Montespaccato, piani e speranze del Presidente Monnanni: “Presto rifaremo campo e tribuna, abbiamo chiesto di giocare ancora nel Girone E”

Montespaccato, piani e speranze del Presidente Monnanni: “Presto rifaremo campo e tribuna, abbiamo chiesto di giocare ancora nel Girone E”

A cura di Andrea Dirix

Determinato, instancabile e sempre alla ricerca di nuovi obiettivi.

Mille sfumature di un uomo che è entrato in punta di piedi nella grande famiglia del calcio dilettante laziale solo una manciata di anni fa e che attraverso decine di iniziative del tutto nuove ed originali per il nostro ambiente è meritatamente diventato una delle voci più ascoltate del nostro movimento.

Massimiliano Monnanni si gode i primi giorni di ritiro del suo Montespaccato, pronto ad affrontare la seconda stagione consecutiva in Serie D dopo la brillante salvezza conquistata nell’anno del ritorno nella massima categoria dilettantistica.

I romani, che dopo la separazione con Fabrizio Ferazzoli hanno dato il la ad una nuova fase del loro percorso tecnico affidando la panchina della prima squadra a Mauro Mucciarelli, ripartiranno dai medesimi principi costitutivi e da quei valori che da anni rappresentano la stella polare per il club di via Stefano Vaj.

 

Anno (sportivo) nuovo, vita nuova. Da quali presupposti riparte il Montespaccato, Presidente?

Riparte, come sempre, da una sana politica di programmazione.
Un programma che, come sapete, deve tenere conto di un procedimento di sequestro e di confisca dell’impianto e della Società che è indipendente dal processo penale che ha già prodotto una sentenza di condanna di primo grado e che si avvia verso il secondo grado di giudizio.

Nel momento in cui verrà emessa la sentenza di confisca definitiva (probabilmente entro il mese di settembre del 2022, ndr) terminerà la situazione transitoria in cui ci troviamo e che ci impone di osservare dei criteri particolari. A quel punto, potremo fare ragionamenti diversi.

Ci stiamo preparando in vista di questa situazione e dunque stiamo gradualmente rinnovando i quadri tecnici e dirigenziali, inserendo profili che già facevano parte del programma e che nel corso del tempo hanno maturato le opportune competenze.
Ecco perché abbiamo ritenuto di definire questa nuova fase del nostro percorso “Montespaccato 2.0”.
L’orientamento è andare a considerare nella costruzione del club i ragazzi che hanno fatto il loro percorso con noi.
Vogliamo essere tra i primi ad inserire gradualmente ma con costanza nel nostro organico professionalità cresciute all’interno della nostra società”.

 

L’altro aspetto da prendere in considerazione è legato al completamento del campo e della struttura.

Entro il 31 agosto verranno rese note le graduatorie di “Sport & Periferie” e, se come speriamo, saremo ammessi al finanziamento, nell’arco della stagione abbiamo l’obiettivo del rifacimento del campo e della tribuna, godendo così di un impianto completamente nuovo ed all’avanguardia rispetto ai canoni abituali”.

 

La scorsa stagione regalava il brivido della novità legata al ritorno in categoria dopo quarant’anni, ma era anche intessuta da un’umanissima ansia dettata dagli sviluppi della pandemia. Adesso qual è lo stato d’animo predominante?

E’ uno stato d’animo fatto di tranquillità e di una certa consapevolezza.
Tutti i ragazzi hanno acquisito una maggiore dimistichezza con il Campionato di Serie D e nello stesso tempo, grazie alle scelte tecniche di mister Mauro Mucciarelli, anche quest’anno andiamo costituendo una delle squadre più giovani della categoria, dopo che nella passata stagione fummo secondi alle spalle del solo Trastevere con un’età media di poco più di ventitré anni.

Badate bene che noi puntiamo sugli under per una politica voluta e non per vincere dei premi. Quest’anno l’età media della nostra rosa si abbasserà ulteriormente anche alla luce dei recenti innesti.

Altro elemento da tenere in debita considerazione è l’attenzione sempre forte alle nostre radici: Rossi, per esempio, è stato otto anni qui a Montespaccato e nel momento in cui si è concretizzata l’opportunità di tornare si è emozionato moltissimo nel rivedere il campo e gli spogliatoi radicalmente rinnovati rispetto a quei tempi”.

 

Pochi giorni fa la notizia della scomparsa di Alessandro Cordelli ha suscitato unanime sentimento di commozione nel nostro ambiente.

Pochi hanno sottolineato come Alessandro Cordelli avesse cominciato la sua carriera agonistica proprio qui a Montespaccato e giovedì prossimo saremo presenti a rendergli l’estremo saluto.

Ad Alessandro intitoleremo lo spogliatoio del Montespaccato, in modo che la sua memoria in questo club resti viva per sempre”.

 

 

Tornando alla costruzione della rosa che affronterà la stagione 2021/22, dal mercato è arrivato subito un colpaccio come Samuele Maurizi ed a stretto giro sono stati definiti anche gli arrivi di tre giovani di grande qualità come James Gazzara, Fabio Rossi e Julian Pietrangeli. Cosa vi ha convinto a puntare su questi profili?

Per quanto riguarda Maurizi, molti hanno visto in questa scelta un suo ridimensionamento, ma Samuele, che aveva già conosciuto il Programma “Talento & Tenacia” ai tempi di Genazzano, ha fatto una scelta legata ad una sua valutazione personale e noi ne siamo particolarmente felici perché testimonia il forte legame che si instaura tra i ragazzi e l’Asilo.

