Ferentino, che compattezza! Prati: “Questo gruppo è speciale. Noi possiamo divertirci, ma le favorite restano Frascati e Sora…”

Ferentino, che compattezza! Prati: “Questo gruppo è speciale. Noi possiamo divertirci, ma le favorite restano Frascati e Sora…”

Unica fortunata tra le big del Girone C di Eccellenza a poter disputare la sua prima partita nel nuovo anno solare, il Ferentino non si è lasciato sfuggire l’occasione e grazie ai guizzi di Orsinetti e D’Arpino ha domato il Città di Monte San Giovanni Campano, conquistando così la vetta.

Nella cittadina ciociara e soprattutto in seno ai tifosi che portano i colori amaranto nel cuore, dopo le tribolazioni vissute per lunghe stagioni, è tornato così a respirarsi un comprensibile entusiasmo per le gesta degli uomini di mister Francesco Pippnburg, allenatore che nel giro di pochi anni ha riportato la squadra dalle secche della Prima Categoria ai fasti della massima competizione regionale.

Sognare in grande non costa nulla, anche se le rivali sono tante e qualificatissime.

L’imperativo è procedere per gradi, ragionando step by step, come impone la logica di qualsiasi competizione sportiva.

Francesco Prati, che le asperità di questo torneo le conosce come le sue tasche, adotta il criterio del buonsenso, soffermandosi sulle qualità morali di un gruppo che sta interpretando il torneo con profonda umiltà.

 

Francesco, ventiquattro ore prima dello stop avete messo il muso davanti a tutti.

Quanto incide sul piano psicologico?

“Per noi ha una valenza particolare, perché siamo una squadra giovane con tre o quattro giocatori esperti ed arrivare allo stop davanti a tutti ti fa ragionare con la consapevolezza di poterti divertire, quando verrà il momento di tornare in campo.

E’ vero che le nostre avversarie avranno delle gare da recuperare, però avranno anche la pressione di dover vincere per forza.

In più con i turni infrasettimanali che ci aspettano non sarà semplice, perché nessuna squadra ha una rosa di venti giocatori totalmente intercambiabili”.

Fin qui avete avuto un rendimento molto costante.

Due dati balzano all’occhio più di altri: la grande solidità difensiva e la capacità di trovare la via del gol con tanti elementi diversi.

“Quando sono arrivato qui a Ferentino, di fatto non conoscevo nessuno al di là di un paio di giocatori.

Quello che però mi ha sorpreso è la grande umiltà di un gruppo, dove tutti ascoltano quel che dice un compagno e dove si è sempre disposti a sacrificarsi per l’altro.

Magari non abbiamo individualità di spicco, ma c’è una grande compattezza e non è un caso se la via del gol l’hanno trovata diciotto elementi differenti.

La qualità però esiste e ce la teniamo stretta, tipo la capacità di correre tutti sia in avanti che indietro, quella dei nostri difensori, oppure quella di un portiere come Capogna, un 2001 che è già una sicurezza e che pure ha enormi margini di miglioramento”.

Trovi analogie tra questa esperienza in amaranto ed altre vissute in passato?

“Sono situazioni molto diverse.

Quando entri in un gruppo ad agosto e trovi gente che ha vinto in passato è una cosa.

Qui insieme ai compagni più esperti abbiamo provato ad impiantare nei più giovani una mentalità diversa.

I nostri ragazzi sono tutti di valore e molti di loro vengono da settori giovanili importanti, ma bisognava mentalizzarli su un campionato particolare come quello di Eccellenza che in pochi avevano già giocato.

Devo dire che sono rimasto molto sorpreso in positivo dalla loro capacità di ascoltarci, hanno immediatamente recepito le nostre parole e ne stanno facendo tesoro.

Qui nessuno si sente arrivato, perché magari in passato ha vinto, nel Ferentino trovi solo gente che si allena al 100% con grande umiltà.

Mi piace sottolineare i meriti del mister e di un altro paio di persone che vivono da anni questa società e che hanno saputo riportare il Ferentino in questa categoria dopo tanti anni.

Pur essendo giovane, il nostro allenatore è molto preparato ed appassionato.

Non è un caso che la nostra squadra giochi un buon calcio, cercando sempre di dominare la partita”.

Il torneo si sta rivelando molto equilibrato in vetta.

Tra le vostre rivali quale giudichi la più pericolosa nella corsa al titolo?

“Per me Lupa Frascati e Sora restano le favorite per le prime due posizioni

Alla lunga penso che sarà una lotta tra queste squadre”.

Per un calciatore qual è in assoluto l’aspetto più complicato da gestire in momento di sospensione dell’attività agonistica?

Quello fisico o quello mentale?

“Sicuramente l’aspetto mentale.

Un break di un paio di settimane a questo punto della stagione può anche darti dei benefici sul piano della condizione atletica perché ti permette di recuperare delle energie e mettere benzina nel motore, ma avere un ruolino di marcia importante come il nostro ed essere costretto a fermarsi può rappresentare un problema, perché ti obbliga quasi a resettare tutto e ripartire da zero”.