Latina Scalo Sermoneta, il saluto di Aquilani: “Tre anni indimenticabili. La Coppa Italia? Era destino che la vincessimo…”

Latina Scalo Sermoneta, il saluto di Aquilani: “Tre anni indimenticabili. La Coppa Italia? Era destino che la vincessimo…”

Esterno con licenza di attaccare la porta avversaria.

Stefano Aquilani è uno di quei calciatori che, se in giornata, sono in grado di far letteralmente impazzire i propri tifosi e la retroguardia avversaria.

Pontino d.o.c., a ventisei anni Aquilani è nel pieno della maturità calcistica e, pur essendo un giocatore dotato di un talento meritevole di scenari differenti, da qualche anno ha deciso di stabilizzarsi tra i dilettanti nostrani.

Una decisione ragionata ed assunta anche alla luce di quelle sliding doors che troppe volte hanno girato in senso opposto rispetto alle sue speranze.

“Stavo per firmare per la Vigor Lamezia in C, poi durante un allenamento mi è saltato il crociato e qualcosa non è andata per il verso giusto – racconta il calciatore – Sono stato fermo un anno e mezzo a fronte dei sei mesi che, di solito, occorrono.

Quando ho recuperato la condizione, sono andato a Trieste e lì alla fine della stagione mi hanno fatto problemi per restituirmi il cartellino…”.

Antonio Aprile
Antonio Aprile

La rabbia ed il senso di disgusto, poi la chiamata di Antonio Aprile.

“Ero in procinto di diventare papà ed il presidente mi ha offerto un posto di lavoro, un’opportunità che ho colto al volo – spiega il centrocampista cresciuto nelle giovanili del Pescara – A Sermoneta e successivamente a Latina Scalo ho vissuto tre anni belli, intensi.

La società mi ha sempre trattato con i guanti bianchi, rimanendomi sempre vicino al mille per mille.

Non posso che ringraziare tutti per come si sono comportati con me.

Vincere la Coppa Italia di Promozione due anni fa è stato bellissimo.

In quella stagione, tra coppa e campionato ho realizzato 27 reti.

Sembrava scritto che la vincessimo noi (sorride)…”.

Un trionfo alla base del quale ebbe un’importanza rilevante l’alchimia instauratasi tra gli uomini a disposizione di mister Gesmundo.

“Eravamo un gruppo di amici ed ancora oggi, quando possiamo, ci frequentiamo.

La retrocessione di quest’anno è stata dura da digerire, anche se già ad inizio stagione sapevamo che saremmo andati incontro ad un campionato complicato.

stefano aquilani

Peccato, perchè abbiamo fatto una grande rimonta e perdere un play-out in quel modo (Aquilani ha colto in pieno l’incrocio dei pali della porta del Lavinio Campoverde a pochi minuti dal termine dei supplementari, ndr) rimane un rimpianto.

Siamo retrocessi per cinque centimetri, ma resta la consapevolezza di aver dato tutto”.

Il momento del commiato è alle porte, ad Aquilani sono già pervenute le manifestazioni d’interesse da parte di un paio di club.

“Non ne faccio un problema di categoria – chiude il giocatore – Sono pronto a valutare qualsiasi offerta, a patto che esistano le opportune garanzie…”.

 

 

 

 

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