GIOVANISSIMI ELITE. WALTER AMELI: “AL FUTBOLCLUB PER FARE CALCIO”

GIOVANISSIMI ELITE. WALTER AMELI: “AL FUTBOLCLUB PER FARE CALCIO”

A cura di Cristiano Amalfitano

Sarà stato il richiamo del campo, o forse semplicemente la voglia di rimettersi in gioco dopo la delusione dell’ultimo anno. Walter Ameli riparte dai Giovanissimi di Elite del Futbolclub, una categoria che ormai conosce come le sua tasche, ma che ogni volta gli regala una sfida nuova.

Sono passate appena tre settimane, giorno più giorno meno, da quando avevamo letto che Ameli era diventato il nuovo Direttore Tecnico dell’Aurelio: “col mio grande amico e Direttore Sportivo Alessandro Paparella volevamo portare avanti un progetto importante e ambizioso. Sarebbe stata una rivoluzione tecnica all’interno della società . Abbiamo iniziato il lavoro in modo serio,  mettendo le basi per la prossima stagione. Abbiamo individuato tecnici giovani e molto preparati che hanno subito sposato il nostro pensiero di fare calcio, e – prosegue Ameli abbiamo creato una squadra di scouting  di supporto ai tecnici. Questo progetto affascinante ed ambizioso però avrebbe richiesto una grande disponibilità di tempo che però il mio lavoro non mi concedeva, quindi per correttezza ho ritenuto di dover  fare un passo indietro, sicuro che comunque le basi messe in questi mesi daranno i loro frutti e ho deciso di accettare l’offerta giuntami dal Futbolclub e da una persona che stimo moltissimo e con il quale condivido la stessa visione del modo di fare calcio come  Marco Rosa”.

Viene allora lecito chiedersi su cosa si fondava il progetto che Walter Ameli voleva portare all’Aurelio: “si trattava di far diventare questa società una sorta di accademia, nella quale i tecnici, affiancati dal gruppo di scouting, attraverso l’uso di PC e di tecnologie all’avanguardia, avrebbe analizzato le gare delle varie squadre individuando così gli aspetti da migliorare, lavorando ad un obbiettivo unico e condiviso che era quello di migliorare le capacità tecniche e tattiche dei ragazzi, creando una riconoscibilità specifica nella e della società. Il mio ruolo inoltre sarebbe stato quello di fare allenamenti trasversali alle squadre prendendo gruppi di ragazzi per ruolo e lavorando sulla tecnica specifica. Una sorta di modello Ajax o Barcellona – continua WA dove le squadre avrebbero condiviso tutte lo stesso modello di gioco, per dare una continuità del lavoro. Ma il progetto avrebbe riguardato anche la scuola calcio, dove a partire dai 2004,  assieme agli istruttori, attraverso vari step e test periodici di verifica, avremmo sviluppato degli allenamenti per migliorare la tecnica del bambino”.

Un pensiero però non può non andare sulla stagione appena trascorsa e conclusasi a metà anno col Savio: “sono rimasto al Savio per rincorrere un sogno e sono dispiaciuto perché con l’aiuto di ragazzi splendidi, abbiamo fatto un grande  lavoro. Siamo partiti a febbraio del 2013 che eravamo in zona retrocessione e a gennaio abbiamo chiuso il girone d’andata in prima posizione. Ma io per lavorare bene ho bisogno di sentire la piena fiducia della società, e quindi ho pensato di comune accordo che sarebbe stato meglio salutarci. Mi è dispiaciuto molto aver lasciato i ragazzi, anche se poi sono stati seguiti da un tecnico bravo e preparato come Mauro Carboni”.

Ora però c’è il presente, a forti tinte Orange e che si chiama Futbolclub: “La squadra la conoscerò il 20 agosto, quando inizierà il ritiro in sede. Il mio obiettivo per ora è quello di migliorare i ragazzi e di fare un buon lavoro tecnico, e senz’altro darò il massimo”.

Ma su una cosa però si sbilancia. Il destino potrebbe essere beffardo e inserirlo nel girone con l’Aurelio, allenato da suo figlio Valentino, che dopo averlo seguito alla Vigor Perconti e al Savio e dopo l’esperienza come head-coach al Massimina, è pronto al grande salto: ”sarebbe una cosa che mi metterebbe in grande difficoltà. Sono felice per lui, che è un tecnico giovane, ma preparato e potrà far vedere quanto vale. Posso solo sperare che questo incrocio non ci sia”.