Gazzara, Rossi e Pietrangeli, invece, sono stati fortemente voluti dallo staff, che ha compiuto attente valutazioni relative alle loro doti tecniche ed all’impatto che avrebbero avuto all’interno del gruppo squadra e nel modulo di gioco che ha intenzione di attuare il mister.

Dal mio punto di vista, io mi sono come sempre limitato ad operare un’analisi di coordinamento sulle qualità umane dei ragazzi, anche in termini di rispondenza al programma, valutando anche le loro aspettative future.

Rossi, come detto, è un caso particolare, legato al “ricongiungimento” con il club che lo ha visto muovere i primi passi. Pietrangeli e Gazzara, oltre a volere inseguire un sogno sportivo, non trascurano un percorso di professionalizzazione”.

 

Al netto degli addii di Gambale e Di Nezza e della promozione ad altro incarico di Sismondi, il gruppo storico è rimasto inalterato. È anche questa la forza del Montespaccato?

Da Mastrosanti, che è alla sesta stagione con noi, a Tabascio, che è reduce da infortunio ma continuerà ad essere un elemento importante per la squadra, passando per i vari Tassi, Nanci, Tataranno e Calì, tutti hanno iniziato il loro percorso con noi e lo proseguiranno.

Oltre ai veterani, mi piace poi spendere due parole su giovani atleti come Putti, Petricca e Proietto, ragazzi selezionati da mister Fabrizio Ferazzoli cui va sempre reso merito: pur essendo con noi da una sola stagione, hanno dato tantissimo sia sotto il profilo tecnico che sotto quello umano.
Tutti loro costituiscono quel collettivo che ha dei valori forti e che per noi sarà il vero valore aggiunto, la nostra marcia in più”.

 

Il legame con il quartiere è molto profondo. Immagino nasca anche da qui la riproposizione dell’antico stemma…

Era una volontà annunciata. Nel momento in cui si fosse conclusa la procedura di confisca, avremmo fatto riassumere al club la sua vecchia denominazione.
Nel frattempo, abbiamo deciso di riprendere il logo, è un messaggio importante per la nostra gente.
Tra il 10 ed 12 settembre replicheremo l’iniziativa dello scorso giugno, presentando anche la squadra ai nostri tifosi nel corso dell’evento, a meno che il calendario della Coppa Italia non sia di ostacolo, altrimenti procederemo con altre soluzioni”.

 

Nella passata stagione siete stati inseriti nel Girone E, facendo un’ottima figura al cospetto di avversarie di grande blasone e tradizione.
Chiederete di essere collocati di nuovo nel gruppo che ospita formazioni toscane ed umbre o magari confidate in qualcosa di diverso?

Abbiamo già chiesto alla Lega nazionale Dilettanti di essere inseriti nel medesimo raggruppamento per un oggettivo principio geografico, dal momento che, dopo Flaminia, Monterotondo e Rieti, siamo la società più a nord tra le laziali iscritte alla Serie D.
Nella passata stagione ho particolarmente apprezzato la condivisione di alcuni valori con le realtà toscane ed umbre ed un modo di vivere il calcio, fatto anche di fair play, più affine al nostro.
Io credo che il Girone E sia più tecnico di altri, in cui a volte prevalgono anche certe furberie non in linea con la nostra visione del calcio”.

 

Tra le grandi novità della prossima stagione anche la creazione di una sezione di calcio femminile.
Un passo fortemente voluto ed in linea con i principi di inclusione che determinano la vita della società…

In molti lo chiedevano ed io rispondevo che avrebbe avuto un senso solo nel caso in cui non fosse stata una realtà artificiosa, un’operazione di marketing per intenderci.
Quest’anno abbiamo registrato crescente interesse da parte del territorio circostante e quindi ci siamo attivati per creare una squadra femminile.
A suggello di questo approdo, come presidente onoraria abbiamo individuato una donna dal grande carisma come Gabriella Carnieri Moscatelli, fondatrice e presidente di Telefono Rosa con cui da tempo siamo in costante contatto per ogni genere di iniziativa volta alla tutela dell’identità di genere”.

 

Alcuni giorni fa ha fatto rumore il grido d’allarme di Franco Frattini relativo a nuovi ingressi delle mafie nel mondo dello sport dilettantistico.
Un fenomeno perverso e da combattere in maniera decisa. Come si può venirne a capo?

Parliamo di una persona che può intervenire sul tema a ragion veduta, dal momento che ha ricoperto incarichi di preminente importanza sia a livello nazionale che internazionale, oltre ad essere attualmente numero uno della Social Integrity Global Alliance e Presidente del Collegio di Garanzia del Coni.
Al suo allarme io non posso che associarmi, considerando che anche dopo gli effetti della pandemia, che ha generato infinite difficoltà alle realtà sane, abbiamo assistito a situazioni dubbie.
Io credo sia d’obbligo tutelare chi porta avanti la propria attività con serietà e fatica, ossia la maggioranza dei club, trovando soluzioni alla carenza di reddito.
Gli aiuti a volte sono stati insufficienti anche perché le stesse società non avevano strutture per accedere ai fondi.
Ora queste difficoltà sembrano essersi acuite ed è necessario trovare soluzioni opportune”.

 

Presidente, di progetti ne ha realizzati tanti ed altri ancora sono in cantiere. Tra questi c’è anche il Montespaccato in Serie C?

In questo momento siamo ancora in una fase di transizione ed un simile approdo non rientra nella programmazione dell’Asilo Savoia.
Non è tuttavia escluso che una volta chiusa la fase di amministrazione giudiziaria della società e dell’impianto sia possibile programmare il salto nel professionismo individuando soluzioni reali per l’impiantistica e promuovendo l’ingresso di realtà imprenditoriali sane e in linea con i nostri principi”.