Ottavia, De Lieto diventa ds professionista: “Dobbiamo salvarci. Se poi sarà possibile, sogneremo…”

Ottavia, De Lieto diventa ds professionista: “Dobbiamo salvarci. Se poi sarà possibile, sogneremo…”

Per Emanuele De Lieto, apprezzatissimo direttore sportivo dell’Ottavia, quello attuale è davvero un periodo felice.

La prima squadra viaggia con il vento in poppa da sei giornate a questa parte e, di recente, per lui è arrivata anche la meritata soddisfazione di essere inserito nei ranghi dei direttori sportivi professionisti grazie al superamento dello specifico esame sostenuto a Coverciano dopo circa tre mesi di lezioni.

La gioia per un traguardo così importante trova dunque il suo incastro naturale tra le naturali soddisfazioni che provengono dal rendimento esemplare della squadra allenata da Pino Porcelli.

Quale miglior momento per strappare qualche riflessione al ds dei romani?

 

Emanuele, mi viene spontaneo cominciare dalle congratulazioni.

“Sono davvero contento di aver raggiunto questo traguardo.

La comunicazione da parte della FIGC è giunta poche settimane fa.

Diventare direttore sportivo professionista era una meta cui ambivo da tempo e sono contento di averla raggiunta.

Da qualche tempo sono stati modificati i requisiti per partecipare al corso: adesso è possibile farlo anche per meriti culturali.

Prima la laurea era una componente secondaria rispetto ai trascorsi calcistici, mentre adesso all’istruzione è stato attribuito un peso diverso”.

emanuele de lieto

Riferendoci al calcio giocato, anche la tua squadra sta attraversando un momento straordinario.

Sei vittorie consecutive non si conquistano certo per caso.

Come siete riusciti a centrarle?

“L’elemento fondamentale è stato l’equilibrio.

Quando si vive un percorso come il nostro bisogna mantenere la lucidità, sia nel bene che nel male.

Ora le cose stanno andando bene, ma non dimentico che ad inizio dicembre eravamo ultimi in classifica e la nostra barca rischiava pericolosamente di inclinarsi e andare a picco”.

Pino Porcelli e Emanuele De Lieto dell'Ottavia
Pino Porcelli e Emanuele De Lieto dell’Ottavia

Come ne siete usciti?

“Lavorando sui caratteri dei singoli calciatori e su quello del mister, cercando prima le criticità e poi le dovute soluzioni.

Abbiamo mantenuto ben saldo l’equilibrio e ne siamo venuti fuori.

Adesso stiamo adottando lo stesso sistema, perchè esaltarsi sarebbe controproducente e rischieremmo di sprofondare nella situazione precedente”.

Raggiungendo la vetta della classifica dei bomber, Rocchi si è guadagnato la ribalta nel corso della settimana.

Per voi è un valore aggiunto…

“Nicolò sta facendo benissimo, ma il discorso va esteso a tutta la rosa.

Anche ai compagni che giocano di meno.

Lui mette a frutto il lavoro di ogni singolo componente del gruppo.

Rocchi non sarà mai Van Basten anche nella partita in cui gli capita di segnare tre gol ed allo stesso modo non dovrà essere considerato un brocco se non la mette dentro per un paio di partite.

Un centravanti vive anche delle possibilità che gli derivano dalla squadra.

Per questo dico che ci vuole equilibrio nelle disamine”.

rocchi ottavia

I numeri del reparto difensivo sono ugualmente ragguardevoli.

Placidi non subisce reti da oltre trecento minuti e complessivamente ne avete incassati appena tre nelle ultime otto uscite.

“Sarò banale, ma i meriti vanno ripartiti tra tutti i reparti.

Quando le linee sono strette e compatte tra di loro, per gli avversari è più difficile costruire occasioni.

Se si lavora in modo sinergico, difesa e portiere ne beneficiano e possono ottimizzare al meglio il loro compito

La mia principale soddisfazione risiede in quel lavoro settimanale che occorre a far capire l’importanza della cosiddetta “squadra invisibile”.

Ogni singolo componente ha dei meriti quando le cose funzionano”.

Questo campionato così equilibrato vi induce a fare riflessioni diverse da quelle iniziali o l’obiettivo resta sempre quello?

“L’obiettivo resta sempre lo stesso e vi spiego anche il perchè.

Dopo due anni all’insegna dei successi, la squadra ed il mister praticamente non sapevano cosa volesse dire attraversare una fase negativa.

Alla decima giornata ci siamo ritrovati all’ultimo posto ed abbiamo ben compreso cosa implichi una situazione del genere: direttore sportivo e tecnico diventano degli incapaci, la rosa costruita non è più all’altezza e via discorrendo.

Esser venuti a capo di una fase del genere rappresenta già un grande obiettivo nella crescita della nostra realtà, ma ci invita anche alla cautela.

Dobbiamo allontanarci il più possibile dall’eventualità di finire in una zona pericolosa della classifica.

Non siamo troppo distanti dalla salvezza e noi a quella dobbiamo mirare.

Se poi le circostanze ci permetteranno di sognare, proveremo a farlo…”.

Andrea Braconi Presidente Ottavia
Andrea Braconi Presidente Ottavia

Domenica andrete a Pomezia per affrontare una squadra ferita dopo la sconfitta di domenica scorsa ed alla quale sono legati i ricordi del vostro memorabile esordio in categoria nel settembre scorso.

Che tipo di gara ti aspetti?

“Sarà una partita difficilissima.

Avrei preferito affrontare il Pomezia in condizioni normali e non dopo una sconfitta come quella contro la Pro Calcio Tor Sapienza.

In questi casi l’avversario ci mette sempre un quid in più sotto il profilo caratteriale e, se l’avversario in questione è la squadra che, per qualità dei singoli e per organizzazione, è la favorita del campionato, allora le difficoltà diventano maggiori.

Mi aspetto una gara molto complessa, ma noi andremo a giocarcela secondo i nostri principi, con rispetto e magari un pizzico di prudenza, ma cercando di ottenere un risultato positivo.

In questo momento l’Ottavia è una squadra consapevole della propria forza”.

 

 

 

 

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