sono una formazione molto solida con delle individualità importantissime ed hanno dalla loro un quadro psicologico assai favorevole.

L’entusiasmo che deriva dalla striscia di risultati utili che stanno conquistando può rappresentare un’arma”.

Si dice che nella vita siano i dettagli a fare la differenza.

Per te qual è il dettaglio che il Pomezia non deve assolutamente trascurare da qui al prossimo 12 maggio per raggiungere il suo obiettivo?

“Secondo me, non dobbiamo curarci troppo delle altre, ma concentrarci unicamente su di noi.

Le partite che ci aspettano devono essere otto finali, quindi rimaniamo uniti e sono convinto che conquisteremo ciò che tutti quanti desideriamo”.

 

(Ufficio Stampa SSD Pomezia Calcio – foto di Salvatore Cannata/Calcio Pometino)

 

 

 

 

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