OSTIAMARE, MOLFESI: SONO FELICE DI IMPARARE DA GRANDI CALCIATORI

OSTIAMARE, MOLFESI: SONO FELICE DI IMPARARE DA GRANDI CALCIATORI

Alessio Molfesi, attaccante esterno del 1995, 18 anni da compiere il prossimo settembre ma già due campionati tra Eccellenza e Serie D, sempre all’Ostiamare, in questa breve intervista cerchiamo di capire come lui, che di fatto è il più piccolo “dodicesimo uomo” della squadra di Paolo Caputo, come si sente un ragazzo all’interno di uno spogliatoio composto da tanti calciatori esperti tra cui spiccano capitan Alfonsi ed Adriano D’Astolfo, con trascorsi anche nel professionismo.

A cura di Giovanni Crocè

Alessio Molfesi, esterno d'attacco classe 1995 dell'Ostiamare (a sinistra nella foto) con il portiere dei lidensi Davide Barrago e al centro, Sergio Pellissier (Chievo)
Alessio Molfesi, esterno d’attacco classe 1995 dell’Ostiamare (a sinistra nella foto) con il portiere dei lidensi Davide Barrago e al centro, Sergio Pellissier (Chievo)

 

Alessio, sono due stagioni che pian piano sei il primo cambio per l’attacco in due diversi campionati. Riesci a imparare da questo ruolo?

Certo che si, anche se va detto che a tutti piacerebbe essere sempre in campo ma io so stare al mio posto perchè essere in Serie D mi aiuta comunque a crescere guardando chi è al mio posto nel ruolo come Alfonsi, Macciocca, Buscia. L’anno scorso ero la riserva naturale di Gianluca Metta come esterno d’attacco e quest’anno ho fatto 5 presenze in campionato ma va benissimo così. Resterò sempre grato a mister Caputo dell’opportunità concessami.

Come è riuscito a cogliere le tue qualità già due stagioni fa?

l’Ostiamare era in Eccellenza come ricorderete e io avevo 15 anni e mezzo, giocavo negli Allievi Elite Fascia B, ma era maggio e fui aggregato ai classe 1994, io che sono del ’95, per rimpolpare l’attacco in un torneo amichevole dove tutti erano appunto più grandi di me. Evidentemente feci bene, perchè seppi che mister Caputo non solo era a vedere l’amichevole ma fu felice di come avevo giocato e disse alla dirigenza che dall’anno dopo sarei passato direttamente alla prima squadra saltando gli Allievi Elite che infatti con mister Bellini l’anno scorso non ho fatto.

Ma il tuo ruolo? Punta esterna o ala?

Preferisco fare assist che gol, questo sicuro, un po alla Cassano, e credo di essere più una punta di movimento, ma date le circostanze pur di giocare magari potrei fare a volte anche il terzino, chi lo sa….

Ti manca il ritmo partita? Un po’ si ma sappiamo tutti che il gioco vale la candela, se sono stato richiesto in prima squadra devo rispettare il mio ruolo, e ogni tanto vado a dare una mano alla nostra Juniores Nazionale cercando di vieverle sempre come le partite più belle del mondo perchè fare 90 minuti è sempre una cosa fantastica. Ma anche giocare in Serie D, dunque per il momento prendo ciò che viene cercando di migliorare la situazione.

Tu sei tifosissimo laziale, hai qualcuno che ti ispira nel mondo del cacio e vorresti conoscere?

Dico la verità, è Mario Balotelli, anche perchè è un attaccante estroso come piace a me, e davvero sono convinto sia un bravo ragazzo che ha un talento pari alla sua follia

Nello spogliatoio ti fanno pesare il fatto di essere tra i più piccoli, non so, mostri sacri come Maurizio Alfonsi?

Hai detto una cosa che pensavo anche io fermamente. E invece no, anche perchè all’Ostiamare a parte qualche rimbrotto normalissimo che credo riceverei anche se ne avessi 5-6 di più, mi trattano come tutti gli altri. Tutti sanno scherzare e ricevere scherzi da tutti perchè siamo un gruppo unito e anzi, c’è più casino in uno spogliatoio delle giovanili ve lo garatisco.

Il compagno da cui prendi esempi?

Alfonsi e D’Astolfo su tutti, per la loro leadership e per il modo splendido in cui trattano il pallone, ma anche i giovani ovviamente sono fantastici. Tra questi mi preme stare vicino a Carosini, il nostro terzino del 1993 che ora è infortunato e che è stato tra i primi che ho conosciuto in prima squadra quando abbiamo vinto l’Eccellenza.

Difficile essere studente e calciatore alla tua età…

Difficile sì, ma non più di tanto, se si fa la scelta precisa che si vuole vivere di calcio e restare nel calcio ad ogni costo basta essere discreti a scuola e sapersi organizzare e io ci provo.

Se tu non riuscissi a giocare a buoni livelli cosa vorresti fare nella vita?

Senza dubbio il fisioterapista, infatti credo di essere tra i pochi che ti dicono già da ora che senza dubbio io mi iscriverò all’università per fare fisioterapia perchè già Paolo Valerio, il nostro ex giocatore e anche Meacci (ex Sassuolo e Tor di Quinto classe 1991, professione centrocampista offensivo) tuttora studia e gioca con noi. Dunque la funzione dell’esempio è forte. E io guardo tutti, anche in questo caso.

Vista da fuori anche se non giochi tanto per la Juniores Nazionale ma ne hai fatto parte, come mai un’annata così altalenante per i tuoi coetanei?

Perchè credo che al primo anno in categoria qualcosina abbiamo pagato, parlando di Juniores Nazionale e non Elite, e soprattutto perchè qualche partita di troppo è andata storta, nulla di più ma tra Lupi, Palazzini, Pea, se guardassi solo a chi compone la rosa saremmo sicuramente da playoff ma ripeto, l’adattamento e la fortuna non sono mai fattori secondari

Felice di come state andando in serie D?

Certo, anche perchè abbiamo dimostrato che siamo forti e compatti e che non era mister Caputo il problema, soprattutto siamo felici di essercene accorti. Non capita tutti i giorni di poter riprovare a giocare dopo poco con lo stesso mister. Esonerato, praticamente non ha avuto il tempo di andarsene. Per fortuna, dico ora, perchè abbiamo avuto modo di guardarci dentro e ripartire da zero. E adesso ci prepariamo alla sfida col San Basilio Palestrina. La storia recente dice che con noi le grandi all’Anco Marzio faticano sempre tantissimo, basta vedere la vittoria sulla Torres.

Grazie a te Alessio e buon campionato!

Grazie a te e  tutta la redazione di sportinoro!