Le origini e il presente del Montespaccato, parola al socio fondatore Sandro Marucci

Le origini e il presente del Montespaccato, parola al socio fondatore Sandro Marucci
Sandro Marucci e Massimiliano Monnanni

I capitolini hanno raggiunto il traguardo storico della matematica salvezza in Serie D con quattro turni di anticipo. L’ex vice presidente elogia il risultato, richiamando alla mente i sacrifici e la passione del quartiere

Con un comunicato ufficiale la Lega Nazionale Dilettanti ha ufficializzato ieri l’abolizione dei play out per il campionato di Serie D 2020-21.

Una decisione che ha reso di fatto ufficiale anche la matematica salvezza del Montespaccato Savoia.

La squadra di via Stefano Vaj, comunque già ben posizionata in classifica, ha così raggiunto il suo obiettivo primario con quattro giornate di anticipo.

Un grande risultato sportivo che attesta l’ottimo lavoro svolto dalla società del presidente Monnanni e che richiama alla mente anche il passato storico del club capitolino.

L’anello di congiunzione tra gli inizi del Montespaccato e il presente è rappresentato da Sandro Marucci, che possiamo definire il padre fondatore della realtà calcistica romana.

Insieme a mio fratello e ad alcuni soci abbiamo realizzato questo impianto nell’annata ’67-’68 e con tutti i rischi di quell’epoca – sostiene lo storico dirigente -. Basti pensare che lo abbiamo costruito di notte con luci in movimento… Poi sono stato il vicepresidente e il presidente quando ci fondemmo con l’Aureliana.

L’ultima stagione fu quella del 1998-1999, dopodiché decisi di uscire dalle vesti dirigenziali fino ad oggi.

Ma la mia vita l’ho vissuta qui e vado fiero dei traguardi che anche in quei tempi riuscimmo a raggiungere, rivivendo ad oggi quelle sensazioni tramite gli ottimi risultati che sta ottenendo la squadra sotto la nuova gestione societaria.

Il Montespaccato lo sento mio – prosegue Marucci -, come lo è per mio fratello e per gli altri soci fondatori. Insieme rischiammo molto in questa impresa e in un quartiere dove non c’era nulla.

Ma nonostante questo riuscimmo a raggiungere numeri importanti come ad esempio 400 iscritti, ad avere allenatori del calibro di Lo Buono o Arce e giocatori come Romolo Pellegrini, tanto per citarne uno.

Mettemmo su un settore giovanile di livello così come la prima squadra, sotto la carica e la motivazione di un grande presidente come Guido Pomilio.

Perciò mi sento coinvolto tuttora e ricordare quel Montespaccato mi fa sempre un immenso piacere.

Risultati che come detto sta ripetendo e migliorando l’attuale dirigenza, motivo in più per seguire la squadra da vicino la domenica.

L’unico rammarico è che non possono assistere i tifosi. Ma sono convinto che una volta superata la pandemia quelle tribune saranno gremite.

Quando ho conosciuto il Presidente Monnanni e gli ho raccontato la bella storia della nostra squadra – aggiunge Marucci –  ho subito visto nei suoi occhi un lampo di commozione cui ha fatto poco dopo seguito l’idea di raccogliere in un volume memorie, foto e storie del vecchio Montespaccato perché non andassero perdute ed anzi venissero di nuovo riproposte ai nostri giovani.

Devo dire che ho apprezzato molto questo gesto”.

 

Ufficio Stampa Montespaccato Savoia