A tu per tu con Pino Porcelli: “Innamorato dell’Ottavia, cambierei tante cose nel nostro calcio”

A tu per tu con Pino Porcelli: “Innamorato dell’Ottavia, cambierei tante cose nel nostro calcio”

Tra i personaggi più apprezzati e passionali dell’intero calcio dilettantistico laziale, c’è sicuramente il nome di Pino Porcelli, allenatore di grande successo ed esperienza.

Raggiunto il prestigioso traguardo delle mille panchine, il tecnico non ha alcuna intenzione di fermarsi e continua ad essere l’allenatore dell’Ottavia, ormai diventata la sua seconda famiglia.

Il suo nome è  indissolubilmente legato alla società di via delle Canossiane, che ha condotto per la prima volta nella sua storia in Eccellenza. Da qualche anno, sta provando a ripetersi con l’obiettivo ben chiaro di poter riassaporare l’atmosfera del massimo campionato regionale con i biancazzurri.

Nel complicato girone C di Promozione, ha tuttavia riscontrato qualche problema in più del previsto e il distacco di 12 punti dal Grifone primo in classifica rimane piuttosto considerevole.

Di contro, è da sottolineare il bel cammino in Coppa Italia, con l’Ottavia che è approdata ai quarti di finale, dove mercoledì 14 febbraio affronterà la Sorianese nella partita d’andata.

Nel prossimo turno di campionato, i capitolini riposeranno: ci è sembrato dunque il momento giusto per fare un punto della situazione completo con il mister che, con il suo solito carisma, ci ha offerto parecchi spunti che vanno anche al di là del rettangolo di gioco…

Buongiorno mister, inizierei parlando del cammino in campionato. Nelle ultime partite, avete conquistato diversi punti contro avversarie spigolose. Come sta la squadra? 

“Stiamo affrontando un campionato molto complicato, con grandi squadre nel nostro girone. 

Nell’ultimo turno, per esempio, abbiamo espugnato il Menicocci di Ariccia che è un campo estremamente difficile. 

Io cerco sempre di proporre un calcio propositivo, ma quest’anno abbiamo riscontrato diversi problemi dal punto di vista difensivo. Negli ultimi minuti, abbiamo perso su situazioni di vantaggio, almeno 13 o 14 punti. 

A questo punto del campionato, dispiace aver perso tutti quei punti, considerando anche il calo che sta avendo il Grifone. “

A inizio anno, l’Ottavia era tra le possibili favorite per la vittoria finale. Cosa non è andato secondo te?

“Purtroppo abbiamo avuto diversi problemi, ma al di là di tutto devo dirti che il nostro girone era davvero uno dei più difficili. 

Lo dimostra anche il risultato in Coppa Italia, dove le squadre approdate ai quarti provengono quasi tutte dal girone C o D. 

In questi due raggruppamenti, ci sono almeno sei o sette squadre che potenzialmente lottano per la vittoria, mentre negli altri non più di due o tre. 

Avendolo già vinto in passato, ti assicuro che non è facile arrivare primi in Promozione, dato che tanti fattori devono allinearsi. Perfino il Grifone che sembrava ben lanciato, ha rallentato molto nelle ultime giornate e adesso dovrà ritrovare le giuste motivazioni per mantenere il vertice fino alla fine. 

Mi ricordo che anche nell’ultimo campionato che vinsi, il margine fu estremamente ridotto sulla seconda.”

Si dice spesso che il livello si è abbassato negli ultimi anni. In questa stagione, con i due gironi di Eccellenza si è ritrovata una buona qualità e anche diversi raggruppamenti di Promozione sembrano particolarmente competitivi. Te mister, di che opinione sei? 

“Senza dubbio ridurrei il numero di gironi, due di Eccellenza e due di Promozione, entrambi da venti squadre. 

Stiamo parlando di campionati regionali, non provinciali, quindi il criterio territoriale dovrebbe contare fino a un certo punto. Inoltre, inevitabilmente, con meno squadre partecipanti, il livello si alzerebbe. 

Apro anche una parentesi doverosa e strettamente collegata al fatto di avere meno squadre nei massimi campionati dilettantistici. Sicuramente, alzeremo anche il livello della classe arbitrale, con meno partite da dover coprire. 

Ci viene sempre detto che dobbiamo rispettarli perchè sono pochi, ma questo deriva anche dal fatto che percepiscono retribuzioni insufficienti e devono arbitrare un numero di partite estremamente alto. 

Con meno squadre nelle massime categorie, anche la classe arbitrale ne gioverebbe, venendo magari anche retributivamente parificata ai calciatori da loro stessi arbitrati. Sarebbe bello anche introdurre possibilità premiali legate alle prestazioni. 

Premi per chi arbitra bene e multe per chi arbitra male da parte dell’AIA, esattamente come avviene nel circuito delle società calcistiche.

Tutto il sistema diventerebbe più bello e competitivo e ci sarebbero anche meno polemiche.”

Tornando al campo, considerando il ritardo accumulato in campionato, quale potrebbe essere il vostro prossimo obiettivo? 

“Io sono sempre dell’idea che per provare il salto di categoria servano degli investimenti. 

Ogni squadra ha più o meno una categoria di riferimento dove può stabilizzarsi, ma secondo me è meglio competere bene a un certo livello piuttosto che vivacchiare magari giocando una categoria superiore. 

In tutto questo, l’Ottavia sta migliorando la propria posizione, consolidando il proprio settore giovanile. Quest’anno stiamo facendo bene con la Juniores Elite per esempio. 

Con le persone al posto giusto e i giovani che avranno la possibilità di crescere in casa, i costi si possono ridurre, con ragazzi sempre più bravi provenienti dalle nostre giovanili. 

Sarebbe bello anche introdurre una regola dove tutte le prime squadre devono avere un certo numero di giocatori cresciuti in casa. In questo modo, tutti investirebbero di più sul settore e ci sarebbe anche una cospicua riduzione di spese folli.” 

Da esperto del nostro calcio quale sei, data la freschezza della partita, non posso esimermi dal chiederti se hai visto Terracina-Unipomezia, la finale di Coppa Italia di Eccellenza? 

“Ovviamente l’ho vista ed è stata una bella partita, molto equilibrata.

Chiaramente, a casa e non allo stadio, anche perchè il prezzo del biglietto  era abbastanza improponibile…

Mister, nonostante i tuoi tanti successi, la tua passione è infinita. Come ti vedi in futuro? 

“In qualsiasi ruolo, ma sempre all’Ottavia. Ormai sono innamorato.

A stretto giro, considerando che in campionato siamo in ritardo, ti dico che la Coppa Italia è un obiettivo importante per noi. La Sorianese è un avversario tosto, ma ho fiducia nei miei ragazzi.

Pensiamo partita dopo partita, ma mentirei se non ti dicessi che voglio la finale…

 

Ambizioso, ficcante e incisivo come sempre: questo è Pino Porcelli 

A cura di Francesco Mancini