GUGLIELMO CUORE FUTBOLCLUB: “FELICE DI ESSERE TORNATO, TROPPO FORTE IL RICHIAMO DELLA PANCHINA”

GUGLIELMO CUORE FUTBOLCLUB: “FELICE DI ESSERE TORNATO, TROPPO FORTE IL RICHIAMO DELLA PANCHINA”

A cura di Vincenzo Ricciardi

 

 

Per ripartire bisogna ricostruire da capo.
Per ripartire bisogna spendere, programmare, promettere e sperare.
A volte, però, per ripartire, ci si affida alle certezze.
Come nel caso di Eros Guglielmo per il Futbolclub.
Guglielmo è un uomo storico della società.
Nel 2012, quando già allenava la Juniores èlite della società orange, subentrò alla guida della prima squadra in Promozione riuscendo a salvarla quasi miracolosamente.
Poi vennero gli anni gloriosi: la vittoria di campionato e Coppa Italia, le annate in Eccellenza con lui tornato ad occuparsi del settore giovanile in qualità di direttore tecnico.
Lo scorso anno l’esperienza al Savio: sulla panchina dei Giovanissimi d’Elite vince prima il titolo regionale, e poi quello nazionale.
Non male.
Nel frattempo però la sua ex squadra stava attraversando una fase delicata.
Il Futbolclub rischiava di non iscriversi ai campionati, i ragazzi se ne andavano, ma l’arrivo del nuovo presidente Margaritondo ha riportato serenità e certezze per il futuro.
Fra le certezze, ovviamente, Eros Guglielmo.
“Sono molto contento di aver avuto l’opportunità di tornare qui – esordisce il tecnico – Ero già direttore generale, ma il richiamo della panchina è stato forte e in prima squadra ci sono molti giovani che conosco e con cui lavorare bene”.
Dopo la paura della mancata iscrizione, ora il sollievo e la gioia nel vedere che è tutto tornato come prima.

O quasi.
“A luglio non avevamo squadre, non sapevamo se ci saremmo iscritti e molti genitori hanno preferito portare via i figli.
Il 16 luglio, nell’ultimo giorno disponibile, abbiamo fatto pervenire i documenti in federazione e abbiamo potuto ricominciare.
Non uso la parola progetto, perché ormai è stata usata troppo, noi dobbiamo solamente ripartire a testa bassa”.
Una ripartenza che tuttavia avverrà lontano da quella che per anni è stata la tana storica degli orange.
“Fortunatamente abbiamo trovato persone collaborative – spiega Guglielmo – Il Savio, nella figura del suo presidente Fiorentini, ci ha concesso di giocare con la prima squadra, e con altre categorie, nel loro impianto.
Però altre nostre squadra giocheranno al Centro Coni, e questo per noi è molto importante perché è come rimanere a casa”.
I cambi societari e logistici non hanno intaccato la filosofia degli Orange nè quella del suo tecnico e direttore generale.
“Noi non abbiamo obiettivi sportivi.
O meglio, vogliamo fare dei campionati tranquilli e mantenere tutte le categorie, ma il nostro scopo primario è far crescere il materiale umano che abbiamo all’interno del nostro vivaio, far crescere i giovani”.
Giovani che costituiscono l’ossatura della prima squadra, già partita con il piede giusto sul campo dell’Aranova all’esordio in campionato.
“Potevamo fare punteggio pieno, ma il risultato alla fine è giusto – racconta il tecnico orange – Sono molto soddisfatto della prova dei ragazzi.
Siamo andati in vantaggio dopo 5′ con Soldano, un classe 1995, segno che questi giovani, nonostante vengano dai campionati Juniores e devono ambientarsi alla nuova categoria, non hanno timori reverenziali e hanno avuto subito l’approccio giusto alla gara e al campionato.
In più noi abbiamo cominciato tardi la preparazione e l’Aranova è stata brava ad approfittare della maggior freschezza atletica”.
Ora il Futbolclub dovrà vedersela con la Compagnia Portuale, una delle favorite alla vittoria finale a detta di molti addetti ai lavori, ma Guglielmo non ha paura degli avversari.
“Noi non abbiamo nulla da perdere.
Ce la giocheremo e proveremo comunque a vincere, consci che il loro obiettivo è salire di categoria, mentre il nostro è fare calcio”.