Play-Off/Due laziali in Finale – Dopo l’impresa di Sorso, il Pomezia fa i conti con la Storia del Mestre

Play-Off/Due laziali in Finale – Dopo l’impresa di Sorso, il Pomezia fa i conti con la Storia del Mestre

(Nella foto di acmestre1929.it la curva dei tifosi arancioneri)

 

 

In casa-Pomezia sta volgendo al termine una settimana di grande serenità.

La straordinaria vittoria conseguita alla “Piramide” di Sorso ha comprensibilmente innescato una girandola di emozioni in seno allo spogliatoio ed ai tifosi rossoblù.

Aver battuto i romangini di mister Scotto costituisce una garanzia piuttosto solida nell’ottica di un eventuale ripescaggio, ma il club di patron Alessio Bizzaglia e del presidente Nazareno Cerusico adesso spera in un’ulteriore prova di forza da parte di una squadra che in Sardegna ha dato prova di possedere, al di là delle certificate dotazioni tecniche, una struttura caratteriale non comune.

Il Patron del Pomezia, Alessio Bizzaglia
Il Patron del Pomezia, Alessio Bizzaglia

L’ambiente dunque è carico e, come sottolineato da Tommaso Gamboni al termine del match con i sardi, tutti sperano di porre sulla torta la fatidica ciliegina.

Tra la Serie D ed il Pomezia resta solo un ostacolo, ma è di quelli che più insidiosi non si può perchè la formazione di Andrea Bussi dovrà vedersela con una delle avversarie più blasonate presenti in questa lotteria-play off.

La storia del calcio a Mestre affonda le proprie radici negli anni  del tramonto della seconda decade del novecento.

Una storia affascinante, ricca di momenti da tramandare, ma anche di periodi complessi e ripartenze difficoltose.

L’ultima è datata dodici mesi fa, quando patron Stefano Serena, da cinque anni al timone del glorioso club arancionero, ha preso la decisione di non iscrivere per quello che sarebbe stato il secondo anno consecutivo al Campionato di Serie C.

Una scelta dolorosissima per un dirigente che viene descritto come letteralmente innamorato della propria città e del proprio club, ma assunta, a malincuore, per le insostenibili difficoltà emerse nel proseguire in quel momento nella terza categoria nazionale per ordine d’importanza.

Tra i nodi principali le questioni legate al “Francesco Baracca”, impianto dedicato al leggendario aviatore italiano e che proprio quest’anno festeggia il centenario dalla sua inaugurazione.

La casa dei tifosi del Mestre non è stata dichiarata agibile per ospitare le partite interne nella stagione in C, evento che ha costretto i veneti ad emigrare provvisoriamente a Portogruaro.

Questo ed altri impedimenti hanno portato la società a sciogliersi per poi ristrutturarsi immediatamente, chiedendo l’iscrizione in sovrannumero nell’ultimo Campionato di Eccellenza locale.

Si è ripartiti da Gianpietro Zecchin che, dopo essersi imbevuto nel corso di una più che onorevole carriera da centrocampista degli insegnamenti di tecnici come Pioli, Atzori e Sannino, dodici mesi fa ha appeso gli scarpini al chiodo, svestendo la maglia arancionera ed accomodandosi con profitto in panchina.

Il Mestre, che a gennaio ha perso la finale di Coppa Italia di Eccellenza per mano del Caldiero Terme dopo un’infinita sequenza di tiri dal dischetto, al termine del campionato si è piazzato alle spalle dell’irraggiungibile Luparense, ma si è comunque aggiudicato un posto ai play-off nazionali grazie al successo per 2-1 sulla Calvi Noale.

Il resto è storia recente.

La rotonda vittoria casalinga per 4-1 ai danni del Pont Donnaz ha di fatto blindato l’accesso alla finalissima con il Pomezia già dal match d’andata con i valdostani ed il 2-2 in campo avverso di domenica scorsa non ha fatto che certificarlo.

Miglior difesa del proprio torneo al pari della leader, il Mestre ha perso solo quattro volte in campionato.

L’ultimo k.o., ininfluente ai fini del piazzamento finale, risale all’ultima giornata della regular season con l’Eclisse a Pieve di Soligo.

Per trovare il precedente bisogna invece tornare al 17 febbraio scorso, quando gli arancioneri persero per 2-1 a San Martino di Lupari contro la squadra che poi si sarebbe laureata campione.

La squadra è composta da calciatori avvezzi ad altre categorie.

Il capitano è il romagnolo Matteo Marcolini, centrocampista originario di Cattolica, ma da anni trapiantato in Veneto.

Occhio all’esperienza di gente come Marco Dell’Andrea, già protagonista della cavalcata trionfale in Serie D della stagione 2016/17, e Nicolò Severgnini, che pare aver recuperato dopo l’infortunio alla caviglia patito qualche settimana fa.

Il reparto offensivo poggia sulla grande qualità di elementi come l’ex Como e Triestina Daniel Bradaschia e del classe ’88 Riccardo Zambon, trascorsi con le maglie di Fortis Juventus, Imperia e Clodiense.

La media-gol stagionale del Mestre si è però impennata dall’arrivo di Luca Rivi, che nelle sedici gare giocate con la maglia del Mestre da dicembre in avanti ha realizzato qualcosa come diciotto reti, andando sempre a segno nei match decisivi, compresi gli spareggi.

E’ certamente l’ex punta del Castelfidardo il principale terminale offensivo del Mestre, l’uomo al quale il Pomezia dovrà destinare un’attenzione particolare

Non ci sarà invece Nicholas Siega, che un paio di settimane fa si è sottoposto ad un intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore sinistro dopo uno sfortunato contrasto di gioco nel match con il Martellago.

Una formazione del Pomezia
Una formazione del Pomezia

Il Pomezia dovrà comunque fronteggiare una squadra rodata e composta da calciatori che sono abituati a contesti delicati come una finale play-off.

Per aver ragione dei veneti servirà una prestazione in linea con quella di Sorso.

La formazione iniziale non dovrebbe discostarsi troppo da quella capace di firmare la rimonta alla “Piramide“, anche se Valentino e Laurato, decisivi con il loro ingresso nel finale di partita contro Tedde e compagni, scalpitano per una maglia da titolare.

Alessandro Valentino con Cerusico e Bizzaglia
Alessandro Valentino con Cerusico e Bizzaglia

Il match, che sarà diretto da Antonio Di Reda di Molfetta, avrà inizio alle ore 15:30 di domenica.

L’ingresso al Comunale di via Varrone sarà libero ed è previsto il pubblico delle grandi occasioni, con una buona rappresentanza di tifosi provenienti dal Veneto.

Come avvenne in occasione della gara d’andata con il Sorso, al termine del match verrà organizzato un “Terzo Tempo” con dirigenti e calciatori del Mestre per favorire un clima di fair play, reciproco rispetto ed amicizia tra i due club.

 

 

 

 

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