MARINO, FURIA ESPOSITO: “CONTRO IL FIDENE L’ARBITRO HA INDIRIZZATO LA PARTITA”

MARINO, FURIA ESPOSITO: “CONTRO IL FIDENE L’ARBITRO HA INDIRIZZATO LA PARTITA”

E’ un fiume in piena Antonio Esposito, presidente del Città di Marino, all’indomani di Fidene-Città di Marino (juniores nazionali) di sabato scorso, partita che ha estromesso i campioni d’Italia in carica dalle finali nazionali. Il numero uno marinese, così come aveva fatto nel dopo-gara di Astrea-Città di Marino di serie D, ha preso nuovamente carta e penna e indirizzato una lettera alla Lega Dilettanti e al designatore arbitrale Serena per protestare contro la direzione dell’arbitro Salamone di Sapri che, a detta di Esposito, “ha fatto di tutto per estrometterci dalle finali juniores”. Di seguito il contenuto della missiva. “Ci risiamo. Non bastava la prima squadra, ora la “furia” degli arbitri ha travolto anche la nostra juniores nazionale, bistrattata e umiliata dal signor Salamone di Sapri nella semifinale play-off tra Fidene e Città di Marino, giocata sabato 13 aprile 2013 nell’impianto sportivo “Salaria Sport Village” di Roma. Più che a una partita di calcio è sembrato di assistere a un vero show del fischietto campano, che, scientificamente, ha messo in atto un piano ben definito. Dopo un primo tempo scivolato via senza grossi sussulti, nella ripresa il grande protagonista è stato proprio lui, il signor Salamone, che, nel finale, ha concesso il rigore decisivo che ha così permesso al Fidene di andare avanti nella competizione. Nel caso in questione, parlare di rigore “generoso” è certamente un eufemismo, e mi risulta che il signor Salamone non sia nuovo nel concedere con una certa magnanimità tiri dagli undici metri. Ma oltre al danno, ci mancava anche la beffa. Non pago di ciò ha espulso Cardaci, reo di aver commesso l’inesistente, anche a detta dei calciatori di casa, fallo da rigore e, per proteste, il nostro capitano Raparelli. In nove, e con pochi minuti rimasti a disposizione, per il Città di Marino non c’è stato più nulla da fare e la vittoria è andata al Fidene. Sembrava di rivivere un po’ il film dell’anno scorso: stesso impianto di gioco, stesse sfidanti, stesso risultato a favore dei padroni di casa, sempre grazie a un rigore inesistente concesso nel finale. Tornando però alla direzione del signor Salamone qualcosa in più c’è da dire. Il rigore è stato il frutto di una direzione di gara studiata a tavolino, a tal punto che nemmeno un’equazione matematica sarebbe riuscita così perfetta. Nel secondo tempo ha utilizzato tutti i mezzi a sua disposizione per innervosire i giocatori del Città di Marino fischiando falli inesistenti in tutte le zone del campo e ammonendo praticamente a senso unico. Per noi non c’è quasi mai stata la possibilità di entrare nell’area di rigore avversaria. Difficile ricordare il numero di falli in attacco fischiati al nostro attaccante Singleton. Per non parlare del numero di cartellini gialli, ben sette, e di rossi, due, che la nostra squadra ha dovuto subire. Un po’ troppo per una partita di calcio che non ha mai dato l’impressione di poter degenerare. Tanta è stata la correttezza in campo tale da non giustificare un simile comportamento da parte del fischietto campano. La sensazione che ho avuto alla fine non mi era mai capitata, cioè quella che l’arbitro non avesse agito in buona fede. Non avrei mai voluto usare toni così duri ma adesso è arrivato il momento di dire basta. Se questo era il trattamento che la squadra campione d’Italia meritava di avere allora siamo completamente fuori strada. Non serviva il signor Salamone per “cacciarci” dalle finali nazionali, bastava semplicemente chiederci di farci da parte e noi avremmo anche valutato la possibilità di accettare. Credo e vivo nella consapevolezza che la direzione arbitrale del signor Salamone sia stato un meccanismo dettato dall’alto da ragioni che soltanto le Autorità competenti possono spiegarci. Parlare della solita incompetenza degli arbitri nel caso in questione è fuori luogo, anche perché il signor Salamone nel primo tempo ha dimostrato di saperci fare, e risulta strano che nella ripresa abbia adottato un metro di giudizio così “particolare”. Nella precedente missiva mi ero “limitato” ad invitare la Federazione e il designatore arbitrale a prestare maggiore attenzione nei confronti della nostra società, alla luce soprattutto degli investimenti e i sacrifici che ha posto in essere anche quest’anno. Adesso il livello di sopportazione è saturo. Per queste ragioni, a nostro avviso legittime, non ci limiteremo semplicemente più a scagliarci contro arbitraggi inverecondi e atteggiamenti presuntuosi dei fischietti, ma a condannare e a combattere apertamente un certo tipo di “sistema” culminato lo scorso 13 aprile con la scellerata direzione del signor Salamone in Fidene-Città di Marino juniores nazionali. Adesso si è toccato davvero il fondo. Una vergogna senza fine, a cui la nostra società intenderà ribellarsi in tutti i modi, stufa di essere presa per i fondelli da arbitri e assistenti di turno”.