Giordani tra calcio e beach soccer: “La mia priorità è portare l’Anzio in Serie D, possibilmente entro maggio…”

Giordani tra calcio e beach soccer: “La mia priorità è portare l’Anzio in Serie D, possibilmente entro maggio…”

Il pareggio di domenica scorsa al Don Orione ha permesso all’Anzio di tornare a muovere la classifica dopo le due sconfitte consecutive dei turni precedenti contro UniPomezia e Vis Sezze e, complici i contestuali risultati delle rivali dirette, di mantenere invariate le distanze dalle inseguitrici.

Aspetti positivi che in qualche modo attenuano i malumori accumulati nelle ultime settimane a causa di alcuni arbitraggi che al club di Patron Franco Rizzaro sono piaciuti pochino.

A fissare il risultato sul definitivo 2-2 ci ha pensato ancora una volta Marco Giordani, che da estroso esterno d’attacco qual era in passato è stato trasformato da mister Mario Guida in un letale riferimento offensivo.

Un esperimento riuscitissimo, tanto è vero che l’ex giocatore di Cedial Lido dei Pini, Virtus Nettuno e Team Nuova Florida in questa stagione ha già timbrato il cartellino in diciassette occasioni e nella speciale classifica dei bomber è secondo alle spalle del nerazzurro Manuel Vittorini.

Ragazzo di sani principi e di un’umiltà che nel calcio è merce rara e graditissima, da qualche stagione Marco ha cominciato quasi per gioco un percorso nel beach soccer che lo ha portato a raggiungere traguardi straordinari.

Ormai da quattro anni fa parte in pianta stabile della Nazionale allenata da Emiliano Del Duca e divide gli impegni in Eccellenza con quelli del Catania, formazione in cui milita dopo le precedenti esperienze con Lido dei Pini, Terracina e Napoli.

Le prossime settimane si preannunciano davvero dense di impegni: prima la volata finale per il titolo nel Girone A di Eccellenza, poi le qualificazioni per i prossimi Mondiali Fifa (in programma a novembre a Dubai, ndr) da giocare a fine maggio in terra spagnola.

Vien da sé che Giordani si auguri di poter concludere la sua stagione anziate il prossimo 7 maggio con il salto di categoria in tasca e senza dover pensare a spareggi che lo porterebbero ad affrontare un incastro difficile.

Poi per il futuro si vedrà.

Per il momento la concentrazione del bomber biancazzurro è rivolta completamente alle ultime nove gare di un campionato che sta regalando mille emozioni alla prima della classe.

 

 

Marco, partiamo da domenica.

Era fondamentale tornare a far punti, anche se la gara con la Boreale ha lasciato un po’ di amaro in bocca a causa di qualche decisione arbitrale.

Voi dal campo come l’avete vissuta?

“Sarò sincero, nonostante ci fossimo presentati con tre assenze pesanti, come quelle di D’Amato, Fusaroli e Regolanti, siamo stati bravi ad adattarci al loro terreno di gioco e ad esprimere il nostro calcio.

Nel primo tempo la Boreale si è dimostrata la grande squadra che è e ci ha messo in difficoltà, ma poi siamo stati bravi a reagire.

A mio giudizio, nel secondo tempo abbiamo disputato una delle nostre migliori partite in assoluto e noi stessi ci siamo divertiti nel giocarla.

Sicuramente siamo rimasti perplessi per alcune decisioni del direttore di gara, vedi l’espulsione a carico di Irkov e l’annullamento di una rete, quella di Busti, che a nostro giudizio era assolutamente valida”.

Come al solito ti sei dimostrato freddo dagli undici metri, realizzando addirittura due calci di rigore nei novanta minuti.

Soprattutto il secondo immagino pesasse come il piombo…

“Sul dischetto sono andato carico e sicuro di segnare.

Forse tra i due quello più difficile da tirare per me è stato il primo, perché volevo tornare a riassaporare la gioia del gol dopo qualche settimana.

Mi piacerebbe provare a riprendere Vittorini nella classifica marcatori, anche se è dura (sorride)…”.

Ti stai rendendo protagonista di una stagione incredibile sotto il profilo realizzativo.

