L’Albalonga abdica, il Rieti prepara l’investitura. Tortolì e Anzio da horror, ridono San Teodoro e Flaminia

L’Albalonga abdica, il Rieti prepara l’investitura. Tortolì e Anzio da horror, ridono San Teodoro e Flaminia

Di Alessandro Bastianelli.

Troppo forti, troppo concentrati, troppo Rieti.

L’infrasettimanale pre-pasquale porta il Rieti ancora più in alto nel Girone G, vicino al record di punti (74) siglato nella stagione dell’ultima promozione in C, il 2004-2005.

I reatini vincono con il Lanusei e aggiungono altri due punti di distanza fra il primo posto, detenuto a 69 dalla banda Parlato, e l’Albalonga, che si è fermata a Sassari, ancora una volta con il segno X.

Daniele Nohman
Daniele Nohman

Non è un gran periodo per l’Albalonga: un po’ stanca, ma anche tanto sfortunata, la compagine di Mariotti si sta infrangendo sui naturali incidenti di percorso che i campionati riservano.

Qualche pareggio di troppo che nulla toglie alla grande stagione degli uomini di Mariotti, ma che evidenzia un altro assioma: per vincere occorre essere perfetti. Soprattutto, per battere questo Rieti occorre essere più che perfetti.

Perché il segreto della banda Parlato è proprio questo: l’attitudine alla perfezione, la coltivazione di un’idea trascendente nell’empio mondo della natura.

Fare 68 punti in 29 giornate è un risultato mostruoso, che va al di là dei (pochi) demeriti dell’Albalonga, ormai unica rivale da due mesi a questa parte, e che rilancia invece i (tantissimi) meriti dei ragazzi di Parlato.

Carmine Parlato, allenatore del Rieti
Carmine Parlato, allenatore del Rieti

E di Parlato stesso, perché il vero fuoriclasse i reatini ce l’hanno in panchina. Senza Carmine Parlato, gli Scotto, i Marcheggiani, i Cuffa e i Biondi avrebbero dovuto faticare ben più per mantenere questo ruolino. E chi sa se mai l’avrebbero fatto.

Maestro elegante di concentrazione, Parlato usa sempre le parole giuste. Pizzica le corde eufoniche e cadenzate dei suoi giocatori. Soprattutto, vince e tiene botta anche alla pressione, come dopo le giornate di Fregene e Albano, le più buie della stagione del Rieti. Superati quei due scogli, affrontato anche il nodo Trastevere, ora al Rieti non rimane praticamente nessuno ostacolo verso la C.

Onore all’Albalonga, viva l’Albalonga per aver tenuto vivo questo campionato. Sarà per la prossima annata, perché il progetto di Mariotti è triennale e questo gruppo, se rimpolpato, potrà stupire e puntare alla C la prossima stagione.

E con il Rieti che se ne va, e l’Albalonga che si lecca le ferite del terzo pareggio consecutivo (sebbene ci sia la gara di Latina da recuperare), le cose più interessanti succedono in zona play off, dove vincono tutti… tranne l’Atletico, che viene sconfitta proprio nello scontro diretto.

NanniLo SFF Atletico paga un particolare da noi più volte evidenziato: l’esperienza. Non del singolo, non del mister o della dirigenza: l’esperienza è un fattore globale, che si acquisisce a livello di gruppo, di organico, di sistema.

Ed oggi è mancata nel finale di Latina, dove i nerazzurri sono passati grazie al guizzo del peggiore in campo sino a quel momento, Iadaresta, capace di trasformare una prestazione abulica in un gol vincente, il primo contro una grande squadra (sinora ne aveva fatti 21 solo alle piccole).

Se il progetto continuerà, l’Atletico farà tesoro di questa stagione e potrà giocarsi ben le sue chance in futuro, seguendo gli stessi passi di Rieti e Albalonga, giunte così in alto dopo 2-3 anni di rodaggio.

Intanto però, i ragazzi di Scudieri devono difendere il terzo posto: c’è un magnifico Trastevere che corre e non perde da 4 turni, sotto di appena due punti dai 56 guadagnati dall’Atletico, ed un Latina che invece nel girone di ritorno non ha mai perso, per lo meno con Pascucci in panchina. E che potrebbe corroborare i suoi 51 punti con quelli messi in palio dal recupero del 4 Aprile con l’Albalonga.

Lorusso
Lorusso

La lotta play off si fa sempre più dura, ed i valori ormai impressi da qualche mese lì sopra sono destinati ad essere scossi sin dalle fondamenta. Già è arrivata una prima vittima: con la sconfitta di Cassino, l’Aprilia abbandona la corsa play off, nonostante un’ottima stagione a cui forse sono mancati più di qualche rincalzo.

Rimane in corsa il Cassino, squadra umorale e di gran talento, capace di splendide vittorie soprattutto quando rosica per qualche sconfitta inaspettata, come con l’Anzio. Avesse avuto più continuità e maturità, parleremo di un Cassino sopra di almeno 8-10 punti. Ma questa è un’altra storia, un altro campionato.