Play Eur, Piccheri fa la danza della pioggia: “Cavese, ti ricordi di me?”

Play Eur, Piccheri fa la danza della pioggia: “Cavese, ti ricordi di me?”

Ormai non ci fa neanche più caso.

Da qualche stagione a questa parte, ogni tanto capita sulle tribune di qualche campo della nostra regione che l’insipiente di turno lo apostrofi con frasi tipo: “Vecchio, lascia perdere”.

Lui scrolla le spalle, fissa il campo ed alla fine raggiunge il suo obiettivo.

Quarantuno primavere e non sentirle.

Se al nostro calcio regionale è accostabile in qualche modo il termine “Leggenda”, lui è uno di quelli che può fregiarsene.

Lui è uno dei pochi aventi diritto.

Alessio Piccheri scruta il futuro e rimane dubbioso: il nostro calcio dilettantistico è cambiato profondamente negli ultimi anni e di certo non in meglio.

“Poveri giovani, verrebbe da dire”, e lui lo dice con un sorriso sarcastico, ma allo stesso tempo malinconico.

Dopo aver sofferto nella scorsa estate a causa di un ginocchio malconcio dopo anni di battaglie, questo grandioso difensore centrale si è rimesso in tiro ed ha finito col disputare l’ennesima stagione da protagonista.

Ora manca l’ultimo sforzo.

Resta da vincere domenica contro quella Cavese che torna nuovamente l’avversario da battere a distanza di sette anni da quel piovoso pomeriggio di fine primavera in cui l’Anziolavinio domò grazie ad una sua rete lo squadrone di Ferazzoli in un play-off fratricida che alla fine avrebbe spianato all’undici di D’Este la strada verso la Serie D.

 

Alessio, la Play Eur è stata artefice di un buonissimo campionato.

Era davvero irraggiungibile il Montespaccato?

“Noi ci abbiamo provato.

Peccato per la piccola flessione che abbiamo accusato dopo le feste natalizie, ma va anche aggiunto che la squadra il suo lo ha fatto, inanellando una serie considerevole di vittorie consecutive.

Purtroppo non è bastato ad avvicinarci alla capolista.

Ne abbiamo preso atto ed abbiamo rivolto i complimenti del caso ad una formazione che non perde una partita da un anno e mezzo e che ha avuto nel suo tecnico, Andrea Di Giovanni, l’artefice numero uno di un successo meritato”.

Superato di slancio l’ostacolo-Cantalice, arriva la gara da dentro o fuori con la Cavese.

“Non posso nascondere che l’estate scorsa la Cavese fu tra le prime squadre a cercarmi.

Quando parlai con il presidente Pasquazi, rimasi allibito al sentire i nomi dei calciatori che intendeva ingaggiare.

Loro sono una squadra fortissima sotto il profilo tecnico e per me partono leggermente favoriti, anche se non sempre i pronostici vengono rispettati”.

Tra l’altro la Cavese non ha un ricordo positivo di Piccheri…

“Che partita, e che squadre in campo!

Ma era un altro calcio…

La Cavese aveva gente come Neri, Molinari, Bianchi e tanti altri, noi eravamo privi di Guida e Gamboni, ma riuscimmo lo stesso a vincere grazie ad una mia rete sotto il diluvio”.

Dovranno fare attenzione alla cabala, dunque.

“Mah, speriamo che piova (ride)…”.

Si giocherà a Ciampino, su un campo che conosci come le tue tasche.

“Fu la mia prima esperienza nel Campionato di Promozione, ma il Città di Ciampino aveva costruito non una, ma due squadre da Eccellenza.

Con gente come Spaziani, Tornatore, Pedrocchi, Matozzo, Giacchè, Figlioli e tutti gli altri non potevamo non vincere.

Il rimpianto di quella stagione resta l’eliminazione in semifinale di coppa contro il Palocco, altrimenti avremmo centrato il double”.

Matozzo ha detto che, se ci sei riuscito tu a giocare fino ai quarantuno anni, può farcela anche lui.

“Ed io gli rispondo che il mio curriculum parla chiaro: quando avrà vinto quanto me, potrà mettersi a confronto con il sottoscritto.

Scherzi a parte, Simone è uno dei pochi amici veri che ho nel calcio e domenica sarà un piacere giocare contro di lui.

E’ un giocatore sublime e che avrebbe potuto raccogliere molto di più nella sua carriera.

Secondo me, ha finito con l’accontentarsi, immedesimandosi troppo con questa categoria”.

Hai già cominciato a riflettere sul tuo futuro o lo farai al termine di questi play-off?

“Da qualche anno a questa parte, faccio i conti con me stesso e rifletto sul da farsi.

Alla mia età posso permettermi di osservare il contesto con massima serenità.

Nonostante l’intervento al ginocchio ed il recupero penso di aver disputato una grande stagione, dunque vorrei ancora giocare e sentirmi partecipe di qualcosa d’importante perchè non ho mai dovuto giocare per la salvezza, ma sempre per vincere.

Se deciderò di continuare, e non nego che qualcuno abbia già bussato alla mia porta, lo farò soltanto per gente seria come quella che ho trovato qui alla Play Eur.

I chiacchieroni sono banditi da me”.