Ostiamare, la carica del ds Mattiuzzo: “Finché lo dice la matematica, i campionati sono aperti. Di Paolo? Chi non vorrebbe avere un Presidente come lui?”

Ostiamare, la carica del ds Mattiuzzo: “Finché lo dice la matematica, i campionati sono aperti. Di Paolo? Chi non vorrebbe avere un Presidente come lui?”

Dopo la sosta natalizia e le ulteriori due settimane di stop forzato, l’Ostiamare si accinge a tornare in campo per la diciassettesima ed ultima giornata di andata del Girone G di Serie D.

Per i biancoviola di Aldo Gardini il break è arrivato forse nel periodo meno auspicabile, dal momento che i lidensi erano arrivati alla sosta natalizia forti di quattro corroboranti successi consecutivi che avevano riportato la squadra alle soglie della zona-play off, cancellando le difficoltà d’inizio stagione.

Questi giorni di astinenza sono risultati comunque utili a perfezionare i meccanismi tattici, inserendo due pezzi da novanta come Marcheggiani e Tirelli, fortemente voluti e portati all’Anco Marzio da patron Roberto Di Paolo.

Alla vigilia della prima uscita ufficiale del 2022 è comunque utile fare il punto della situazione con il direttore sportivo Stefano Mattiuzzo, recentemente insignito dall’Adicosp come miglior ds della stagione passata e più che mai carico per la ripresa del torneo.

 

Direttore, che tipo di lavoro avete improntato nelle ultime due settimane?

“Fortunatamente siamo riusciti quasi sempre ad allenarci.

Nello specifico mister ha elaborato un programma di lavoro funzionale dopo una sosta di circa un mese ed a mio giudizio è stato bravo a modulare le problematiche quotidiane con un importante lavoro tecnico-tattico.

Dispiace esserci dovuti fermare così a lungo, perché stavamo andando bene.

Ora non vediamo l’ora di riprendere, nella speranza di proseguire il percorso che avevamo intrapreso”.

Dalla sconfitta casalinga con il Gladiator, nella squadra è come scoccata una scintilla…

“In realtà noi in trasferta abbiamo sempre fatto risultato e viaggiamo su una media-punti che vale i primi posti.

Purtroppo in casa troviamo qualche difficoltà in più, vuoi perché le nostre avversarie tendono a chiudersi, vuoi perché il nostro campo non ci aiuta ad esprimere appieno il nostro potenziale.

In alcuni casi, però, siamo stati un po’ troppo spavaldi e spregiudicati e questo atteggiamento lo abbiamo pagato caro.

Direi che a cambiare la tendenza iniziale non è servito un singolo episodio, ma una serie di piccoli dettagli”.

La vostra è una squadra totalmente rinnovata rispetto alla passata stagione ed era inevitabile che servisse tempo per amalgamarla.

Qual è stato il passaggio più complesso di questo percorso?

“Ripartire con una squadra che adesso ha solo due calciatori dalla precedente stagione (Lazzeri ed Ippoliti, ndr) non era facile.

A questo bisogna aggiungere anche il nuovo staff tecnico.

Chiaramente quando cominci un lavoro, alcune difficoltà puoi metterle in conto, altre invece non puoi prevederle.

Serviva del tempo, ma io sono dell’opinione che, se viene svolto con la dovuta attenzione, alla fine il lavoro paga sempre”.

C’è stato un momento in cui sembrava che poteste arrivare alla separazione con mister Gardini, ma la società ha fatto quadrato intorno al tecnico e la fiducia è stata ripagata.

Quando si dice: “Avere una società forte alle spalle”…

“Per me le decisioni vanno prese in funzione di tanti aspetti.

Nel calcio si fa presto a cambiare il tecnico, è sempre la soluzione più semplice.

Se però una società vede che il lavoro viene svolto in un certo modo e che c’è coesione, perché dovrebbe mandare via l’allenatore?

Io penso che i momenti vadano sempre analizzati nel complesso.

È naturale che ci vogliano sempre i risultati, però a volte basta anche un episodio per invertire la rotta”.

Gli ingaggi di due calciatori del livello di Marcheggiani e Tirelli hanno fatto rumore nel nostro ambiente.

Puoi raccontarci come si è sviluppata la trattativa per portarli ad Ostia?

“È stata trattativa difficile e lunga.

C’è stato momento in cui sembrava chiusa ed un altro in cui invece sembrava che restassero a Rieti.

All’improvviso, però, si è riaperta e nel giro di due giorni siamo riusciti a definirla.

Crediamo, anzi siamo convinti di aver preso due ottimi ragazzi che si sono inseriti bene nello spogliatoio e spero possano essere d’aiuto per migliorare ulteriormente i nostri risultati”.

A breve si aprirà una finestra supplementare di mercato.

Dobbiamo attenderci qualche altro colpaccio dall’Ostiamare?

“Sul mercato siamo sempre vigili e, se dovesse esserci la necessità di farlo, interverremo.

Credo però che fondamentalmente il gruppo rimarrà quello attuale con qualche eventuale integrazione a livello di under”.

Il Giugliano è ormai troppo distante o c’è ancora margine per tentare di avvicinarlo?

“Nella passata stagione io ho perso un campionato dopo aver avuto undici punti di vantaggio sulla seconda, quindi oggi dico che, finché la matematica non ci dice il contrario, dobbiamo continuare a crederci.

A mio avviso, con un intero girone da giocare ogni discorso è aperto”.

Roberto ed Alessandro Di Paolo hanno sempre fatto intendere a chiare note che per loro questo club rappresenta un pezzo di cuore.

Ostia deve tenersi stretta una proprietà del genere…

“Al giorno d’oggi non si trovano così facilmente due imprenditori seri ed affezionati ad un club.

Secondo me, già il loro amore per questa città e per questo club e la loro serietà rappresentano caratteristiche sufficienti a far capire quanto siamo fortunati.

Quale società non vorrebbe avere uno come Roberto Di Paolo e suo figlio al timone?”.

Quale sarà l’obiettivo nel breve e nel medio periodo?

“Secondo me squadra almeno i play off deve assolutamente conquistarli, poi tutto quel che verrà in in più sarà ben accolto.

Sono uno a cui piace vincere, quindi dobbiamo arrivare più in alto possibile.

Adesso che abbiamo finito di pagare lo scotto d’inizio campionato, abbiamo le carte in regola per fare un campionato importante”.

Dal match di Formia che prestazione ti aspetti dai ragazzi?

“Mi aspetto una partita sulla falsariga del percorso fatto finora in trasferta.

Fin qui abbiamo perso soltanto una gara a Giugliano, dove non abbiamo offerto una grande prova, ma è pur vero che la rete decisiva l’abbiamo subita a sette minuti dal termine e con un uomo in meno.

Mi auguro che anche domenica dia tutto quel che ha in termini di impegno e di attaccamento alla maglia, componenti che peraltro non sono mai mancate e mai devono venir meno”.