Ottavia, il pensiero del Presidente Braconi: “I play-out? Dobbiamo crederci tutti insieme. Ecco le finalità dell’accordo con Montespaccato, Casalotti e Vis Aurelia”

Ottavia, il pensiero del Presidente Braconi: “I play-out? Dobbiamo crederci tutti insieme. Ecco le finalità dell’accordo con Montespaccato, Casalotti e Vis Aurelia”

Reduce da un girone d’andata contraddistinto da mille difficoltà, l’Ottavia sta cercando fare quadrato e di ricompattarsi in vista della ripresa di un campionato che costringerà gli uomini di Pino Porcelli a recuperare anche le gare con Città di Cerveteri, Astrea e Boreale Don Orione, prima che il suo calendario si ri-allinei definitivamente.

Gli otto punti racimolati nelle quattordici gare disputate non consentono sonni tranquilli, anche se il margine per recuperare c’è ancora.

Nei prossimi mesi servirà però ben altro rendimento per risalire la china e centrare almeno un piazzamento nella griglia play-out.

Ad analizzare il momento generale del club, ecco la voce pacata ma ferma di patron Andrea Braconi, che approfondisce i termini del recente protocollo d’intesa con Montespaccato, Casalotti e Vis Aurelia.

 

Presidente, siete stati inseriti nel girone più rognoso dei tre.

Basta questo ad illustrare le difficoltà dell’Ottavia o c’è dell’altro?

“Il nostro è un girone certamente molto impegnativo, ma sicuramente c’è anche altro.

Ad un certo punto, ci siamo resi conto che al nostro organico probabilmente mancava una classe d’età intermedia.

Mi spiego meglio: in squadra avevamo giocatori quotati ed un po’ avanti con l’età, ma alle loro spalle c’erano degli under e mancava chi metteva loro pressione ed aumentava la competizione per il posto.

Secondo me, questo fattore ha generato una forma di rilassatezza ed i giocatori non sono riusciti a rendere al 100% delle loro possibilità.

Ora sono arrivati nuovi giocatori e speriamo di risalire la china e centrare l’accesso ai play-out, anche se sarà complicatissimo”.

Avevate messo in preventivo ad inizio stagione di incontrare tutte queste avversità?

“No, ma ci può stare.

Purtroppo abbiamo dovuto fare i conti anche con il serio infortunio occorso a Casella ed ai tanti guai muscolari capitati ad altri ragazzi.

Purtroppo sono cose che nel calcio possono accadere e non puoi fare altro che accettarlo”.

Come si esce da un momento delicato come questo?

“Per quanto mi riguarda, la ricetta è sempre stessa: servono tranquillità ed armonia.

In casi come questo, non bisogna farsi prendere da crisi isteriche, ma occorre fare quadrato e parlarsi, quando c’è qualcosa da dirsi.

Se tra i professionisti il gruppo incide per il 10%, in un campionato come quello di Eccellenza questo fattore raggiunge almeno il 20% e può compensare anche dei deficit di organico”.

Con mister Porcelli il confronto è quotidiano.

Da parte dei giocatori che risposte state avendo in questi giorni di sosta forzata?

Ci credono ancora?

“I ragazzi sono i primi ad essere dispiaciuti dell’attuale classifica, perché in campo ci vanno loro.

Se stagione si rivela fallimentare, le colpe vanno condivise e dunque una parte di esse è anche loro.

Sono loro stessi i primi a voler dimostrare di non valere il penultimo posto, in loro vedo voglia di riscattarsi.

Purtroppo in alcuni casi non siamo stati neppure troppo fortunati, se ripenso alle reti incassate negli ultimi minuti ed alle occasioni che non siamo riusciti a concretizzare in alcune partite.

Io credo che essere penultimi derivi sempre da una concomitanza di fattori”.

Presidente, il covid ha dato una spallata enorme ai già delicati equilibri dello sport dilettantistico.

Quali strade si dovranno seguire in futuro per ricostruire e, possibilmente, migliorare il nostro mondo?

“Penso che dobbiamo usare questo tsunami che da due anni a questa parte ha travolto tutti noi per ripartire meglio ed in un modo possibilmente più solido ed attuale.

Secondo me, dobbiamo lavorare più intensamente sui settori giovanili ed il Campionato di Eccellenza deve diventare meno impegnativo sotto il profilo economico di quanto sia stato fino adesso.

A mio giudizio, le risorse andrebbero destinate al miglioramento delle strutture di una società, piuttosto che all’estemporaneità di una singola stagione.

Secondo me, così come ci stiamo muovendo adesso, non si piantano radici stabili.

Spero che in futuro si possano unire sempre più frequentemente le forze per garantire maggiore solidità al calcio dilettantistico”.

Non a caso, tre mesi fa unitamente ai presidenti di Montespaccato, Casalotti e Vis Aurelia, l’Ottavia ha dato vita ad un’innovativa collaborazione tra le quattro realtà calcistiche preminenti del quadrante nord della Capitale.

È già stato raggiunto qualche risultato?

Quali sono i vostri prossimi obiettivi?

“A breve presenteremo un progetto per un calcio inclusivo, riservato a ragazzi ed adulti con disabilità fisiche.

Lo scopo di questa intesa è valorizzare le radici sportive e sociali dei nostri club.

Ci siamo chiamati “Il calcio di quartiere” proprio per contrapporci a quei modelli puramente affaristici che perseguono altre realtà.

Nella sua fase iniziale, questo apparentamento nasce per valorizzare le nostre rispettive realtà in un quadrante dove siamo un riferimento per migliaia di ragazzi.

In futuro poi forse potrà nascere qualcosa che riguardi la sfera meramente sportiva.

Per ora lanceremo progetti, abbiamo già messo in contatto i rispettivi responsabili delle nostre scuole calcio per approfondire con i ragazzi temi importantissimi come la parità di genere e l’inclusione.

Favoriremo corsi aperti alle famiglie e creeremo un contatto con la categoria arbitrale, composta da ragazzi che non meritano in alcun modo di essere oltraggiati nella maniera inaccettabile che ancora oggi troppo spesso si vede fare sulle tribune di alcuni impianti.

È il momento di fare tutti insieme un passo in avanti”.

Qual è il personale obiettivo del Presidente Andrea Braconi per questo 2022 appena iniziato?

“Non sono un uomo scaramantico, per lo meno non lo sono in maniera ottusa.

Per il momento mi auguro di vedere una mia squadra di settore giovanile approdare alle finali (sorride)…”.