LADISPOLI E CRE.CAS. GIOCANO ALL IN, AL MARESCOTTI E’ 3 – 3

LADISPOLI E CRE.CAS. GIOCANO ALL IN, AL MARESCOTTI E’ 3 – 3

Di Alessandro Bastianelli.

ECCELLENZA : LADISPOLI – CRE.CAS. CITTA’ DI PALOMBARA 3 – 3

LADISPOLI (4-2-3-1): Chessa; Di Paolo (1’st Soccorsi), Salvi (23’st Tabarini), Di Gioacchino, Razzini; Lupo, Tollardo; Gravina, Cerone, Bacchi (1’st Bertino); Toscano. A disp. : Marini, Barone, Empoli, Pagliuca. All. : Claudio Solimina.

CRE.CAS. CITTA’ DI PALOMBARA (4-3-3): Di Loreti; Cupelli, Passiatore, Calabresi, Palmieri; Mancini, Hrustic, Petroccia (42’st Abbondanza); Collacchi (26’st Gatta), Gallaccio (18’st Corsi), Pascu. A disp. : Lucarelli, Eusepi, Di Benedetto, Del Vecchio. All. : Enrico Baiocco.

ARBITRO: Caciotti di Albano Laziale. ASSISTENTI: Grasso di Roma 1 e Falasca di Roma 2.

MARCATORI: 14’pt Cerone, 19’pt Petroccia, 27’pt Hrustic, 45’pt Gallaccio, 27’st Gravina, 37’st Tabarini.

NOTE: 2’ e 4’ Recupero; ammoniti Di Gioacchino, Palmieri, Di Paolo, Gravina, Passiatore, Cupelli, Palmieri; al 15’st espulso Passiatore per doppia ammonizione.

Spettacolo, gol e polemiche. Al tavolo del Marescotti, Ladispoli e Cre.Cas. hanno messo in campo tutte le fiches possibili per portarsi a casa i tre punti, dividendosi il piatto dopo 90′ davvero incredibili.

Un tempo per parte, errori e magie da entrambe le parti, la domenica dei tirrenici e dei tiburtini ci lascia una gara splendida, da analizzare secondo tanti punti di vista.

Da una parte, il trasformismo caratteriale dei padroni di casa, che partono meglio e si portano subito in avanti con una magia di Cerone da fermo, che fa il verso a Pjanic scavalcando col mancino la barriera al 14′. Ma il carattere non manca neanche agli ospiti, che riportano le sorti della gara dalla loro parte nel giro di cinque minuti.

Anche Petroccia ha il piede educato, dimostrazione ne è la splendida punizione con cui l’ex talento promesso al Foggia riporta in parità il punteggio, pennellando sotto il sette dell’attonito Chessa.

I padroni di casa crollano, esce fuori la personalità degli ospiti, guidati dai sontuosi Mancini e Petroccia in mediana.

Lì davanti le frecce non mancano, e se il Ladispoli non punge con Lupo, ben servito da Tollardo (25′), Hrustic graffia.

Il merito però va a Cerone, croce e delizia del Ladispoli. Al 27′ l’ex Savona e Viterbese si addormenta in cabina di regia, Pascu ringrazia, Gallaccio rifinisce e Hrustic fredda Chessa.

A fine primo tempo spazio alle polemiche: Mancini batte velocemente una punizione, Gallaccio trova il corridoio per servire Hrustic che insacca, ma l’assistente ferma il gioco proprio sul più bello (43′). Hrustic però era partito in posizione irregolare.

Il Cre.Cas. però non accusa, e nel giro di novanta secondi passa sul 3 – 1. Splendido l’invito di Pascu al centro per Gallaccio, che da due passi sigla con gran cinismo (45′).

Finita qui? Niente affatto, perché Solimina carica con rabbia i suoi e spariglia le carte in tavola: dentro il giovane Soccorsi, un trequartista ’98 schierato terzino, e dentro anche Bertino, oggi incontenibile.

Nel 4-2-4 a trazione iperoffensive, l’ex Fonte Nuova sarà la freccia in più. Al 5′ brucia Cupelli servendo un gran pallone a Toscano, che però spreca di testa, ma costanti sono le sue discese e serpentine sulla sinistra, arrichite  da splendidi controlli in velocità degni dei migliori spot della Nike.

Ciononostante, un altro episodio taglia le gambe al Cre.Cas. . Stavolta però Caciotti ci vede giusto, perché il fallo di mano di Passiatore è sacrosanto, secondo giallo ineccepibile e Cre.Cas. in dieci.

Comincia a mancare l’ossigeno, e così il Ladispoli può crescere. Il forcing rossoblu si fa estenuante e nel giro di dieci minuti arriva il pareggio. Prima una mischia furiosa in area, su angolo contestato dagli ospiti, porta Gravina a realizzare nel mucchio, poi l’opportunismo di Tabarini è lo sposo perfetto per il grande assist di Bertino.

Alla fine è 3 – 3 in una delle gare più belle dell’intero inizio di stagione, Ladispoli e Cre.Cas. hanno dimostrato di essere squadre temibili sotto molti punti di vista. Rabbiosi e coriacei i tirrenici, organizzati e metodici i tiburtini, le formazioni di Solimina e Baiocco saranno sicuramente fra le protagoniste sino a fine stagione.