Ottavia, Porcelli ci ripensa e resta allenatore: “Voglio raggiungere le mille panchine in carriera prima di smettere”

Ottavia, Porcelli ci ripensa e resta allenatore: “Voglio raggiungere le mille panchine in carriera prima di smettere”

Metabolizzata l a comprensibile amarezza per la fresca retrocessione in Promozione della sua Ottavia, Pino Porcelli ha riflettuto ed alla fine ha deciso.

Contravvenendo a quanto più volte dichiarato negli ultimi mesi, quando si era detto certo che questa sarebbe stata la sua ultima stagione in panchina, l’esperto tecnico romano è tornato sui suoi passi ed ha deciso che non è ancora venuto il momento di dedicarsi ad un ruolo dirigenziale.

Il traguardo delle mille presenze in panchina è ormai lì, a brevissima distanza, ed un obiettivo così prestigioso, unito alla legittima voglia di riportare il club di via delle Canossiane nell’elite del nostro calcio, lo ha indotto ad un ripensamento.

A settembre andrà poi in scena la decima edizione del Memorial “Mauro Porcelli”, che tornerà ad essere curato dalla redazione di Sport in Oro con grande gioia della Famiglia Porcelli.

 

Mister, alla fine hai deciso di proseguire il tuo percorso da allenatore.

Da cosa è scaturito il tuo ripensamento?

“Essenzialmente da due motivi.

Il primo è legato al raggiungimento delle mille presenze in panchina.

Mi mancano solo dieci partite e poter arrivare ad un traguardo del genere mi riempie di orgoglio, anche se non posso dimenticare il tempo che ho sottratto alla mia famiglia nel corso di questi 33 anni.

Figuratevi che una volta chiesi anche a mio fratello Luigi di spostare l’orario del suo matrimonio per non saltare una partita (ride)…

Il secondo è che non potevo davvero chiudere con una retrocessione.

Adesso il mio obiettivo è riportare l’Ottavia dove ha meritato di stare.

Qualche speranza di ripescaggio l’abbiamo.

Se poi dovremo ripartire dalla Promozione, allestiremo una squadra in grado di tornare prontamente nella categoria superiore”.

Ricordi ancora il giorno del tuo esordio in panchina?

“Come potrei dimenticarlo?

Allenavo gli Allievi Regionali del Trullo ’84: avversario di turno il Pianoscarano”.

Al territorio viterbese sei molto legato, specie a quel Corchiano dove hai trascorso tre bellissime stagioni.

“Una splendida realtà, composta da persone autentiche e genuine.

Il prossimo 11 giugno organizzeranno una grande festa per i settant’anni della società ed hanno invitato anche me”.

Cosa ti ha risposto il Presidente Braconi, quando gli hai comunicato la decisione di voler fare ancora l’allenatore?

“E’ stato molto contento.

Gliel’ho detto ieri sera a cena, con noi erano presenti anche il vicepresidente Maselli ed i direttori della prima squadra e del settore giovanile Iannicelli e Lorenzetti”.

Con la società siete già al lavoro per progettare la prossima stagione”.

Con quali obiettivi ripartirà l’Ottavia?

“La società ha piena fiducia nel mio operato, vogliamo riprenderci l’Eccellenza.

Se analizziamo la nostra stagione, quanto a rendimento nel girone di ritorno saremmo stati terzi in classifica.

I giocatori sono tutti confermati: mi hanno confermato di essere uomini prima ancora che atleti e per me ormai sono una seconda famiglia.

Il nostro campionato è finito ormai da quasi venti giorni, ma li sento quotidianamente.

Mi mancano molto”.

L’ultima stagione è stata durissima.

Quali insegnamenti vi ha lasciato in dote?

“Molte cose, sia nel bene che nel male.

Nel male, che tante volte noi addetti ai lavori dovremmo fare mea culpa ed ammettere prontamente i nostri errori.

Purtroppo noi ci abbiamo messo troppo ad intervenire ed alla fine siamo stati puniti.

Nel bene, che ho conosciuto un gruppo di ragazzi eccezionali, ormai è come se fossero tutti miei figli.

Al termine dell’ultima partita, quando abbiamo saputo che per noi non erano arrivati risultati favorevoli per centrare il play-out, ho visto piangere ragazzi di trent’anni.

Questo mi ha legato ancora di più a loro”.

Il raggiungimento della salvezza avrebbe avuto un sapore speciale…

“Volevamo dedicarla a tutti i costi a Manuel Flore.

Ogni domenica entravamo in campo con la sua foto.

Purtroppo non siamo riusciti a realizzare questo desiderio, vorrà dire che gli dedicheremo il prossimo campionato.

A Manuel dico che noi lo aspettiamo a braccia aperte e fino a quando non potrà giocare sarà al mio fianco come vice o con la mansione che lui preferisce.

Lui è uno di noi”.

A settembre andrà in scena la decima edizione del Memorial “Mauro Porcelli”, una kermesse a cui tieni moltissimo e che quest’anno tornerà a contare sulla collaborazione con la nostra redazione.

Puoi darci qualche ragguaglio?

“Abbiamo deciso di anticipare il periodo di svolgimento e di farla ad inizio campionato con la categoria Allievi Elite.

Lo scorso anno c’è mancata molto la collaborazione con Sport in Oro, è davvero mancata l’atmosfera che si respirava nelle stagioni precedenti.

Dalla prossima tornerà questo splendido connubio che dura fin dalla prima edizione e ne siamo molto orgogliosi”.