Francesco Morga non vede l’ora di ricominciare: “Voglio tornare a girare, mi sento calciatore. Nel Lazio, perché no?”

Francesco Morga non vede l’ora di ricominciare: “Voglio tornare a girare, mi sento calciatore. Nel Lazio, perché no?”

Morga

Di Alessandro Bastianelli.

I più affezionati appassionati del calcio dilettante lo ricorderanno, neanche maggiorenne, segnare e incantare con il Tor Di Quinto, fra Juniores ed Eccellenza laziale. Fu il preludio di una bellissima carriera che non è ancora terminata, tutt’altro.

Dopo l’esperienza al Fasano, con la vittoria del campionato di Eccellenza pugliese, Francesco Morga è pronto a ripartire, a tornare a indossare quegli scarpini con cui ha calcato il panorama dilettante e nazionale, fra Genoa, Guidonia, Giulianova, Casoli, Rimini, Alessandria, Fiorenzuola e Gravina, tanto per fare qualche nome.

Un attaccante da 300 partite e più di 100 reti in carriera, che nonostante un fastidioso infortunio al collaterale, ha partecipato attivamente alla vittoria del campionato del Fasano, con 15 presenze e 5 reti.

«Si era visto da subito che avremmo disputato un campionato di vertice, la squadra aveva valori importanti e siamo restati lì sopra sino a Dicembre – racconta l’ex Tor Di Quinto.

Durante il mercato la dirigenza ha fatto le scelte giuste, ingaggiando giocatori di alto livello come Montaldi (ex Bisceglie ndr) e Lanzillotta, ed alla fine è arrivata una vittoria meritata.

Per me è stato un campionato positivo nonostante l’infortunio, la società mi ha trattato benissimo e sono stato bene con i compagni, adesso non vedo l’ora di ricominciare».

Morga però è ufficialmente sul mercato: «Mi sarebbe piaciuto rimanere a Fasano, ma sembra che al momento abbiano fatto altre scelte.

Io mi sento ancora giocatore, e il prossimo anno vorrei tornare a giocare ad alti livelli, magari anche fuori da casa. Sono girovago per carattere…

Un’esperienza nel Lazio? Perché no? Ci sono tante squadre valide con società solide, è una regione in crescita e qualcuno mi conosce pure, credo di aver lasciato un bel ricordo».

La mente va agli anni delle giovanili, durante i quali vinse un campionato Juniores con il Tor Di Quinto (sottoetà) affermandosi poi in Eccellenza con 11 reti in 30 partite.

«Avevo 16 anni e giocavo negli Allievi Nazionali del Catanzaro, Guarracino ed il Presidente Testa vennero a vedere un torneo a Pianopoli e mi ingaggiarono – ricorda l’ex attaccante del Gravina.

Furono due anni splendidi, segnai 38 reti con la Juniores vincendo il campionato, poi la stagione in Eccellenza, fatta con tutti ragazzini, mi permise di farmi notare. Andai a fare l’Europeo, vincendolo, con l’U18 di Polverelli, mi ingaggiò il Messina e da lì iniziai a girare».

Un solo piccolo rimpianto per la carriera dell’attaccante nato a Monopoli: «a 20 mi chiamò il Lokomotiv Mosca, ma non ebbi il coraggio di cambiare vita e di accettare. Con il senno di poi mi sono pentito, il Messina fallì e persi due anni di contratto, fui costretto a ripartire con il Guidonia dalla D, dove segnai 12 reti.

Vivere queste cose in gioventù mi ha dato carattere, ogni esperienza è stata positiva e mi ha permesso di diventare quel che sono».

Sul Tor di Quinto Morga spende altre due parole. Anche quest’anno la società di via del Baiardo ha portato a casa due titoli, arrivando ad un passo dalla conquista del titolo nazionale Juniores (finale persa ai rigori contro i toscani della Lastrigiana.

«Non è una sorpresa che il Tor Di Quinto sia ancora ai vertici, hanno una grande organizzazione e soprattutto un grande “Padre”,  il Presidente: Massimo vive e lavora solo per il Tor Di Quinto, ti forgiava anche il carattere.

Entravamo ragazzini ed uscivamo da lì uomini e calciatori, sapevano darti motivazioni ed educazione, ti facevano uscire la cazzimma, come dicono a Napoli.

Il giorno del funerale di Paolo Testa è stato uno dei più tristi, lo ricordo come un amicone e come una persona dotata di rara umiltà, oltre che un grande allenatore. Anche da lontano seguo sempre il Tor Di Quinto con grande affetto».

Inutile dire grazie a chi Morga segue il calcio regionale laziale: «Seguo sempre la vostra trasmissione Sportinoro su Sky, fate un’eccellente lavoro e ci fate conoscere tante realtà lontane, ma piene di passione, come l’Unipomezia che quest’anno ha sfidato i nostri corregionali della Vigor Trani.

Ne approfitto per salutare il Direttore Raffaele Minichino, un mio amico e una persona che stimo molto».

In chiusura, tocchiamo anche un argomento che agli appassionati di calcio pugliese (e non) sta rubando l’attenzione: il fallimento del Bari ed il possibile passaggio del titolo del Bisceglie nel capoluogo pugliese.

Morga ci dice la sua: «Si possono comprendere tutte le scelte dirigenziali, ma credo che si debba avere rispetto dei tifosi che non meritano né prese in giro, né umiliazioni.

La cosa che più mi dispiace è che ci sono realtà che rischiano di perdere tanti anni di storia e fallire. Auguro ai tifosi del Bari e del Bisceglie di tornare a vivere il calcio che meritano».