FERAZZOLI: “GRAZIE SAN CESAREO, TRE ANNI INDIMENTICABILI. GRAZIE A TUTTI, O QUASI…”

FERAZZOLI: “GRAZIE SAN CESAREO, TRE ANNI INDIMENTICABILI. GRAZIE A TUTTI, O QUASI…”

A cura di VALERIO CAPRINO

Fabrizio Ferazzoli ha deciso: dopo tre stagioni ad altissimi livello, dal 1 Luglio non sarà più l’allenatore del San Cesareo. Un matrimonio durato tre anni, senza dubbio pieni di soddisfazioni per il tecnico romano, e per la società dei presidenti Carpentieri e Cantatore. Un viaggio iniziato insieme nell’estate del 2011, nel girone B di Eccellenza e terminato dopo 102 gare complessive in campionato, con un terzo posto nel Girone G di Serie D e la vittoria dei play off del girone. 63 vittorie, 20 pareggi e 19 sconfitte, con 225 reti all’attivo e 114 al passivo. Un totale di 209 punti, un primo posto in Eccellenza nella prima stagione e due terzi posti nelle successive due annate di Serie D.

Numeri che parlano chiaro, è che evidenziano l’ottimo lavoro svolto dalla società rossoblu e non solo da mister Ferazzoli, in questo lasso di tempo che ha segnato positivamente la storia del club, che per la prima volta nella stagione 2012/13 si è affacciato nel panorama del calcio nazionale.

Siamo andati a disturbare proprio Fabrizio Ferazzoli, per capire le motivazioni di questa separazione, le prospettive future per il tecnico già giocatore nella sua carriera con le maglie di Potenza, Tivoli, Monterotondo e Grosseto, e il suo ricordo di questi tre anni fantastici passati a San Cesareo.

 

Mister Ferazzoli, dopo tre stagioni così importanti a San Cesareo, cosa si sente di dire ? Ovviamente è stata un’esperienza più che positiva.

“Si, assolutamente un’esperienza importante per me – esordisce il tecnico – ma credo anche per la società che ha raggiunto in questi ultimi anni l’apice della sua storia sportiva. E per tutto quanto ciò che è stato fatto, permettetemi subito di ringraziare le persone che hanno reso possibile questa bella favola. Innanzitutto i presidenti Carpentieri e Cantatore, che magari sono restii a interviste o a dichiarazioni, ma si fanno sentire nella maniera giusta nello spogliatoio. Devo anche a loro tutto ciò che di buono è stato fatto, perchè credo che in determinate situazioni siano stati bravi a prendere le giuste decisioni”.

Che tipo di decisioni, a cosa si riferisce in particolare ?

“Beh per esempio, continua Ferazzoli, ricordo che in Eccellenza nel mio primo anno non iniziammo certamente nel modo migliore. A Novembre perdemmo 4 partite consecutive e la società decise di dare fiducia a me e di cambiare alcuni giocatori. A fine stagione festeggiammo la vittoria del campionato davanti alla Lupa Frascati. Ma anche quest’anno, dopo il pareggio interno contro l’Isola Liri c’è stato un intervento importante della società, e dopo quell’episodio abbiamo totalizzato 7 vittorie consecutive (di cui una a tavolino contro l’Anziolavinio), segno comunque che anche in questo caso la società a mio avviso ha inciso positivamente sul rendimento della squadra”.

Oltre i due presidenti, c’è qualcun altro che si sente di voler ringraziare pubblicamente ?

“Sono molte le persone con cui ho condiviso questa esperienza. Per quest’ultima stagione ringrazio i miei collaboratori Petrucci e Tognazzi, ma soprattutto Fabio De Angelis e Peppe Ilardi con cui invece ho condiviso tutte e tre le annate. E poi ovviamente giocatori come Galluzzo, Mancini, Tajarol, Neri, D’Andrea, Siclari che ha segnato 30 goal in due anni, Gissi e D’Ambrosio. Quest’anno bene anche Foderaro, Longobardi che è andato in doppia cifra, e Delvecchio che ogni volta che è stato chiamato in causa ha dato tutto e realizzato 9 goal. A loro va un ringraziamento particolare”.

E il suo rapporto con la tifoseria ?

“Il rapporto è stato sempre ottimo, e quei fedelissimi che ci hanno seguito ovunque in questi anni non posso che ringraziarli. Purtroppo però credo che in questo senso a San Cesareo più di tanto non si possa fare. Nell’anno dell’Eccellenza e il primo anno di Serie D veniva molta più gente al campo la domenica. Quest’anno nonostante gli ottimi risultati conseguiti, c’è stato meno seguito. Solo contro la Lupa Roma la tribuna era piena, ma perchè c’erano decine di addetti ai lavori. Mi dispiace perchè nonostante gli sforzi della società, tolto quel gruppo di 20/30 fedelissimi sempre presenti, per il resto c’è stato un quasi totale disinteresse. Comunque non potrò mai scordare nella bolgia dei seimila tifosi di San Benedetto del Tronto, i nostri 30 ragazzi di San Cesareo che ci hanno incitato dall’inizio alla fine, così come successo anche ad Ancona. Ciò che un pò mi è dispiaciuto, anche se nel calcio ci può assolutamente stare, è stato sentire qualche critica di troppo a qualche giocatore e mi riferisco all’ultima parte di quest’ultima stagione”.

Quando dice che più di tanto a San Cesareo non si può fare, si riferisce anche agli obiettivi della società ?

“In parte si, ed è forse il motivo principale che mi ha portato a terminare questa avventura. Credo di non avere più gli stimoli giusti per continuare qui, anche perchè ho la sensazione che più di quanto fatto in questi ultimi due anni di Serie D, non si possa fare. Penso che la Serie D fatta anche ad alti livelli sia la dimensione giusta per il San Cesareo, considerando tutte le componenti e quindi mi riferisco al pubblico, all’impianto sportivo e ad una società che comunque già sta facendo dei grossi sforzi economici per mantenere questo standard, in un periodo difficile per tutto il movimento calcistico italiano. Mi sento appagato, voglio trovare nuovi stimoli per ottenere obiettivi più importanti”.

Senza analizzare tutte e tre le stagioni per filo e per segno, ma parliamo più specificatamente dell’ultima. Girone vinto dalla Lupa Roma con una giornata d’anticipo, ma per il San Cesareo c’è qualche recriminazione particolare legata a qualche partita o episodio secondo lei decisivo ?

“Come già detto prima, la partita con l’Isola Liri è stata quella della svolta, perchè dopo quel pareggio interno abbiamo iniziato una serie di vittorie importanti e che ci hanno dato anche la vettà della classifica. Però se penso alle gare che invece ricordo in maniera negativa, sicuramente sono le tre trasferte sui campi di Astrea, Palestrina e Fondi. Abbiamo perso dei punti importanti, e secondo me sono quelli che sono mancati per poter vincere il campionato. Poi c’è stata anche la sconfitta in casa contro la Lupa Roma, l’unica sconfitta interna in campionato. Una sconfitta meritata, anche se giocammo quella gara decisiva senza Foderaro e Tarantino e con Siclari che non stava al meglio. Due anni fa in Eccellenza vincemmo noi davanti alla Lupa Frascati del presidente Cerrai, e quest’anno invece ha vinto lui. Possiamo dire che con Cerrai per ora siamo 1-1”.