Passiatore esalta il Certosa: “Questo club è una famiglia, possiamo dire la nostra nel girone. Pomezia-Livorno? Se ci ripenso, mi vengono i brividi…”

Passiatore esalta il Certosa: “Questo club è una famiglia, possiamo dire la nostra nel girone. Pomezia-Livorno? Se ci ripenso, mi vengono i brividi…”

Il Certosa ha cominciato con grande personalità il suo percorso nel Girone B di Eccellenza, conquistando sette punti nelle prime tre uscite in campionato e guadagnandosi la vetta in coabitazione con Audace e Pro Calcio Tor Sapienza.

Dopo l’ottimo sesto posto nella stagione d’esordio in categoria, il club neroverde non ha mai nascosto il proposito di alzare ulteriormente l’asticella e di confermarsi tra le big del massimo campionato regionale.

A tal proposito, l’arrivo di Jacopo Passiatore (nella foto con il direttore sportivo Paolo Michesi, ndr), universalmente considerato tra i difensori più forti e completi del nostro calcio, inquadra perfettamente la volontà di confermarsi tra le grandi potenze del torneo da parte del club di via di Centocelle.

Il centrale di Tivoli è peraltro reduce dalla straordinaria esperienza con la maglia del Pomezia ed il suo contributo è stato determinante ai fini dell’indimenticabile galoppata verso la Serie D dei rossoblù di patron Alessio Bizzaglia.

Da qualche settimana è alle dipendenze di mister Marco Russo ed il suo processo di ambientamento nella nuova realtà procede alla grande.

“Questo club ha una dimensione familiare e qui mi trovo benissimo – conferma ai nostri microfoni Passiatore – Il gruppo è sano, solido e composto da ragazzi perbene, sono stato accolto benissimo e li ringrazio”.

Lo stesso Russo è stato una piacevole scoperta.

“Oltre ad essere una persona molto gentile e rispettosa, il mister è molto preparato ed aperto alle variazioni di modulo – prosegue il centrale – L’aspetto che più mi piace è forse la sua capacità di portare il gruppo dalla sua parte attraverso il dialogo, spiegando a tutti le ragioni delle sue scelte.

Questa per me è una caratteristica davvero importante in un allenatore”.

Il Certosa ha cominciato benissimo la sua stagione, come testimoniano le due vittorie ed il pareggio raccolti nelle prime tre uscite.

“Siamo molto soddisfatti – spiega con sincerità Passiatore – Probabilmente siamo andati meglio contro l’Atletico Torrenova che contro la Vigor Perconti, gara in cui probabilmente il risultato più giusto sarebbe stato un pareggio.

Sicuramente possiamo essere contenti anche del punto colto con l’Audace, una squadra che per me dirà la sua fino al termine della stagione”.

Il Girone B di Eccellenza è storicamente insidioso per i toni agonistici ed il blasone delle piazze che vi sono ospitate.

Passiatore ha le idee chiare sul ruolo che potrebbe ricoprire il Certosa in questo torneo.

“Dipende solo da noi dove potremo arrivare – dice con convinzione – Dobbiamo scendere in campo concentrati e “cattivi” ogni domenica, perché non possiamo permetterci di sbagliare l’approccio alla gara.

La società vuole migliorare il piazzamento della passata stagione ed abbiamo le carte in regola per riuscirci, anche considerando i tanti giovani di valore che abbiamo in squadra.

Ogni domenica dobbiamo giocare per vincere ed alla fine vedremo dove saremo arrivati.

Le favorite per me rimangono Sora e Colleferro, ma noi possiamo dare filo da torcere a chiunque e, se una di queste due squadre dovesse incontrare delle difficoltà, dovremo esser bravi ad inserirci”.

Impossibile non aprire con Passiatore l’album dei ricordi e tornare al match del 20 giugno scorso con il Livorno, un’impresa destinata a rimanere nella storia non solo del Pomezia, ma anche del nostro calcio.

“Mi capita di ripensarci spesso ed anche adesso che ne parliamo sento i brividi sulla pelle – argomenta il giocatore – Con buona parte dei compagni e con il mister Scaricamazza ancora ci sentiamo e spesso accade di tornare con la mente a quelle emozioni.

È stato un percorso molto lungo e faticoso, ma riuscire a centrare la Serie D in quel modo lo ha reso ancora più bello”.

Passiatore è senza ombra di dubbio uno dei difensori in assoluto più dotati della nostra regione e non a caso in molti si chiedono perché non sia riuscito a spiccare il volo tra i professionisti.

“Ho avuto una sola esperienza in C a Fondi alcuni anni fa, ma purtroppo la testa non era quella attuale e le scelte successive non sono state felici – ammette il centrale – Sono dell’opinione che nel calcio esistano le categorie e probabilmente l’Eccellenza è la dimensione giusta per me”.