Ormai sei considerato uno degli attaccanti più completi del nostro calcio.

In cosa senti di essere migliorato maggiormente rispetto alle annate precedenti?

“Credo di essere cresciuto molto sotto l’aspetto mentale, ma buona parte del merito va anche al mister che mi ha cambiato ruolo, trasformandomi da esterno offensivo in attaccante centrale.

In passato non segnavo molto, non a caso sono andato in doppia cifra per la prima volta in carriera solo nella scorsa stagione.

Peraltro, io sono un po’ atipico: non punto molto sul fisico, ma mi piace svariare, giocar palla, buttarmi negli spazi e, quando posso, cogliere l’occasione propizia”.

Domenica prossima tornerete al Bruschini per affrontare l’Astrea.

Quattro mesi fa i romani vi imposero il pari, ora che gara ti aspetti?

“Siamo consapevoli che chiunque venga in casa nostra per affrontare la capolista prova sempre a dare il massimo.

Dovremo affrontare l’Astrea con umiltà, ma anche consci del nostro valore

All’andata fu una gara dall’andamento strano e finì 2-2, ma probabilmente noi non avevamo ancora la piena consapevolezza dei nostri mezzi tecnici e domenica dovrebbero rientrare alcune pedine per noi molto importanti.

Oggi siamo molto più rodati come squadra”.

Tra le inseguitrici chi temi di più?

“Personalmente la squadra che mi ha impressionato maggiormente fino a questo momento è stata la W3 Maccarese.

Quando abbiamo giocato ad Acilia, nel primo tempo ci hanno messo in grande difficoltà.

Poi per fortuna la mia rete ha aperto gli spazi e nel finale abbiamo raddoppiato.

Sono davvero un’ottima squadra e ad oggi dico che dobbiamo guardarci soprattutto da loro.

Fermo restando che anche il Centro Sportivo Primavera, che finora è stata la nostra bestia nera, ed il Civitavecchia restano due rivali molto temibili”.

Spesso viene posto in doverosa evidenza il contributo che stanno garantendo i tanti giovani di grande prospettiva che avete in rosa, però in questa sede vorrei soffermarmi su quello degli evergreen Gamboni e Regolanti.

“Non posso che parlare bene di entrambi.

Insieme ad Emanuele Martinelli, Tommaso è il calciatore più forte con cui abbia mai giocato.

Dentro di sé ha un entusiasmo che lo fa sembrare perennemente un ragazzino e sa comunicarlo al gruppo.

Gli voglio bene, è una persona speciale.

Giuliano lo conosciamo, è un giocatore che ha vissuto da protagonista le categorie superiori.

All’inizio doveva recuperare e lo ha fatto.

Ora è pronto e sta dando un grande contributo all’Anzio”.

Non posso non chiederti qualcosa sui tuoi prossimi impegni con il Beach Soccer.

Da oltre tre anni vesti la maglia della Nazionale e so che per te rappresenta giustamente un grande orgoglio.

Che esperienza è?

“E’ cominciato tutto quasi per gioco.

Ho iniziato nel Lido dei Pini, nella squadra del mio amico Fabrizio Tirocchi, poi giocare sulla sabbia è diventato un impegno serio e così sono arrivate le successive esperienze di Terracina, Napoli e adesso Catania.

Con la Nazionale abbiamo l’obiettivo di qualificarci ai prossimi mondiali che si terranno a novembre negli Emirati Arabi ed in questi giorni siamo in raduno per preparare al meglio i decisivi impegni di fine maggio alle Canarie.

Il Campionato di Eccellenza terminerà il 7 maggio, spero con tutto il cuore che per allora avremo raggiunto il nostro traguardo per potermi dedicare pienamente ai colori azzurri…”.

Calcio o Beach Soccer: quale orientamento pensi di dare al tuo futuro?

“A questo penso costantemente, è chiaro, ma per il momento preferisco ragionare step by step.

Adesso gli obiettivi che mi sono posto sono portare l’Anzio in Serie D e disputare i Mondiali con l’Italia.

In futuro vedremo.

Se arriveranno chiamate importanti, le prenderò in considerazione, ma al momento sono concentrato unicamente su questi due target”.