Ferentino, le analisi di Pecoraro: “Non siamo i favoriti, ma ce la possiamo giocare. Il Gaeta? Squadra forte e abituata a stare in alto”

Francesco Mafera 24 Marzo 2023 Commenti disabilitati su Ferentino, le analisi di Pecoraro: “Non siamo i favoriti, ma ce la possiamo giocare. Il Gaeta? Squadra forte e abituata a stare in alto”
Ferentino, le analisi di Pecoraro: “Non siamo i favoriti, ma ce la possiamo giocare. Il Gaeta? Squadra forte e abituata a stare in alto”

Nel Girone B di Eccellenza, il Ferentino è quella squadra che in un modo molto simile al Città di Anagni fino ad un paio di settimane fa, sta compiendo una grande rimonta. La squadra di Antonio Pecoraro è passata dalla zona play out alla piena bagarre di quella play off nell’arco di poche settimane. Adesso, ad attenderla, ci sarà il Gaeta per il big match della ventinovesima giornata. Con il tecnico dei biancorossi abbiamo parlato di tutto questo sviscerando anche alcuni dei temi interessanti legati al campionato.

È un bel momento questo che state attraversando? Forse c’è un po’ di rammarico nel non essere partiti prima in questa rincorsa?
Già c’era un’ossatura di gioco, prima che arrivassi io. È normale che ci fossero delle situazioni da migliorare, ma è vero anche che nel momento in cui sono arrivato io la rosa è stata un po’ stravolta visto che comunque avevano l’idea di fare un campionato di vertice e invece si sono trovati attardati in classifica. Più che altro erano stati presi dei giocatori importanti che purtroppo non sono riusciti a integrarsi con gli obiettivi di inizio stagione. Rammarico direi di no, anche perché se poi entri in corsa, è sempre difficile. Questo succede chiaramente quando una squadra è in difficoltà. E devi saper subito rigenerare il gruppo a livello mentale, cercando di prendere il meglio e facendo esprimere ognuno nel migliore dei modi. Io comunque ho avvertito subito di avere una squadra che aveva delle qualità, ma che magari per un motivo o per un altro aveva maturato un po’ in ritardo in classifica. Il mio scopo è soprattutto quello di cercare di dare un ordine, anche facendo capire qualche gerarchia, portando tutti gli elementi allo stesso livello. Dai più esperti ai più giovani. Questo i ragazzi lo hanno percepito e si sono impegnati molto”.

Comunque, vedendo la classifica, direi che vi sentite anche voi iscritti alla corsa per i play off non solo per giocarli ma magari anche per vincerli? È così, oppure è troppo presto per dirlo?
Noi siamo partiti che stavamo in zona play out. Adesso abbiamo fatto una risalita in modo convincente e quindi meritato. Però si, penso che sia ancora preso per dire questo. Mancano ancora sette gare e dovrebbero succedere davvero troppe cose. Per adesso ci siamo messi nelle condizioni di poterci giocare questo campionato esprimendo quello che sappiamo fare. I ragazzi hanno delle qualità e quindi, se vogliono togliersi qualche soddisfazione, possono farlo con una testa un po’ più libera. Noi non abbiamo questo obbligo di vincere. Poi è normale che le gare vadano giocate tutte ma procediamo partita per partita, preparando bene le partite. E poi vediamo da qua a due, tre domeniche che cosa succede. Adesso si giocherà tre volte in una settimana e possono accadere diverse cose. L’importante è avere tutta la squadra a disposizione, motivata. Per il resto sanno loro quello che devono fare. Più che ordinarli in campo non so che cosa posso fare. I protagonisti sono sempre i ragazzi nel saper interpretare la partita”.

Ha parlato di mente libera. E questo è il momento giusto per averla visto che adesso c’è il big match contro il Gaeta. Chi e la favorita visto il vostro ed il loro momento?
Viviamo due momenti diversi. Anche loro partivano per fare un campionato di vertice. Del Sora sapevamo tutti che era forte ma non pensavamo potesse abbattere tutti questi record. Il Gaeta ha fatto una squadra come la sta facendo già da qualche anno, per puntare alla Serie D. E quindi ha dei valori importanti. Vengono da un momento un po’ particolare. Ma io, quando incontro squadre in difficoltà, non le sottovaluto e cerco di tenere alta l’attenzione. Non sono preoccupato, però c’è il rispetto che serve per affrontare al meglio questa gara. Noi veniamo da una serie positiva e la cosa più importante è mantenere alta questa tensione, il che è sempre molto difficile. È una partita nella quale i ragazzi sanno benissimo che cosa si staranno giocando. Lo dobbiamo comunque vedere come uno scontro diretto per l’alta classifica e non per i play off. Mi auguro che riusciremo a fare una gara con tanto equilibrio e con tanto entusiasmo come stiamo facendo ultimamente”.

Ci vuole questo, ma anche l’esperienza di alcuni giocatori come Mazzesi. Quanto conta questo fattore in certe partite e in certe fasi del campionato?
Questi giocatori hanno delle letture che magari i più giovani hanno meno. Però poi anche loro ci danno tanto: entusiasmo, tecnica, forza. Però per l’interpretazione di determinate gare è chiaro che l’esperienza è molto importante. Mazzesi lo abbiamo ritrovato proprio domenica e infatti la squadra dietro ha sofferto di meno. È normale che avere un giusto mix come lo abbiamo noi, è importante. Adesso vedremo quale sarà il modo nel quale di qui alla fine si porranno i ragazzi”.

Qualche settimana fa, parlando con mister Cangiano del Città di Anagni, si diceva che loro stavano iniziando a porre le basi per un qualcosa di importante nel prossimo futuro. Siccome anche voi state facendo un percorso simile, vista la crescita che avete avuto quest’anno, si può dire la stessa cosa?
Siamo nei dilettanti, quindi è difficile avere una continuità pluriennale. Spero che la società possa far leva su alcuni errori del passato e operare in maniera diversa. Stiamo comunque parlando di una realtà solida e organizzata può fare bene perché ha le strutture e una ottima mentalità. Ha già fatto campionati importanti in D e in Eccellenza. Si avverte proprio che è una società che ha delle basi per poter fare qualcosa di importante. Però, noi allenatori siamo di passaggio. Quindi dobbiamo prima di tutto pensare a completare il campionato nel migliore dei modi, dopodiché, se ci saranno i presupposti per proseguire insieme, lo decideremo più avanti. Intanto se anche i giovani cresceranno e si completeranno il progetto potrà diventare sempre più importante”.